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Serena's pov

-"Non credermi se non vuoi, ma stavamo parlando di lei." no che non ti credo, Gionata. Anche se vorrei tanto farlo.

-"Ti prego non dirmi che Thomas c'entra con quello che ho scoperto qualche ora fa, ti supplico." prima di rispondere, tentenna qualche secondo, cosa che mi toglie ogni dubbio.

-"No Sere, lui non ci è dentro." Mente bene, devo ammetterlo. Mi ha guardata dritto negli occhi mentre lo diceva. L'unico suo problema è il mio sesto senso e la sua indecisione di qualche attimo prima.

Annuisco e mi stacco da lui. Non voglio metterlo nei guai, per cui fingerò di non aver capito nulla. "Puoi portarmi a casa?" Lascio cadere lì il discorso, ma non smetto di pensarci. "Ho bisogno di una doccia e di qualche ora di sonno." Lui annuisce e mi fa cenno con la testa di uscire dall'ospedale.

*****

Appena entro in casa, mi fiondo sotto la doccia e mi accovaccio sotto l'acqua bollente. Rimango lì, con l'acqua che mi gronda sopra la testa, per quasi mezz'ora ed intanto medito sul da farsi. Cazzo, Thomas sapeva tutto. Ci ha preso in giro per mesi e mesi, mentre noi ci fidavamo di lui, Mike si fidava di lui. E' arrivato al punto di mettere in pericolo la vita di Hope, cosa può avergli fatto Mike di così terribile? Lui non mi ha mai raccontato di nessuna discussione o litigata pesante. 

Quando mi decido ad uscire, mi avvolgo un accappatoio intorno al corpo e inizio ad asciugarmi i capelli con l'asciugamano.

Mi dirigo in camera, indosso l'intimo ed inizio a scrutare attentamente l'armadio, mordicchiandomi l'unghia dell'indice sinistro.
Alla fine opto per una tuta nera e un top giallo pastello.
Dopo essermi vestita, mi asciugo i capelli, afferro il cellulare ed esco di casa.

Non ho molto sonno, anche se le mie occhiaie dicono il contrario, ma non mi sono nemmeno preoccupata di nasconderle.

In circa venti minuti, sono sotto casa di Mike e sto suonando al campanello con una certa insistenza. Sono consapevole che sono circa le sette del mattino, ma ho davvero bisogno di parlare con lui.

Ci mette cinque minuti per aprirmi e, quando lo fa, indossa solo un paio di pantaloncini da calcio.
Devo dire che ha messo su molti muscoli in questi mesi... Okay Sere, devi concentrarti.

-"Serena, cazzo. Sono le sette del mattino" si passa una mano sul volto e poi nei capelli.

-"Mike, devi ascoltarmi. Ho una cosa molto importante da dirti"

-"Non voglio sentire nulla di ciò che vuoi dirmi. Non voglio avere più a che fare con te." sta per chiudere la porta, ma riesco a metterci un piede in mezzo.

-"Non ti biasimo per questo, ma ti prego devi ascoltarmi. Ti prometto che poi scomparirò dalla tua vita" sembra più convinto di qualche secondo fa.

-"Ho detto di no. Non voglio sentire nuovamente le tue patetiche e non sentite scuse, non voglio sentire la tua voce che mi prega di perdonarti." A quanto pare mi sbagliavo.

-"E lo capisco Mike, davvero, ma non è di questo che ti devo parlare. Si tratta di Hope" apre lentamente la porta senza distogliere lo sguardo dal mio e si scosta leggermente per farmi entrare. "Parla."

-"Hope si è svegliata." dico dopo essermi seduta sul divano e averlo osservato fare la stessa cosa su quello di fronte. "E mi ha detto dei dettagli importanti di quello che le è successo. Sembra che Mario l'abbia fatta spostare di proposito qualche secondo prima che scoppiasse quel putiferio." Annuisce e mi invita a continuare. "Quando sono andata a casa di Gionata, ho visto la stessa bandana che quella notte potava il mio aggressore." Quando nomino il rosso, il suo atteggiamento cambia: inizia a innervosirsi e battere il piede destro per terra.

-"Arriva al punto"

-"Quando gli ho chiesto spiegazioni mi ha detto di un piano che ha escogitato non so chi, che mira a uccidere me per vendicarsi di te"

-"E tu credi a lui?"

-"Si è messo in una brutta situazione pur di aiutarmi." Lo guardo storto e lui ricambia. "Non è questo il punto, comunque. Quando ero in ospedale, è arrivato Thomas e lui e Gionata confabulavano. Lui sostiene che gli abbia chiesto di Hope, ma dovevi vederli. Avevano un atteggiamento strano, come se volessero nascondere qualcosa."

-"Ma dai Serena, smettila. Thomas non c'entra nulla con quello che ti ha raccontato quella sottospecie di Weasley che ti sei scopata."

-"Solo perché ci sono andata a letto, non è detto che menta."

-"Non ti credo."

-"Mike" ho nuovamente la sua attenzione. "chi ti ha mandato quelle foto?"

Ci riflette qualche secondo, ma ha una faccia confusa. "Di che foto stai parlando?"

-"Di quelle mie e di Gionata."
Mi guarda dritto negli occhi e finalmente di decide a rispondere.

You are my only reason (Mike Bird)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora