Il ritorno 21

89 3 0
                                    

L'atmosfera era angosciante
Trattenevo le lacrime a stento
si vedeva che Sharon era distrutta
Sharon: l'ultima volta che abbiamo percorso questa strada ancora lo dovevo conoscere
Io: Ed io ancora non avevo mai cantato con lui
09:30
Eravamo sul treno
Sharon: agitata?
Io: per cosa?
Sharon: come per cosa?! Devi far leggere il contratto alla tua famiglia, secondo te che ti diranno?
Io: non lo so, dipende anche dai soldi. Però se non mi mandano a Milano per firmare, io me ne scappo di casa, non mi interessa.
Sharon: se vabbè, casomai vieni a casa mia e poi andiamo insieme a Milano
Ottima fantasia
Riguardammo tutti i video fatti al camp
Sharon: madò, io qua non sapevo come avvisarti che ce lo avevi alle spalle
Io: io non sapevo come reagire
Sharon: ma manco io
Io: infatti quando mi sono accorta di lui, ho cominciato a suonare di merda
Sharon: vabbé l'importante è che non se ne sia accorto nessuno
Ridemmo insieme

Eravamo a Villa S. Giovanni
Tra poco sarei dovuta salire sul traghetto e salutare Sharon, anche se mi era difficile dirle arrivederci
Ci stavamo riempiendo di foto ricordo.
Da Catania a Messina sembra niente e invece riusciamo a vederci raramente

Sulla nave
Finì di piovere e per tutto il cielo si espanse l'arcobaleno
Sharon chiedeva a chiunque di farci una foto
Che caso umano.
Non a caso siamo casi umani è per questo che ci assomigliamo
Ne fosse venuta UNA decente, UNA!

A Messina
Sharon: non voglio scendere, Allie non voglio, scendi pure tu con me ti prego, so giá che non ci vedremo più -disse in lacrime
Non sapevo cosa risponderle, come sempre non riesco a controllare quelle situazioni
Allie: non fare così, e poi devi connetterti al wi-fi per mandarmi i video del camp. Tanto poi ci rivedremo, magari a qualche mio concerto-dissi ironica
Sharon: rise- ma vaffanculo-continuò dicendo- allora, quindi, finisce tutto qui, mi mancherai tanto, troppo
Io: anche tu.

Ci abbracciammo
《In mezzo a una stazione piena di persone, mentre ti nascondi infondo ad una metro dentro una canzone, c'è un filo invisibile che ci lega stretti e ci riporta sempre qui, ancora un' altra volta.》
Sharon: appena arrivi a casa chiamami e fammi sapere dei tuoi, mi raccomando a te. Ti voglio bene.
Io: va bene. Anche io.
Scese dal treno, il suo fratellino la abbracciò e la sua famiglia mi salutò. Prima di andarsene si voltò verso di me e mi salutò con le lacrime agli occhi, dopodichè si allontanò diventando una delle tante piccole sagome presenti alla stazione

17:17
Il treno ripartì da Messina
Tra due ore sarei stata a casa
Non ci volevo pensare
Avevo un nodo in gola
Avevo bisogno di piangere
Mi mancava Michele.
Mi mancava Sharon.
Mi mancava tutto.
Mi mancavano tutti.
È triste il fatto che con Michele abbia scoperto davvero cosa sia la felicità
A questo camp devo tutto.
È come quando qualcuno ti soffoca con un cuscino sul viso, ma poi lo leva e per un secondo ti lascia respirare, adesso so che dopo questo camp la mia vita sarà un'eterno cuscino in faccia, sarà tutto buio, ed io soffocherò lentamente, e le mie grida saranno inutili, perchè nessuno mi sentirà
《Spesso grido ma nessuno mai mi sente.》

19:45
arrivai
C'era la mia famiglia
Mio padre mi prese la valigia
Mia madre mi abbracciò insieme alle mie sorelle
Non ce la facevo a dimostrare affetto
Stavo male e in ansia
Quando sarò a Milano per firmare per la cosa che piú amo, forse in quel momento riassaporerò dinuovo la felicità, non prima.
"Andiamo a casa dai"
Vorrei esserne felice, ma ci aspetta una LUNGA chiacchierata...

Cambia la sorgente delle tue emozioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora