La chiamata 13

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Era giorno
Dovevo chiamare mia madre.
Che ansia

Io: Mà mi senti?
Mà: si, Allie tutto apposto?
Io: si tu?
Mà: sisi
Io: dobbiamo parlare.
Mà: che hai combinato? Disse con un tono preoccupato
Io: non ti preoccupare. Te la racconto corta, Katoo mi ha proposto un contratto per diventare una cantante. Dissi colma di gioia
Mà: Katoo, quello lì? il produttore di cui mi parli sempre?
Io: Si
Mà: Sei seria?!
Io: Sii
Mà: Quando torni a casa ne parliamo, ora devo andare... Ciao.
Non mi diede manco il tempo di ricambiare il saluto che mi staccò il telefono in faccia.
Troppa freddezza
Rimasi a fissare per un minuto il telefono finchè non entrò Sharon in camera.
Sha: Che ti ha detto? Disse entusiasta
Io: niente
Sha: come niente?
Io: ha detto che ne parliamo quando ritorno a casa. Dissi delusa
Sha: tranquilla, magari aveva da fare e non ne poteva parlare al telefono-Disse mentre andò in bagno.

No, non doveva fare nulla, il motivo è che la sto deludendo, dinuovo...

Uscì dalla camera
Era una giornata piovosa
Andai in soggiorno
C'erano tutti i miei amici
Se solo sapessero...

Stavo parlando con loro quando d'un tratto mi sentì qualcuno che mi chiamò battendo il dito sulla spalla
Mi voltai ed era Michele con Katoo

Katoo: dobbiamo parlare in privato
Fa segno con il capo di seguirlo verso la stanza della musica
Con noi venne anche Michele.
Katoo: Ho ricevuto tutte le conferme che mi servivano, hai una voce interessante. Tu hai cominciato a parlarne in famiglia?
Io: Si, ma hanno detto di parlarne quando ritorno a casa...
Katoo: Brutto segno, casomai tu quanti anni hai?
Io: a settembre faccio diciotto anni
Katoo: ah perfetto, ma a te interessa questo lavoro o stiamo perdendo solo tempo? Non è che quando te ne torni a casa ti dimentichi di tutto e non richiami più?
Io: ma quando mai,  tranquillo che queste cose non sono da me
Katoo:meglio. Ah e comunque sarebbe meglio se non ne parli alle altre che stanno qui
Come immaginavo
Io: infatti non l'ho detto a nessuno...
Katoo: a posto, vabbè io vado, dopo ti dò una copia di come dovrebbe essere il contratto che ti presenteremo a Milano, così da farlo leggere alla tua famiglia. Ciao bella
Io: Grazie, ciao
Michele era ancora lì a fissarmi
Miche: lo so come ci si sente
Io:per cosa?
Miche: vedo la stessa paura nei tuoi occhi che avevo io 6 anni fa-dice con voce imbarazzata per avermi raccontato un pò di sè
So quanto tu sia insicura in questo momento
Allora è così percepibile?!
Non ti preoccupare di nessuno, segui la musica- dice con voce pacata e rassicurante
L'esperienza come tutor ad amici gli aveva fatto bene, sa perfettamente che parole usare
Io:lo farò
Michele mi fece un tenero sorriso accompagnato da un'occhiolino, dopodichè se ne andò
Riandai in soggiorno
Mi riempirono di domande
"Cosa volevano?" "Che ti hanno detto?" "Ci hanno provato con te?"
Quanto sono pesanti...
Ritornai in camera senza dare nessuna spiegazione
Aprì la porta e mi venne naturale pronunciare le parole "E tu che ci fai qui?!"

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