48.

177 3 0
                                    

Le corde che mi tenevano bloccata si allentano, ma ciò non mi fa smettere di piangere.

Ho talmente tanti lividi sul viso che persino il lieve tocco delle lacrime mi fa sussultare. Mi hanno picchiata con tutta la forza e la cattiveria con cui si può picchiare una persona.

Da una parte dovrei essere felice, non mi hanno stuprato. Eppure so che anche questo ha il suo perché. Non credo che Simone e i suoi uomini, siano i tipi di persona che si fanno degli scrupoli a commettere una violenza sessuale, deve esserci un motivo se non l'hanno fatto.

Penso che il tutto sia durato un'ora scarsa, ma a me è sembrato infinito. Un'ora di schiaffi, pugni, insulti, sputi, frustate e il tutto sotto gli occhi di Mike. Son serviti altri due uomini oltre Simone per tenerlo fermo.

Si è dimenato tutto il tempo, urlando e piangendo.

-"Guarda Mike, questo è quello che fai alle persone" continuava a ripetere il biondo.

Adesso il mio ex ragazzo ha la testa bassa e lo sguardo vuoto. I capelli gli ricadono sul viso, gli occhi sono rossi e gonfi a causa del pianto e le braccia legate dietro come le mie.

Simone gli prende il mento e gli fa alzare lo sguardo, costringendolo a guardarmi. Si sposta dietro di lui, tenendo il suo viso con entrambe le mani e si avvicina al suo orecchio.

-"Così ogni volta che la guarderai, ti ricorderai cosa le hai fatto." Dopodiché fa un ceno con la testa e un suo complice mi fa un profondo taglio sulla fronte, mentre io urlo dal dolore.

****

Hanno riportato entrambi nella stanza di prima. Mi hanno lanciata sul letto, ma stavolta non mi hanno legato, e lui è sul letto di Lily, anche lui "libero".

-"Mi dispiace tanto Sere." è la prima cosa che mi dice dopo un'ora che siamo qui. Si mette a sedere e mi guarda.

Io, invece, non riesco a muovermi. "Non è colpa tua Mike."

-"Si invece." si alza in piedi. "Avrei dovuto aspettarmelo. Non poteva non farmela pagare." Si passa le mani nei capelli. "Come ho fatto ad essere così stupido!"

Cerco di mettermi a sedere anche io, ma non riesco a muovermi dalla mia posizione per cui è Mike a sdraiarsi accanto a me.
-"Non è stata colpa tua. Sono loro i malati mentali che ci stanno facendo tutto questo" La mia voce esce più bassa di quanto volessi.

-"Guarda come ti hanno ridotta. Il primo che entra qui dentro lo ammazzo di botte"
Neanche il tempo di finire la frase che la porta si apre e lui scatta in piedi.

I miei occhi non credono a quello che sto vedendo: una chioma rossa molto familiare, si fa strada nella stanza, ma viene fermata da Mike con una mano sul petto.

-"Proprio chi stavo aspettando." lo prende per il colletto e carica un pugno.

-"Ti prego Mike, fermati." Tento di urlare io e fortunatamente si ferma. Mi perdo a guardare entrambi. Questi due ragazzi così diversi fra di loro, sono fra le persone più importanti della mia vita eppure si odiano così tanto.

-"Cosa vuoi?" chiede Mike lasciando il colletto di Gionata, spingendolo contro il muro.

-"Sono venuto a vedere quanto sono gravi i danni che le hanno fatto." mormora avvicinandosi a me a passo svelto. Mi guarda attentamente in viso. Esamina ogni centimetro di esso ed io continuo a fissarlo, sussultando ogni volta che mi sfiora un livido.

Dopodiché guarda la mia felpa nera, come se volesse chiedermi il permesso per guardare sotto di essa. "Come se non l'avessi già fatto" esclama Mike stizzito dalla situazione.

Immagino solo quanto possa essere difficile per lui vedere me e Gionata così vicini. Mi si spezza il cuore solo a pensarci. Il rosso decido di ignorarlo e alza il tessuto nero che mi ricopre il ventre.

Ho un enorme chiazza rossa sul fianco destro. Posso giurare di aver visto i suoi occhi sgranarsi. "Fai un respiro profondo" e lo faccio. Ed è come sentirmi morire. Infatti pianto un urlo che fa sussultare entrambi.

-"Che cos'ha Weasley?" chiede Mike, ignorando l'occhiataccia di Gionata.

-"Ha un emorragia interna e una costola rotta." decreta infine.

-"E tu come le sai queste cose?" chiede il mio ex diffidente.

-"Quando ci ha arruolati, Simone ci ha insegnato un po' di cose di questo genere. Sosteneva che almeno, se fossimo rimasti feriti, saremmo stati in grado di darci un primo soccorso"

All'improvviso però, sento scendere qualcosa di caldo dalle mie parti intime. Sangue. Non può essere il ciclo, mi è finito un paio di settimane fa. Inoltre c'è troppo sangue.

-"Ragazzi" dico sull'orlo di un pianto disperato. I due mi rivolgono la loro completa attenzione e, quando indico lì, entrambi rabbrividiscono. Afferro il braccio di Gionata. "Che cazzo succede?" lui mi guarda e nega con la testa ed io inizio a piangere.

Gionata ci chiede scusa e lega Mike accanto a me, per poi salire e correre a chiamare un dottore e ad avvertire i suoi compagni dell'accaduto.

-"Ha fatto la scelta più saggia Sere. Non avrebbe potuto far venire un medico senza che Simone lo scoprisse" annuisco e mi prende la mano.

Il dottore arriva dopo circa un quarto d'ora e si precipita su di per visitarmi e lo fa per una buona mezz'ora.

Quando finisce si guarda attorno. Nella stanza ci siamo io, Mike, Gionata e Simone. Si volta verso gli ultimi due e sussurra qualcosa che mi risulta incapibile.

-"Che succede? Perché non mi dice niente?" chiedo allarmata stringendo la coperta. Guardo in faccia il rosso e il biondo, ma nessuno dei due ha il coraggio di guardarmi negli occhi. "Che diamine sta succedendo?!" continuo ad urlare disperata.

E poi finalmente quel dannato medico si decide a parlare.

-"Lei, signorina, ha avuto un aborto spontaneo"

You are my only reason (Mike Bird)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora