Capitolo 16

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Kara

Era incredibile come crescessero i miei fratelli.
Me ne stavo seduta sull'erba a rammendare un maglione e le loro voci mi tenevano compagnia. Mi piaceva osservarli mentre giocavano, riuscivano ad estranearsi dal mondo intero e dai suoi problemi e li invidiavo per questo. Lily aveva un bel caratterino e nonostante fosse la più piccola fra i tre era quella che si faceva rispettare a suon di strilli e bastonate.
Ad un tratto un ombra mi oscurò il lavoro di cucito ed alzando lo sguardo scoprìi che Leone si era appoggiato al tronco alle mie spalle.
Ebbi un sussulto per la sorpresa.
- Spero di non averti spaventata... Eri così assorta...- disse sorridendo - Posso? - Ed indicò lo spazio vuoto accanto a me.
Io feci cenno di sì e lui si sedette accanto a me, le gambe incrociate e lo sguardo ai miei fratelli.
- Si sono ambientati velocemente -
- Così pare...- dissi.
- Ma tu no.- Aggiunse con un sorriso triste.
- Non è facile per me, a loro basta giocare e non annoiarsi, hanno i loro cari e pane sotto i denti - Risposi serrando la mascella.
- E a te cosa manca? Cosa ti manca di più? -
Avrei voluto dirgli che mi mancava Dimitri, che avrei voluto sapere se stava bene e stringerlo forte fino a farmi dolere le braccia ma non lo dissi.
- Tutto. Mi manca tutto.-
- Anche a me - disse in un sussurro
- Senti... ti va.. insomma, ti andrebbe di fare una passeggiata? - Mi disse in imbarazzo.
- Adesso? Io stavo...-
- Giusto, scusami eri impegnata... ricevuto!-
Mi resi conto che non era giusto essere scontrosa con Leone, non se lo meritava. Era stata una delle poche persone che mi avevano accolta a braccia aperte, era sempre disponibile e gentile con me ed il fatto che mi avesse fatto la proposta di fidanzamento non significava che non potessimo essere amici.
- E va bene... dammi due minuti per posare questa roba dentro...-

Dimitri

Mi trovavo nella tenda del capitano, era la tenda più grande che avessi mai visto e dall'interno lo sembrava ancora di più. Per terra era steso un enorme tappeto di pelliccia, in un angolo una lampada illuminava un vecchio tavolo cosparso di mappe ed  una branda che aveva l'aria di essere molto comoda con una coperta color cremisi.
Il capitano entrò seguito da due soldati e mi invitò a sedermi sul tappeto, lui si accomodò sulla branda.
- Non sono solito tollerare certi atti di violenza all' interno delle mie truppe soldato! - disse in tono severo.
Io mi trattenni appena dall'alzare gli occhi al cielo. Lo fissavo cercando di capire quale fosse la mia sorte, in fin dei conti avevo appena accoltellato un uomo.
- Tuttavia- continuò - sono un uomo ragionevole e voglio prima essere sicuro delle mie decisioni.  Per questo motivo, essigo che mi spieghi tutto quello che è successo per filo e per segno soldato. -
Feci come richiesto e raccontai di come quel vigliacco aveva quasi abusato della giovane Maria e di come io ero accorso per difenderla.
Il capitano mi ascoltò con interesse ed infine parlò.
- Ammetto che hai avuto coraggio ad affrontare Maskin, è uno dei nostri soldati più forti e spietati. Non sono d'accordo con quello che ha fatto ma dimmi soldato... perché hai difeso la fanciulla? Ti sei forse innamorato di lei durante la breve sosta in questo paese o ti dedichi a difendere le signore in difficoltà?- nella sua voce c'era un tono di sfida mista a incredulità.
- Niente affatto signore! Se vi ricordate, io ho una sorella che ha quasi la sua età e non tollererei che qualcuno le mettesse le sue sporche manaccie addosso. -
Leonard annuì pensieroso.
- Ti capisco, com'è che ti chiami soldato? -
- Dimitri. -
- Bene Dimitri. Per questa volta non ci saranno conseguenze per te! Ma bada bene che non si ripeta, ricorda che siamo in viaggio per la valle per reclutare uomini e il re non sarebbe felice di sapere che i soldati del suo esercito si scannano fra di loro!-
Detto questo mi permise di uscire dalla tenda. Il cielo intanto si era colorato di rosso e di viola ed io mi affrettai a raggiungere la mia tenda.

Kara & DimitriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora