L'ultima data del tour 36

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Mi continuavo a guardare allo specchio, i capelli stirati mi davano un tono più maturo
O forse lo ero davvero.
Arrivò il momento più atteso, sapevamo che per quella data avremmo dato tutto
Il finale col botto
Un brivido mi percorse lungo la schiena, la frase "ultima data" continuava a rieccheggiare nella mia mente
Il tempo passa più in fretta del dovuto quando vivi qualcosa che ti rende davvero felice

Noi tutti ci guardavamo con un senso di rammarico, come se fosse stata l'ultima volta che ci saremmo visti.

Michele mi prese sotto braccio ed insieme a Katoo, Paso, Helio, Matteo, Daniele e tutti i musicisti cominciammo a fare un balletto imbarazzante muovendoci a destra e sinistra a braccetto
Che scemi.
Peppe dopo provò a prendermi in braccio invanamente dato che riuscì a sollevare solo metà del mio corpo dopodichè si sedette stremato sul divano
"Hai visto?! so forzutissimo, c'ho fatta!" Disse con ancora l'affanno e agitando le braccia
"Meglio che rimango zitta se non voglio levarti quel poco di virilità che te rimane" mi limitai a dire con leggero sarcasmo
Lui fece una smorfia e scrollò le spalle continuando a prendere aria

Tra pochi minuti sarei dovuta salire sul palco, quella sera avevo più ansia del solito, ogni tanto guardavo fuori da dietro le quinte, è così bello vederli sorridere, sclerare e parlare ma loro non possono vedere quanto tu stia male lì dietro, anche se poi quando sali sul palco dimentichi tutte le preoccupazioni e lì capisci dov'è il tuo vero posto
Vederli cantare le proprie canzoni
Una lacrima si fece spazio sulla mia guancia, non può davvero finire tutto
Quando ricomincerà tutto d'accapo?! Quando proverò dinuovo questa sensazione di completezza?!
Quando sarò dinuovo felice come lo sono stata in queste settimane?! Quando?! Quando?!
Resta solo godersi il momento e sperare nella bellezza del prossimo.
Michele passò il dito sulla mia guancia bagnata e poi la strinse come fanno gli anziani con i bambini. Senza dire niente ci abbracciammo. Helio mi passò di fianco e disse "tra due minuti entri in scena tu" provocando nel mio stomaco ancora più agitazione.
Io e Michele ci staccammo, mi abbracciò da dietro e mi diede un bacio sulla testa, poi mi mise una mano dietro la schiena e mi spinse lievemente sul palco gridando "VAI!"
Che disagiato
"Allie! Allie! Allie! Allie! Allie!"
E come sempre tutti i timori abbandonarono il mio corpo.
I loro sorrisi, i loro occhi e le loro voci che si fondevano con la mia musica, nulla potrebbe rendermi più felice.

Quando finì il concerto, dietro le quinte ci fu il degrado, chi ballava il trenino, chi si riempiva lo stomaco di birre
Matteo ci fermò e disse già brillo "mo voi venite con noi a festeggià ve?!
Io e Michele ci guardammo con esitazione per un minuto, ma accettammo lo stesso anche se la stanchezza era percepibile sui nostri visi da cinquecento metri di distanza.

03:21
Tutti stavamo ballando indignatamente, metà del locale ci guardava ridendo, ma la vita del dopo tour deve essere sempre vissuta a pieno.
Io e Michele eravamo ormai fradici, forse non dovevamo giocare al gioco della bottiglia ma tutto sommato non limona male, anzi.
Stavo ballando con Katoo e Michele, anche se poco prima li avevo visti litigare, adesso sembrava quasi che volessero fare finta di niente. Katoo decise di andarsene dando la scusa alla vecchiaia e salutò Michele con uno dei suoi soprannomi STELLINA  e a me con "cogliona"
Quanto affetto
In quella discoteca ormai c'era il degrado, a parte Michele non vedevo nessun altro dei nostri
Saranno svenuti da qualche parte
Michele mi prese per mano ancora ballando e mi portò al piano bar
"Due shottini" disse singhiozzando ma allo stesso tempo con rabbia
"No, io non ne voglio più" dissi con nausea alla vista di quei due bicchierini
"E chi t'ha detto che è per te" mi disse ridendo e poi cominciò a berli nel minor tempo possibile
Mi riprese dinuovo per mano e mi portò nuovamente alla pista da ballo, le luci soffuse mi frastornavano ancora di più.
All'improvviso sentì una strana sensazione sulle labbra, provata poco prima ma questa volta era diversa, più intensa, Michele teneva gli occhi chiusi e mi baciava insistentemente
La confusione cominciò a intontirmi così da non reagire
O forse era il piacere
Senza avvisare nessuno salimmo sul taxi e andammo a casa, continuammo a baciarci lì, sapevo che era sbagliato ma il mio corpo e la mente non reagivano, guardavo i suoi occhi verdi pieni di rabbia e sofferenza, poi d'un tratto vidi tutto sbiadito e mi lasciai andare, sempre più a fondo, sempre più giu.

Spazio autore:
Cosa vi aspettate nel prossimo capitolo? Se non vi va di commentare potete scrivermi anche in privato🤗😚

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