Capitolo 19

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Kara

I mesi passavano e di Dimitri nessuna notizia. Di tanto in tanto arrivavano nuovi rifugiati ed io li scrutavo nella speranza di rivederlo. Chissà, speravo, magari è riuscito a convincere suo padre a scappare.
Si avvicinava il giorno del mio compleanno e mi rigiravo il dono di Dimitri fra le mani come se questo potesse farlo tornare da me.
- Kara!- la voce di mia madre mi riportò alla realtà.
La cena era quasi pronta così raggiunsi la mia famiglia fuori dalla stalla dove era stato sistemato un lunghissimo tavolo che ospitava un centinaio di persone. Mia madre era riuscita ad abituarsi alla nuova vita a Montealto e per fortuna sulle sue guance spuntavano di nuovo le fossette che tanto amavo. Era sempre molto indaffarata ad aiutare il prossimo e questo le faceva sentire meno la mancanza di casa.
Dopo aver confessato a Leone che non intendevo sposarlo perché ero innamorata di Dimitri sono corsa a dirlo alla mamma, prima che lo facesse lui.
Lei mi sorrise con aria furbetta e capiì che l'aveva sempre saputo e sembrava felice per me, conosceva Dimitri da quando era un bambino e sapeva che mi voleva molto bene, questa era l'unica cosa che aveva importanza per lei.
- Tesoro... il giorno del tuo compleanno si avvicina. Ho quasi terminato la corona di fiori che dovrai indossare per l'annunciazione.- disse mia madre mentre mi versava del brodo di pollo nel piatto.
- Sono così emozionata - ammisi
-È normale... anche noi lo eravamo prima dell' Annunciazione - mi sorrise.
Di lì a pochi giorni avrei compiuto diciotto anni e avrei scoperto il mio dono.

Dimitri

362 giorni erano trascorsi dall'ultima volta in cui avevo visto Kara.
E mi mancava come l'aria. La vita nell'esercito era triste e stancante e seppur la sera ero sfinito gli incubi mi costringevano a svegliarmi nel pieno della notte. Sognavo Kara che veniva uccisa dal principe o avvinghiata a Leone. E poi sognavo la mia cara sorella circondata dai soldati del principe o ancora i miei genitori legati e imbavagliati che venivano gettati nel fiume.
Per fortuna avevo trovato un compagno che ormai consideravo un amico.
Kaimo era davvero fastidioso quando voleva, amava fare scherzi ed era un grande chiacchierone ma potevo sempre contare su di lui, era come se lo conoscessi da sempre. Con la sua corporatura robusta ed il suo carattere solare sembrava uno che non soffrisse mai ma io sapevo che non era così... era rimasto orfano da tempo ormai e non aveva fratelli. L'unica persona al mondo di cui le importasse era Emily o Emi come la chiamava lui.
Lo fissavo attraverso le fiamme traballanti del fuoco che avevamo acceso per riscaldarci e capìi che la sua testa era altrove quando dovetti chiamarlo un paio di volte prima che mi desse retta.
- Kaimo!- Lo chiamai lanciandogli uno stivale tra i piedi
Lui sobbalzò facendomi sorridere
- Parlami di lei - gli dissi per farlo sfogare un pò.
- Oh... Emi... Beh, lei è speciale. Anni fa ero solo al mondo. Senza parenti nè amici... ero davvero molto stanco della mia vita, per di più nell'adolescenza ero molto ingrassato ed i ragazzi più spavaldi del villaggio mi prendevano spesso in giro per via del mio peso. Una sera mi trovavo sulla riva del lago a fissare il mio riflesso e decisi di farla finita, la mia vita non aveva alcun senso. Mi spaccavo la schiena tutto il giorno nei campi per poi tornare a casa e dormire ed ogni giorno era uguale, trascorso in totale solitudine.
Presi un grosso masso e lo legai alla mia gamba e poi entrai in acqua.
Quando mi svegliai boccheggiando la vidi china su di me con gli occhi pieni di lacrime e terrore. Mi aveva salvato la vita e da allora non ci separammo più... fino ad ora.- abbassò lo sguardo con voce tremante.
Mi si spezzò il cuore vedendolo così abbattuto, aveva sofferto tanto per poi rinascere grazie alla sua amata e adesso rischiava di cedere ancora una volta. Ma questa volta non era solo.
- Le ritroveremo amico mio- dissi con convinzione e lo speravo con tutto me stesso.

Kara & DimitriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora