Kara
Passeggiavamo fianco a fianco lungo il fiume, era quasi il tramonto ed io adoravo i colori del cielo, quando si tingeva di rosa, rosso e viola come per magia.
I nostri passi risuonavano nel silenzio della sera e nessuno diceva una parola.
Ad un tratto Leone si fermò e si sedette sulla riva - Vieni, sediamoci un pò - disse alzando lo sguardo su di me.
Io mi sedetti e lui sospirò.
- Sai Kara, ho quasi paura di te.- ammise con un altro sospiro.
- Paura di me? E perché mai?-
- Perché non riesco a capirti, un giorno sei sfuggente, un altro sei allegra e un altro ancora sei triste. Non so mai se e come risponderai alle mie domande. -
Io abbassai lo sguardo. Aveva ragione. Da quando avevo lasciato Dimitri non ero più la stessa ed il fatto di non sapere nulla sul suo destino era intollerabile.
- Io penso che dovresti aprirti con me Kara, di me puoi fidarti, con me puoi sfogarti, ti conosco da quando eri uno scricciolo e non mi piace vederti abbattuta- disse guardandomi negli occhi.
Io tenevo lo sguardo fisso sulle mie mani quando con un dito mi fece sollevare il viso.
Gli occhi mi si riempiono di lacrime ma cercai di non scoppiare a piangere come una bambina, Leone mi mise una mano dietro la nuca e mi avvicinò al suo petto.
- Non voglio sporcarti la camicia con le mie lacrime! - piagnucolai - E non voglio comportarmi come una bambina...-
- Non mi importa.- mi sussurrò fra i capelli e senza che avessi il tempo per fermarlo la sua bocca fu sulla mia, forte ed impaziente.Lo allontanai con uno strattone, avevo il fiato corto e gli occhi spalancati per l'incredulità.
- Cosa ti è venuto in mente Leone? Come osi?-
Lui rimase impietrito e paonazzo, poi parlò.
- Kara, se ben ricordi, ho chiesto la tua mano a tuo padre...-
- E questo ti da il diritto di baciarmi? Stavo piangendo Leone! E hai pensato bene di approfittarne!- ero furibonda.
Mi alzai lasciandomi la gonna e cercando si allontanarmi il più possibile da lui.
- Kara... ti sbagli! Io non mi sono approfittato di un bel niente! Ti stavo consolando, cerco sempre di farlo... Ma tu sembri non vedere quanto io mi impegni per entrare nelle tue grazie...- la voce gli tremava e ad un tratto provai perfino tenerezza per lui. Come aveva potuto pensare che io volessi questo?
Avrei potuto dire qualcosa per farlo star meglio, la guerra era alle porte e non sapevamo quale fosse il nostro futuro. Avrei potuto lasciarmi andare fra le sue braccia forti, farmi corteggiare ed accettare la sua mano. In mezzo a tutto quello scompiglio, avrei potuto trovare un pò di normalità, mi sarei sposata ed avrei messo su famiglia ma non volevo niente che non fosse Dimitri.
Tutto quello che riuscìi a fare fu andarmene con un sempice " mi dispiace ".Dimitri
Era giunto il momento della partenza. Mi sarebbero mancati i pochi abitanti di Algaverde, i figli di Maria non volevano che partissi e la loro madre era molto silenziosa quel giorno.
Vedova con due bambini, a soli diciannove anni sembrava molto più matura, i lunghi capelli neri erano legati in una lunga treccia che teneva alta dietro la nuca, gli occhi erano scuri come la notte ed il corsetto faticava a contenere le sue forme prosperose.
Sapevo che non sopportava il fatto di vedermi partire, lo sapevo perché qualche settimana prima mi aveva confessato i suoi sentimenti.Erano passati tre mesi da quando ci eravamo accampati nel suo villaggio. Quella sera i soldati se ne stavano in riva al fiume a bere e a sghignazzare mentre i figli di Maria avevano insistito perché cenassi con loro, la mancanza del padre e del nonno li aveva portati ad affezionarsi a me, unica figura maschile che non comportasse maltrattamenti nei confronti della madre.
Maria aveva dato il meglio di sé cucinando frittelle di patate e uova ed un ottimo stufato , il tutto accompagnato da una bottiglia di vino che aveva stappato per l'occasione. In quella famiglia non c'erano più molte cose per cui gioire ma ebbi l'impressione che la mia presenza fosse una di quelle. I bambini non facevamo che saltarmi adosso e la serata trascorse tra chiacchiere e risate.
Quando Maria li mise a letto uscimmo fuori.
Ci mettemmo a sedere sulla panca sazi ed appagati dopo la bellissima serata. Il cielo era colmo di stelle e soffiava una leggera brezza.
- Che bella serata... - dissi bevendo un sorso del mio vino.
- Già - rispose Maria in un sussurro rabbrividendo.
Io me ne accorsi subito.
- Ma tu hai freddo... ti prendo lo scialle in cucina... - feci per alzarmi ma lei mi prese il polso e fissandomi negli occhi con quei suoi occhi neri e timidi.
Io mi sedetti e lei si strinse al mio braccio poggiando la testa sulla mia spalla. Il suo seno destro si strofinava sul mio braccio e i suoi capelli emanavano un forte profumo di gelsomino. Che situazione inaspettata. Non ero mai stato tanto impacciato in vita mia.
- Senti Dimitri... io so che devi continuare la tua marcia con quei vigliacchi e so anche che chissà dove c'è una ragazza che ti aspetta... so che sarà più giovane e bella di me ma... Ma... io sono sola da troppo tempo ormai.. E tu sei così dolce, forte e bello... - aveva parlato tutto d'un fiato continuando a guardare davanti a sé.
- Maria... -
- No! Ti prego, lasciami finire... vedi Dimitri il fatto è che... io credo di volerti, Ti voglio dal primo momento - disse sfiorando la mia coscia. Le labbra schiuse e i suoi occhi che fissavano i miei.
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Kara & Dimitri
FantasyKara e Dimitri sono amici dai tempi dell'infanzia ma quando iniziano a provare attrazione l'uno per l'altra, si rendono conto di non essere più due bambini. Si lasciano trasportare dalla passione ma proprio quando capiscono di amarsi, nel loro mond...