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Serena's p.o.v.

Sento il rumore di qualcuno che bussa sulla porta, perciò vado ad aprire e mi ritrovo davanti un uomo incappucciato con occhiali da sole e bocca coperta.

Istintivamente cerco di chiudere la porta, ma l' individuo si toglie gli occhiali ed io tiro un sospiro di sollievo. E' solo Mike.

Mi scosto leggermente e lo lascio entrare nel salotto disordinato di casa mia. Fortunatamente sono sola.

-"Che ci fai qui?" mormoro chiudendo a chiave, non si sa mai.

-"Ciao anche a te" risponde sarcastico. Quando incrocio le braccia, sposta il suo sguardo sulla fasciatura attorno al mio polso. Hope ha insistito affinché mi facessi dare un'occhiata e, dopo vari battibecchi, ho dovuto cedere alla sua tenacia.

Prima che possa dire qualcosa a riguardo, mi affretto a spostare l'attenzione su altro. "ti ha visto qualcuno?" chiedo dandogli le spalle e dirigendomi in cucina.

-"No, nessuno." dalla vicinanza della sua voce, capisco che mi sta seguendo. "Cosa hai fatto al polso?" riempio subito un bicchiere d'acqua ed inizio a bere tutto d'un sorso per avere più tempo per rispondere. Dovrei dirglielo che è colpa sua? "E' colpa mia?" mi domanda come se mi avesse letto nel pensiero.

-"Non proprio. Quando prima mi hai spinto per terra, ho appoggiato male il polso e ora ho una piccola contrattura. Nulla di grave." Sorrido lievemente e gli porgo un bicchiere d'acqua, da cui beve solo due sorsi.

Annuisce. "Avevi ragione su Thomas, nasconde qualcosa." immaginavo che fosse venuto per questo. Non ho risposto ai suoi messaggi dove lo diceva perché ero ancora arrabbiata dal fatto che mi ha spinto per terra. Ancora non mi è passata, ma provo a trattenermi.

-"Cosa ha detto sulla rissa?"

-"Di chiamare Liam e che non vuole essere preso a pugni. Esattamente quello che avevi previsto." annuisco. Entrare nella mente delle persone può sembrare così complicato se si guarda tutto dall'interno. Bisognerebbe provare ad esternarsi più spesso dalle situazioni e analizzare con precisione tutti i comportamenti del soggetto.

Okay Sere, basta guardare Criminal Minds.

-"Bene, ora l'unico modo per scoprire se è vero ciò che sospettiamo, non ci resta che seguirlo." mormoro passandomi una mano fra i capelli.

-"Pensi sia una buona idea? E' gente pericolosa."

-"Mike non sarà pericoloso. Ci terremo a distanza e non si accorgerà di nulla." annuisce poco convinto. "Chiamalo e chiedi dove si trova."


******

Mike ha aspettato che mi cambiassi e che mi mettessi abiti scuri e occhiali da sole. Ora con i miei leggins neri e la mia felpa col cappuccio del medesimo colore, sono pronta per un film di spionaggio.

E' da più di mezz'ora che stiamo seguendo Thomas. Per ora ha comprato una maglia da Tommy Hilfiger, ha chiacchierato qualche minuto con due ragazze e ha preso un frullato da Mrs. Cherry.

Fa cose così normali da risultare noioso e Mike sembra pensarla come me, dato che è la quinta volta che sbadiglia nel giro di venti minuti.

-"Mi dispiace per non averti detto di Gionata." abbasso lo sguardo sulle mie converse nere, così da evitare il suo. Lo sento sospirare.

-"Non penso sia il momento di parlare di questo."

-"E quando lo sarà Mike?" mi volto verso di lui e scruto il suo profilo: la mascella e squadrata e stretta dal nervoso, il suo nasino è all'insù e fanno da appoggio agli occhiali da sole neri, mentre i ciuffi ribelli dei suoi capelli, fuoriescono dal cappuccio.

-"Mai. Non voglio parlarne."

Mi sto iniziando a innervosire. "Mike, ti sei mai chiesto perché l'abbia fatto?"

-"Vuoi dare la colpa a me ora?"

-"Assolutamente no. Capisci però che il nostro rapporto si era ridotto solo a una. Dopo l'incidente di Hope non mi sei stato vicino come ha fatto lui."

-"Oh beh, scusa se non sono mister capelli al pomodoro."

-"Mike vedi che non capisci? Ti sto dicendo che era un momento di merda per me e tu non c'eri. Lui si. Ed è normale legarsi di più a una persona quando ti sta vicino in un momento così difficile e doloroso per te."

-"Thomas ha girato in un vicolo, svelta." liquida il discorso e inizia a correre. Sbuffo sonoramente e poi lo seguo. Odio correre.

Svoltiamo nel vicolo e sembra di essere entrati in una grotta.

La luce non riesce a trapelare dai palazzi imponenti che lo delineano e i lampioni emanano una luce fioca, che rende tutto più inquietante.

Di Thomas però, nessuna traccia. E' come se si fosse volatilizzato nel nulla.

-"Vado avanti io" sussurra Mike, facendomi segno col braccio di rimanere dove sono.

Decido di non obbiettare e di rimanere in quell'esatto punto, ma dopo qualche minuto in cui continuo a vedere solo la figura di Mike, mi scoccio.

-"Sei sicuro che abbia girato di qua?" urlo per farmi sentire. Pessima idea.

-"Tu che dici?" sento una voce vicino al mio orecchio e subito mi ritrovo bloccata e con un coltello puntato alla gola. Non di nuovo, ti prego.

-"Mike" urlo a squarciagola per farmi sentire, ma mi viene messo un panno bianco maleodorante sul naso e sulla bocca.

-"Io non sbaglio mai due volte"

Queste sono le ultime parole che sento, prima di vedere tutto buio.


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Amiciii. Eccomi qui, un pochetto in ritardo...scusatemiiii.

Spero vivamente che vi piaccia questo capitolo.

Anyway, attualmente (nella mia testa) mancano circa sei capitoli alla fine della storia😢ma non vi preoccupate perchè non mancheranno i colpi di scena.

Al prossimo capitolo!

You are my only reason (Mike Bird)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora