Domenica - Di corsa verso l'amore - (terza parte)

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Erano passati due giorni dall'episodio del mare, e in quelle quarantotto ore Rick era riuscito a metter via, se pur con difficoltà, tutta la rabbia. Quello che desiderava di più era trovarla, avere la possibilità di parlarle, risolvere la situazione e decidere se camminare ancora insieme o prendere strade diverse. Non era disposto a rinunciare a quella ragazza. «Non questa volta.» Si disse.

«Vorrei poterti essere d'aiuto.» Gli confidò Brian.

«Ti ringrazio, ma stai facendo già abbastanza.» Replicò. «Non deve essere stato facile per te sopportarmi in questi giorni.»

«È così che ci si comporta tra amici, no?»

«Già.» Gli diede una leggera botta con la spalla.

Rick lanciò nuovamente con la canna, rispetto alle volte precedenti riuscì ad arrivare più lontano. Iniziava a prenderci la mano. «Senti Brian...», esitò un momento, «Erin per caso ha lasciato detto qualcosa a te e Cindy su quello che avrebbe fatto questo fine settimana?»

«No, mi dispiace.»

Si vergognò a chiederglielo, non gli era mai piaciuto rivestire il ruolo da investigatore. «Credo che domani farò un altro salto al museo.» Annunciò.

«Vedrai che andrà meglio.» Disse Brian. «Non può nascondersi per sempre, giusto? Al lavoro dovrà pur andare.»

«Ormai non ho più nessuna certezza.»

«Conosci i suoi turni?» chiese lui. «Sai quale potrebbe avere domani?»

Provò a rifletterci su per un momento, e si accorse che il giorno coincideva con quello del loro primo incontro. «Dovrebbe avere il pomeriggio.» Rispose.

Brian ricevette un forte strattone alla canna, qualcosa aveva abboccato. Rick si affrettò a prendere il retino che gli avrebbe permesso di tirar sul molo il pesce qualora le dimensioni fossero state importanti. L'amico continuò a fare tutto con estrema calma, in momenti come quello la fretta può giocare dei brutti scherzi, lasciandoti il più delle volte a bocca asciutta, proprio com'era capitato al pescatore sul molo di Folly Beach. La canna era piegata, così tanto che Brian temette si potesse rompere, formava un arco simile ad una U rovesciata, doveva essere davvero grande la preda per poter permettere una cosa del genere. Passò ancora qualche minuto, poi finalmente l'esca e la sua preda raggiunsero l'area sotto i loro piedi. Nonostante la distanza ravvicinata fecero fatica a vedere le dimensioni del pesce, per via dell'acqua torbida. Rick si sdraiò sulle assi in legno del molo e immerse il retino, mentre Brian con un'azione combinata di canna e mulinello cercò di indirizzarlo dentro. Non appena l'operazione riuscì, Brian lo tirò su e così poterono ammirare la loro prima cattura.

Non corrispondeva del tutto alle loro aspettative. Il pesce appena pescato era molto più piccolo di quello che avevano immaginato, a malapena superava i quindici centimetri. Entrambi cercarono di capire a che specie appartenesse, ma erano così inesperti da non riuscirci. Infine fecero la scelta più saggia, decidendo di rigettarlo in acqua.

«Comunque non ti devi preoccupare.» Disse Brian.

«Lo so. Sono sicuro che abboccherà qualcos'altro.»

«Mi riferivo a te ed Erin.» Gli spiegò. «Domani sistemerete tutto. Devi solo lasciar passare questa giornata, è inutile che continui a cercarla, magari non è neppure a Charleston, magari è fuori città.»

«Holly Hill!» Esclamò Rick.

«Come, scusa?»

«Ma certo, come ho fatto a non pensarci prima.» Brian aveva gli occhi sgranati mentre lo guardava. «A Holly Hill si trova la casa della madre, ed Erin potrebbe essere andata lì, forse aveva bisogno di staccare qualche giorno.»

«Non so come mai, ma ho la vaga sensazione che tu voglia andarci.»

«Esatto.» Gli passò la canna da pesca.

«Va bene, prendiamo l'attrezzatura e ti do un passaggio a casa, così puoi prendere la tua auto.»

«Non voglio perdere nemmeno un minuto.» Gli disse prima di mettersi a correre. «Scusami! Ci vediamo più tardi al pub.»

St Margaret Street, la via dove aveva sede la loro casa, distava poco più di un miglio dal molo di Ashley River. Può sembrare strana, a tratti forse anche un po' stupida l'idea di rifiutare il passaggio in macchina di Brian, ma grazie al suo allenamento, Rick, avrebbe impiegato molto meno tempo a percorrere quel tratto di strada correndo. Attraversò Fishburne Street, svoltò a sinistra per Hagood Avenue, solo Erin era in grado di farlo correre anche la domenica, dopotutto era stata lei a regalargli in quei pochi giorni, tante prime volte.

Mentre correva se la immaginava seduta sul divano, avvolta dalla morbida e calda atmosfera pomeridiana creata dalla luce solare filtrata magistralmente dalle tapparelle abbassate. La casa della madre era il posto più adatto per riflettere e staccare dalla routine cittadina. Chissà se quel divano le faceva rivivere il ricordo di loro, di quell'attimo incredibile in cui tutti i movimenti rallentarono, e ogni gesto seguiva l'altro come fosse una lunga carezza.

Attraversando un breve tratto della Lee Avenue, si rese conto di non sentire la fatica. Avrebbe affrontato persino la maratona di New York se ce ne fosse stato bisogno, gli sarebbe bastato sapere che lei era lì, al traguardo, ad aspettarlo. Percorse metà della 10th Avenue, e finalmente raggiunse St Margaret Street. La sua auto era parcheggiata di fianco al marciapiede, all'ombra di una quercia.

Entrò in casa per prendere le chiavi, poi salì in macchina e si mise subito in viaggio verso Holly Hill, gli sarebbe bastata poco meno di un'ora per arrivarci. Accese la radio e cercò una stazione che trasmettesse della musica allegra, non si era ancora del tutto ripreso dalla morte di Tom, ma gli aveva promesso che non sarebbe stato triste, e aveva intenzione di mantenere quella promessa. Imboccò l'autostrada, il traffico era scorrevole, tale da potergli permettere di pigiare più a fondo il piede sull'acceleratore. Continuava a tamburellare con le dita sul volante seguendo il ritmo della musica, mentre vedeva sfilare alla sua destra le auto più lente di lui. Percorsa metà della strada che lo separava da Erin, iniziò ad avvertire un accenno di nervosismo, si domandava se fosse giusto raggiungerla, e come avrebbe reagito lei nel vederlo. Gli sembrava di essere tornato indietro nel tempo di una settimana, stava rivivendo tutte quelle inutili preoccupazioni, ma come allora era deciso ad andare fino in fondo, anche al costo di essere cacciato via. Subito dopo essere arrivato accostò l'auto al lato della strada, doveva riordinare le idee e fare mente locale per ricordare il tragitto che l'avrebbe condotto fino alla casa della madre. Dopo qualche minuto, convinto di potercela fare, si mise alla ricerca. Prestò massima attenzione a tutto ciò che lo circondava, scrutava ogni via e ogni edificio, per un tratto si fece guidare addirittura dalle piante presenti sul bordo della strada. Dopo svariati errori e qualche informazione rubata alle persone del posto, riuscì finalmente a trovare la casa.


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Buona lettura LOVERS!

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