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Il tonfo di un qualcosa che cade mi fa risvegliare.
Con tutta la forza che ho cerco di aprire gli occhi, ma è veramente troppo faticoso, per cui mi limito semplicemente ad ascoltare quello che avviene attorno.
Alcune voci mi arrivano ovatte, ma il brusio generale, viene sostituito in poco dal silenzio spazzato solo da un "bip".
Penso di essere sola nella stanza perché non sento nemmeno una mosca volare. Se ci fosse una percentuale di dove passiamo il nostro tempo nella vita, penso che sarei più del 60% in ospedale.

Ad ogni modo alzo mentalmente gli occhi al cielo per i discorsi particolarmente idioti che faccio con me stessa.
In questo momento ho parecchi pensieri: dove diamine sarà finito Gionata? Hope sarà riuscita a tornare a casa senza perdersi? Chi diamine era colui che mi ha picchiata? E soprattutto che cosa voleva da me? Insomma non penso di averlo mai visto in vita mia, cosa diamine vuole esattamente?

Okay, devo assolutamente smetterla di incasinarmi da sola i pensieri, ma in mia difesa posso dire che, se c'è una cosa che non sopporto, è proprio quella di non avere chiara una situazione.

I miei pensieri particolarmente profondi, vengono interrotti dal tonfo di una porta che viene chiusa e poi da una serie di passi.
Vorrei sforzarmi di aprire gli occhi -anche perché la curiosità mi sta uccidendo più del dolore alle costole- ma la mia debolezza ha la meglio, per cui mi munisco di pazienza e aspetto che l'individuo davanti a me parli.

-"Che diamine mi hai combinato mo? Avevi detto che saresti stata più attenta razza di grifondoro incompetente!" 
Se non fosse la sua voce a pronunciare queste parole, probabilmente mi offenderei.
Non posso credere che sia qui, ora, per me e soprattutto non riesco a credere che mi stia parlando dopo quello che ho detto.
-"Il tuo profumo, Gesù, usi ancora quello allo zucchero filato, beh sappi che mi fa impazzire"

Da una parte vorrei alzarmi e stringerlo a me perché veramente la sua mancanza, l'ho sentita tantissimo.
Dall'altra, qualcosa mi dice che questa conversazione sarà particolarmente curiosa e interessante.

-"Mi fa impazzire come del resto i tuoi occhi, le tue labbra, i tuoi capelli ed anche quel naso che tu non sopporti.
Tsk, ma quanto sono patetico, mi perdo nei dettagli del tuo bellissimo aspetto perché - fidati - anche così non hai nulla da invidiare a nessuna ragazza. 
Ma a parte ciò, i medici dicono che non hai nulla di grave e che sei solo in uno stato di anestesia post intervento.
Si, sai ti hanno messo i punti di sutura, ed hai due costole rotte oltre ad un trauma cranico. " sospira e prende la mia mano.

-"Ma ora parliamo di cose serie: ti sei piastrata i capelli? Beh direi di sì anche se non mi puoi rispondere. " la sua risata riempie la stanza.
Okay, è il momento di svegliarmi o provare a mormorare qualcosa per fargli capire che effettivamente non sono morta, almeno non ancora.
Però lui mi precede premendo le sue labbra su le mie in un bacio a stampo.

-"Ciao moretta, ora devo scappare, spero di trovarti sveglia al mio ritorno"  
E con questo esce dalla stanza.

****

Sono qui con gli occhi aperti, finalmente aggiungerei, a pensare a come diamine non mi sia accorta dei sentimenti di Riccardo.
Ora finalmente mi è tutto più chiaro: la sua scenata per Mike, il suo modo di accarezzarmi i capelli e di far scivolare le mani sul mio corpo, il suo modo di prendersi cura di me.
Mi maledico mentalmente per essere stata così stupida da non capire quali accidenti di sentimenti Riccardo provava per me.

La domanda sorge spontanea: a me piace Riccardo?
Beh fino a qualche ora fa avrei urlato ai quattro venti di amare Mike Bird, ma ora tutta la mia sicurezza, è magicamente scomparsa come, del resto, la mia fiducia nei suoi confronti. 
Certo, non che ora non lo ami, ma ho solo tanti tanti dubbi, che vorrei soffocare dato che stanno aggravando il mio mal di testa, che è già forte e martoriante di suo.

Vorrei solo riuscire a dormire qualche diamine di ora o anche minuti, in questo momento è indifferente. 

Il tonfo di una porta che sbatte mi fa alzare gli occhi dal muro avorio che era diventato così particolarmente interessante.
Il mio sguardo incontra quello di un dottore con i capelli brizzolati e di alta statura.

-"Vedo che si è svegliata signorina"
Annuisco poco convinta dalla sua espressione che emana preoccupazione.
-"Ora devo darle una notizia, ma non si deve allarmare" 
Inspiro ed espiro lentamente per poi annuire.

-"Sua madre si è sentita male ed è nella stanza a fianco" 
A qual punto tutto mi si blocca e mi sento mancare l'aria.

-"Cos'ha?"

-"E' svenuta dopo aver saputo cosa le è successo" 

Hi babies come va?
Io bin hahah.
Sono felice ma non so il perché, e viaa seee.
Al prossimo capitolo cuori

You are my only reason (Mike Bird)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora