Capitolo 3

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Kara

Non riuscivo a chiudere occhio talmente ero emozionata. Mi sentivo le guance bollenti e una strana sensazione allo stomaco e al basso ventre. Dimitri mi aveva baciata. Non riuscivo ancora a credere che l'avesse fatto veramente e la cosa più incredibile era che mi fosse piaciuto. Nessuno mi aveva mai baciata prima ďora e dovetti ammettere che mi era piaciuto, e non poco. Era stata una sensazione nuova per me e non riuscivo a togliermi dalla mente l'espressione concentrata di Dimitri. Mi aveva pregato di non accettare la proposta di Leone e di non sposarlo ma l'aveva fatto perché era lui che voleva prendermi in moglie? Questo non me l' aveva detto. Purtroppo la situazione economica di Dimitri non era delle migliori, a causa dell'incidente del padre la famiglia  era caduta in disgrazia e Dimitri lavorava molto per non fare mancare nulla alla madre e alla sorella, continuava a seguire le orme del padre facendo il taglialegna e quando aveva del tempo libero faceva qualche lavoretto qua e là. Nonostante questo, a volte andavano a dormire mettendo sotto i denti solo un tozzo di pane. La mia famiglia li aiutava come meglio poteva donandogli, di tanto in tanto, un po' di latte e del formaggio delle nostre bestie ma per me non era abbastanza, io volevo vederlo sereno e felice.
Mi stesi sul letto, i miei fratellini dormivano beati e come sempre non si erano accorti della mia assenza; non potevano sapere cosa mi stesse passando per la testa, erano troppo piccoli per capire l' amore.
Decisi che l' indomani avrei parlato con mia madre, le avrei detto che non potevo sposare Leone, non potevo perché il mio cuore apparteneva ad un' altra persona.

Dimitri

Non avevo voglia di dormire, non volevo addormentarmi perché stavo già sognando ad occhi aperti.
Continuavo a pensare a kara.
Quando l' avevo baciata non si era allontanata e questo era un buon segno; mi aveva tenuto stretto a sè come faceva da bambina quando aveva paura di qualcosa ma questa volta era diverso, avevo sentito i suoi seni premere sul mio petto ed il suo respiro affannato sul collo mentre teneva la testa poggiata sull' incavo della mia spalla.
Avevo deciso che fosse il momento di tornare a casa perché non sapevo quanto avrei resistito ancora, la desideravo troppo ma non volevo facesse qualcosa di cui avrebbe potuto pentirsi.
Il villaggio era silenzioso e sentivo soltanto il canto delle cicale e l'ululato di qualche lupo lontano nel bosco. Entrai nel capanno degli attrezzi e presi un pezzo di legno, ero sempre stato piuttosto bravo ad intagliare così decisi di creare qualcosa da donare a Kara.                
L' indomani avrebbe compiuto diciassette anni e non le avevo preso nulla, non avevo denaro ma la voglia di sorprenderla non mi mancava di certo e grazie al mio potere, avrei potuto crearle qualcosa di unico. Iniziai ad immaginarla stesa sul prato mentre guardava il cielo ed il suo sorriso quando le portavo le more dal bosco ed iniziai ad intagliare la sua immagine nel legno. Era incredibile quanto fosse nitida nella mia mente.
Dopo qualche ora di lavoro fui finalmente soddisfatto e certo che a lei sarebbe piaciuto molto.
Prima di riporlo in una sacca però incisi una frase sul retro della tavola.

Kara & DimitriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora