Kara
Il viaggio fu lungo e faticoso.
Il carro era troppo pieno di gente con tanto di bagagli e si riusciva a respirare a fatica. C'era una terribile puzza di polvere e sudore che mi fece venire la nausea ed il fatto che stessimo percorrendo una stradina secondaria e piena di buche, non aiutava di certo. La mia sorellina si era addormentata fra le mie braccia ma io non ero riuscita a chiudere occhio in quelle condizioni.
Impiegammo un giorno ed una notte per arrivare a Montealto e quando finalmente vidi la maestosa montagna sulla quale si ergeva il castello, il carro si fermò. Ci fecero scendere sul sentiero che portava al villaggio ed un uomo basso e tozzo venne ad accoglierci. Era alto quanto Lily ma molto anziano e solo dopo qualche istante realizzai che l' uomo che avevamo davanti fosse uno gnomo.
Lily mi strattonò la gonna mentre mi guardava con gli occhi sgranati e quando le annuiì, mi rivolse un sorriso radioso. Dalle nostre parti era raro vedere delle creature magiche, preferivano starsene nascoste nei boschi e nei loro villaggi, laddove la mano dell'uomo non poteva disturbarli. Montealto era il luogo ideale per loro, una zona tranquilla e ricca di vegetazione; tutto il bosco che circondava il villaggio era abitato da fate, gnomi e folletti che, di tanto in tanto, si avvicinavano alle abitazioni per prendere il cibo che gli abitanti gli lasciavano in dono. La loro esistenza infatti era fondamentale per l'uomo per svariati motivi; le fate, per esempio, davano inizio alle stagioni, i folletti e gli gnomi invece comunicavano con gli animali del bosco per evitare che invadessero i villaggi.
- Salve a tutti... io sono Phan, capo del villaggio degli gnomi - Esclamò l'omino - Credo che abbiate già compreso che da qui al castello non esiste un sentiero - Disse guardandoci tutti. - Perciò vi aiuterò io a salire fin lassù - Aggiunse sorridendo.
- Come? - Domandò una ragazza in fondo al gruppo alzando la testa per guardare la terribile salita che ci aspettava.
Lo gnomo scoppiò a ridere e battè tre volte le mani. Al terzo battito accadde qualcosa di incredibile; dagli alberi intorno a noi uscirono fuori centinaia di creature luminose, a primo impatto mi sembrarono delle lucciole ma quando si avvicinarono e mi resi conto che si trattava di fate, restai a bocca aperta. Erano bellissime mentre fluttuavano nell'aria. Ci circondarono e per un attimo mi intimorirono un po', ne avevo viste un paio una volta, nel bosco accanto al mio villaggio, ma non mi sarei mai immaginata di trovarmi davanti ad un intera popolazione di fate in vita mia, era stupefacente.
- Con la magia signorina, la magia può far tutto! - Disse Phan.
All' improvviso le fate iniziarono a cantare una canzone che non avevo mai sentito, aveva un ritmo dolce ma l' energia che mi trasmise fu talmente tanta che mi sembrò che la terra sotto i miei piedi stesse tremando e istintivamente presi la mano di mia sorella. Un attimo dopo i miei piedi si sollevarono da terra.
- Kara! Stiamo volando! - Squittì Lily entusiasta.
Io scoppiai a ridere, fu una risata quasi isterica, un misto tra paura ed eccitazione.
Voltandomi vidi i miei genitori che tenevano stretti i miei fratelli con un espressione sul viso che non avevo mai visto prima, anche loro erano radiosi come tutta la gente che ci stava intorno. Chi si sarebbe mai aspettato di vivere un emozione così bella in quella giornata così triste? Le creature volavano intorno a noi e ci facevano strada verso la cima della montagna, erano bellissime, con abiti luccicanti, capelli che sembravano fatti d'oro ed i loro movimenti che erano aggraziati ed eleganti. Una di loro mi si avvicinò e mi guardò negli occhi; sarà stata grande quanto la mia mano ma riuscìi a vedere quanto fosse bello il suo visino, aveva gli occhi color argento e delle labbra che sembravano dipinte.
- Ciao fatina! - La salutò mia sorella.
La fata sorrise e la salutò con la mano per poi dileguarsi in mezzo alle altre.
- Non ci credo... mi sembra di sognare Kara! Sto sognando? - Mi domandò Lily volteggiando come una libellula.
- No, tesoro. È tutto vero! - Le risposi con le lacrime agli occhi. Ero felice come non ero mai stata prima di allora; ero abituata alla magia, tutto il nostro mondo ne era colmo ma non avevo mai sperato di poter volare un giorno, nessun umano poteva farlo.
Rangiungemmo la cima del monte in pochi minuti e le fate ci aiutarono a planare per evitare che ci schiantassimo al suolo. Non appena riuscimmo a ricomporci, il capo degli gnomi attirò la nostra attenzione grazie ad un corno che fece un rumore talmente assordante che fummo costretti a tapparci le orecchie.
- Signori e Signore, il mio compito termina quì, continuando per questo sentiero raggiungerete il villaggio di Montealto. Il rifugio del principe si trova proprio lì. - Ci informò.
Le fatine fecero un inchino e scomparvero nel bosco seguite da Phan.
Seguendo le indicazioni dello gnomo, arrivammo al villaggio in pochi minuti.
- Kara! - Chiamò qualcuno in fondo alla strada e quando mi resi conto che si trattava di Leone, le guance mi avvamparono.
- Leone! Non sapevo che la tua famiglia fosse già quì! - Disse mio padre dandogli una pacca sulla spalla.
- Siamo arrivati ieri signore, siamo partiti con il primo carro. - Rispose lui.
Io ero in imbarazzo. Da quando mi aveva dichiarato di volermi come fidanzata non ci eravamo più parlati ed io non gli avevo ancora dato una risposta.
- Sarete stanchi... - Disse guardandomi - Se volete seguirmi, vi accompagno al nostro rifugio, non è un palazzo ma non è male... gli abitanti del villaggio hanno sistemato una grande stalla per accoglierci come meglio potevano -
- C'è posto per tutti? - Chiese la mamma con voce stanca mentre prendeva Simeon in braccio.
- Beh...in realtà mi aspettavo di vedervi arrivare da un momento all'altro così... mi sono permesso di riservarvi delle brande vicino alle nostre... sono fatte di paglia ma sono comode e la compagnia dei bambini farà bene ai miei fratelli. - Disse sorridendo un po' impacciato.
- Grazie Leone, sei stato gentilissimo - rispose la mamma sorridendogli.
- Bene, seguitemi allora! - Aggiunse porgendomi il braccio.Dimitri
La situazione si era fatta critica.
Non avevo intenzione di andare in guerra a farmi ammazzare per un principe che non stimavo e non volevo lasciare mia sorella da sola con tutti quei soldati in giro per il villaggio.
Mi guardai intorno e colto dal panico,afferrai una sedia e la lanciai al soldato colpendolo alla testa. Lui imprecò per il dolore e si gettò su di me come una furia ma io fui più veloce e schiavi per un pelo il suo pugno.
- Come osi moccioso!Ti pentirai di ciò che hai fatto! - Urlò.
- Non verrò con voi! Non avete il diritto di costringermi! -
Ero un fascio di nervi e con i due soldati piazzati davanti alla porta mi sentivo una bestia in gabbia.
- Oh...su questo ti sbagli di grosso ragazzo...- disse il soldato asciugandosi il sangue che gli colava dalla fronte. Si avvicinò lentamente a me facendomi indietreggiare, pensai che volesse aggredirmi invece afferrò mia sorella per un braccio e la strinse a sé.
- Lasciatemi... per favore! - Gridò lei impaurita.
Io avanzai verso di lui come una furia ma l' urlo di mio padre mi paralizzò.
Era accasciato a terra e cercava invano di rialzarsi, cercando di difendere mia sorella aveva battuto la testa sul pavimento e mia madre lo stava aiutando a rimettersi seduto.
- Pensa a tua sorella Dimitri... qui ci penso io. - Mi ordinò mia madre trattenendo a stento le lacrime.
Mi voltai verso Stacy e vedendola terrorizzata provai una fitta al cuore così, decisi di mantenere la calma e
facendo un lungo sospiro, mi rivolsi al suo sequestratore.
- Lasciatela e parleremo con calma...- Dissi sperando di farlo ragionare. Quel tipo non mi piaceva per niente, aveva uno sguardo folle ed iniziavo a capire perché avesse scelto di seguire gli ideali del principe Said.
- Non abbiamo nulla di cui parlare, tuo padre ha giurato fedeltà al nostro principe e tu verrai con noi. - Disse con voce ferma mentre mia sorella continuava a tremare tra le sue braccia.
- Ma gli accordi non erano questi! - Lo interruppe mio padre mentre mia madre lo aiutava a sedersi.
- Padre... di quali accordi state parlando? - Gli chiesi confuso.
Lui abbassò lo sguardo e ignorando la mia domanda, continuò a parlare.
- Vi prego, lasciate stare i miei figli! - Esclamò in tono di supplica.
- Non posso accontentarvi. Questi sono gli ordini... il ragazzo deve partire per servire l' esercito del principe altrimenti porterò via la signorina... i miei uomini saranno felici di ricevere un passatempo per scacciare la noia...- Disse spostando la sua attenzione su mia sorella.
- Non lo permetterò mai! - Urlai prima di scagliarmi su di lui ancora una volta.
I soldati appostati alla porta furono più svelti però e mi afferrarono prima che aggredissi il loro superiore.
- Sai, non sarebbe male come idea... questa ragazza ha un profumo... divino!- Esclamò avvicinando le labbra al collo di Stacy e un attimo dopo ci passò la lingua.
- Va bene! Verrò con voi! - Urlai. - Ma lasciate mia sorella... lasciatela... - Dissi con la voce tremante.
- Ecco... adesso inizi a ragionare ragazzo. - Disse lasciando mia sorella che corse a rifugiarsi fra le braccia di mia madre in preda ai singhiozzi.
- Hai pochi minuti per salutare la tua famiglia e riempire una sacca con le tue cose. - Disse prima di uscire dalla porta.
Prima di lasciarmi, il soldato che aveva sorriso a mia sorella mi lanciò un occhiata e, facendo in modo che l'altro non potesse sentirlo, mi sussurrò
- Non temere amico... non le accadrà nulla, io resterò di guardia a questo villaggio e la terrò d'occhio -.
Detto questo seguì gli altri fuori.
Non sapevo se credere alle sue parole ma in qualche modo mi furono di conforto; dovevo andarmene se volevo salvare la mia famiglia e non avevo altra scelta.
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Kara & Dimitri
خيال (فانتازيا)Kara e Dimitri sono amici dai tempi dell'infanzia ma quando iniziano a provare attrazione l'uno per l'altra, si rendono conto di non essere più due bambini. Si lasciano trasportare dalla passione ma proprio quando capiscono di amarsi, nel loro mond...