Sabato - Tom - (seconda parte)

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Al parco tutto filò liscio come ogni mattina. Dopo la corsa, lo stretching e il pensiero allettante, ma illegale, di farsi un bagno nella fontana per rinfrescarsi, Rick vide passare Tom, in compagnia del suo bastone sempre pronto a reggere un'andatura lenta e incerta.

«Tom!» Lo chiamò.

«Oh Rick, che bello rivederti.»

«Che fine avevi fatto? Non ti ho più visto in giro.»

«Non sono stato tanto bene in questi giorni.» Disse avvicinandosi con fatica.

«Spero nulla di preoccupante?»

«Solo un po' di affaticamento, sai l'età ormai inizia a farsi importante, e poi questo caldo di certo non aiuta. Tu invece, come stai?»

«Me la cavo abbastanza bene.»

«Ti trattieni ancora molto?» Gli chiese.

«No, in realtà stavo per andare via, perché?»

«Ti andrebbe di fare quattro passi, lenti?»

Rick sorrise per quella sua precisazione. «Con molto piacere.»

Scelse una zona del parco riparata dal sole, stando attento a non creare situazioni di ulteriore stress, visto il precario stato di salute di Tom. Passeggiarono per un bel po', limitandosi a parlare del più e del meno. Poco prima di salutarsi però, Tom gli fece una proposta del tutto inaspettata.

«Ti piace il polpettone?»

«Sì.» Rispose, un po' disorientato. «Perché mi chiedi questo?»

«È quello che ho preparato oggi per pranzo.»

«Mi stai invitando, Tom?»

Lui si voltò a guardarlo, aveva un'espressione imbarazzata. «Non credo di riuscire a finirlo tutto da solo.» Disse infine.

Giunsero a piedi a casa sua. Le scale che li separavano dall'ingresso furono un piccolo problema, dopo aver camminato così tanto Tom iniziava ad avvertire un po' di stanchezza, Rick se ne accorse dalla fatica che faceva nel salirle. Decise di dargli una mano, sperando che non rimanesse offeso da quella sua piccola premura.

«Era da tanto che non salivo queste scale così velocemente.» Commentò lui.

«Allora penso che tu mi debba invitare a pranzo più spesso.»

«Anche a cena, perché no?» Risero insieme.

L'interno dell'abitazione era molto accogliente e dall'aria vissuta, il pavimento di assi in legno scricchiolava sotto il peso dei loro corpi. Alle pareti vi erano appese numerose fotografie rigorosamente incorniciate, Tom e la moglie immortalati mentre si promettevano amore davanti all'altare, o con il loro unico figlio durante le vacanze al mare. Tutto era in ordine, davanti al divano in pelle marrone il televisore ormai datato poggiava su un mobile in legno che avrà avuto all'incirca gli stessi anni. Rick si guardò intorno e si accorse di altre fotografie su due tavolinetti in vetro, accompagnate da altrettanti vasi con fiori freschi, il tutto era illuminato dalla tenue luce che filtrava dalla finestra lì vicino. Rimase colpito quando si accorse che Tom non compariva in nessuna di esse.

Si spostarono in cucina, Tom prese una bottiglia di vino rosso dal frigo, la aprì e ne versò il contenuto in due bicchieri a forma di calice. Gli chiese di accomodarsi, mentre lui si apprestava a preparare la tavola per il pranzo. Rick lo guardò destreggiarsi tra pensili e fornelli, e gli venne da chiedersi quante volte avesse compiuto quei gesti, magari in compagnia di sua moglie o del figlio.

«Posso darti una mano?» si offrì.

«Ti ringrazio Rick, ma gli ospiti è giusto che vengano serviti.» Rispose lui senza fermarsi un momento.

Sarebbe stato inutile insistere ulteriormente, così Rick rimase a osservarlo. Fischiettava, era felice, non sapeva se fosse per merito della sua presenza, ma sembrava essersi rinvigorito, riusciva a fare a meno anche del bastone. Sfornò il polpettone e lo mise al centro della tavola, poi prese i due bicchieri di vino, e dopo essersi seduto di fronte a lui gliene porse uno.

«Grazie per aver accettato il mio invito.» Disse alzando il calice. «Non mi capita tanto spesso di avere ospiti, anzi a dire il vero non mi capita mai.»

«Non mi devi ringraziare, sono davvero contento di essere qui e non vedo l'ora di assaggiare il polpettone che hai preparato.»

«Se la metti così allora..., ti servo subito.»

Gli mise nel mio piatto un'abbondante porzione, Rick ne assaggiò subito un pezzo, e rimase quasi sorpreso da quanto fosse buono. «Complimenti Tom, è davvero ottimo.» Gli disse.

«Sono felice che ti piaccia.» Rispose lui compiaciuto.

«Chi ti ha insegnato a cucinare?»

«Sono un autodidatta, diciamo che è stato più un fatto di esigenza che altro.»

«In che senso?»

«Devi sapere che quando lavoravo al porto non c'era la possibilità di andare in mensa, perciò eravamo costretti a portarci da casa il pranzo o la cena.» Gli spiegò. «Preparavo tutto quanto io, non ritenevo giusto che fosse mia moglie a farlo per me. Mi armai di ricettario e cominciai a cucinare, il primo periodo non mangiai tanto bene, delle volte sbagliavo la cottura, altre la quantità di sale, poi però presi la mano e migliorai tantissimo. Alcune volte mi offrii volontario per preparare il pasto anche per i miei colleghi.»

Era davvero una brava persona Tom, altruista, generoso, Rick lo notò anche da come si comportava nei suoi confronti, nel momento stesso in cui varcò la soglia della sua abitazione fece di tutto per farlo sentire a proprio agio. Andarono avanti con il pranzo, nei brevi momenti di silenzio si riusciva a sentire il rumore del ventilatore a soffitto acceso sopra le loro teste. Non svolgeva un granché bene il suo lavoro, così ci penso Tom a trovare un rimedio refrigerante a fine pasto. Come dessert portò due coppe colme di gelato, lui sì che sapeva come concludere un pranzo alla grande.

Dopo aver concluso Rick lo aiutò a sparecchiare la tavola pur sapendo che avrebbe preferito fare tutto da solo. Si sentiva in debito con lui, e quello era un piccolo gesto per ringraziarlo. Gli passò piatti e bicchieri, Tom li sistemò all'interno della lavastoviglie e non appena fu carica avviò il lavaggio. Poco dopo gli chiese di seguirlo sul retro, gli mostrò un piccolo giardino confessandogli che quello era il luogo preferito dalla moglie. Era una patita del giardinaggio, e lì tra le sue piante di azalee e gerani trovava il tempo per rilassarsi e staccare dalla frenesia quotidiana. Gli raccontò che ci fu un periodo in cui lei cercò di trasmettere quella sua passione anche a lui e al loro figlio, ma ogni tentativo fallì miseramente, le piante di cui si presero cura morirono dopo poco tempo e così capirono che il loro pollice non era poi così tanto verde.

Rick scorse un velo di malinconia nelle parole che usò per raccontargli quelli aneddoti, decise quindi di lasciarlo solo per qualche minuto.


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Buona lettura LOVERS!   

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