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Un mese.
È passato un mese da quel maledetto giorno.
Nonostante le cose con Mike all'inizio andavano parecchio male, ora va tutto a meraviglia, infatti ora sto andando proprio da lui.

-"Quanto tempo abbiamo?" Chiede con un sorrisetto pervertito sulle labbra.

-"Circa 20 minuti" dico avvicinandomi ancora più a lui.

-"Allora muoviamoci" dice sbattendomi all'interno dello sgabuzzino dell'infermeria.

Usciamo da esso dopo circa venti minuti ed esco prima io rispetto a lui, dato che lui ha ora buca e io "mi sono sentita male".

Che dolore "profondo"

Okay, me la sono meritata.
Ormai la mia vita sessuale con Mike va alla perfezione.
Lo facciamo minimo tre volte a settimana e nel frattempo riusciamo a mantenere anche un rapporto che comprenda il parlarsi e il fare cazzate da adolescenti insieme...insomma sarebbe tutto perfetto se ci fosse Hope.
Io nel frattempo sto diventando la reginetta della scuola: mi salutano tutti nei corridoi, sono l'idolo di molte ragazzine del primo anno e sono nelle top 3 delle ragazze che la squadra di football vorrebbe portarsi a letto. 
Insomma va tutto a gonfie vele.

A parte il fatto che la mia complice da una vita non sia accanto a me a vivere quest'ondata di popolarità e ad approvare tutte le mie decisioni. Sto eseguendo i consigli che mi da la sua voce nella mia testa, li sto abbattendo. Tutti quanti. A partire da quella rossa che girava attorno a Mike. 

Ma volete sapere qual è la cosa migliore? Che tutti credono alla mia corazza di stronza e perfida, ma io ogni pomeriggio vado in ospedale a parlare con Hope di tutto quello che mi accade, perché dicono che senta qualsiasi cosa io dica. Successivamente vado a correre. Corro con qualsiasi condizione atmosferica e non è solo per il fatto che mi aiuti a sfogarmi, ma anche per provare a stancarmi il più possibile per riuscire a dormire più di quattro ore la notte. Non dormo da un mese perché mi sveglio sempre di soprassalto a causa dei miei incubi. 

In questo mese Riccardo lo vedo una volta a settimana ed è di grande aiuto perché sa che cosa sto passando con gli incubi notturni. Quando è morta la sua ragazza ne ha sofferto molto anche lui e, a volte, ne soffre tutt'ora.

Gionata è diventato importantissimo. Ci scriviamo sempre e ci chiamiamo almeno una volta al giorno. Quando non ha concerti ci vediamo anche, ma confesso di avere il timore di tornare a casa avendo tradito Mike. Non so il perché, ma Gionata mi attrae fisicamente da paura. Le gambe mi tremano e inizio a sudare freddo ed ho una voglia matta di saltargli addosso. 

Io amo Mike e di questo sono sicura al cento per cento. Solo che Gionata, beh mi fa desiderare cose che non pensavo di desiderare con nessun'altra persona che non fosse Mike. 
Ma ad ogni modo ho una grande forza di volontà che mi mantiene sulla retta via.

Ecco appunto, parli del diavolo e spuntano le corna: Gionata mi ha appena inviato un messaggio.

"Ei pupa, ti va se ci
vediamo stasera alle
sette al solito posto?"

"Okay"


Annullerò l'impegno preso con Mike.
So che non è una cosa giusta nei suoi confronti, ma ho più voglia di vedere Gionata sinceramente.

Appena la campanella suona, mi catapulto fuori dall' aula e corro alla fermata del pullman che arriva dopo pochi minuti.

Ci entro spintonando tutti coloro che ci sono per farmi un posticino dove poter almeno respirare.
Inizio a imprecare mentalmente quando, dietro di me, sento la voce di Jeff, il vice capitano della squadra di football, nonché un pervertito per eccellenza.

Va bene, finché non fa nulla io non gli parlo. Semplice.
Ecco detto, fatto.

Mi sento stringere la chiappa sinistra dalla sua mano possente. Dio che noia che è.

Gli prendo la mano e gliela levo dalla mia natica. "Mani apposto Jeff" sussurro poi per non farmi sentire.
Probabilmente lo direbbero a Mike e lui lo manderebbe in ospedale.

Io sono quasi spiaccicata contro il vetro e sento che si gira verso di me.

Si china verso il mio orecchio e inizia a leccarlo. "J-Jeff, non costringermi a-ad urlare" si, lo so...convincente come intimidazione.

-"So che non lo farai Sere" la sua mano percorre le mie curve mettendomi una mano sulla pancia. "Perché sai che lo direbbero a quella mezza cartuccia del tuo ragazzo. Quanto dura a letto? 10 minuti?"
Sussurra con tono strafottente.

-"Finiscila."

-"Oh piccola so che vuoi che lo faccia." Sento il suo membro premere tra le mie natiche coperte solo da una gonnellina a fiori e sussulto quando sento che poggia la mano sulla mia intimità.

Gliela levo bruscamente, mi volto e con tutto il coraggio che ho in corpo parlo.
-"Ascoltami bene, per prima cosa il mio ragazzo sarà una mezza cartuccia, ma ti sta rubando il posto in squadra.
Seconda cosa Mike è instancabile a letto, a differenza di certe voci che girano su di te che dicono che non fai in tempo a metterti il preservativo.
Oh e terzo, prova a toccarmi un'altra volta e le mie palle non saranno l'unica cosa di rotto qui. Ed ora scusa ma devo scendere a questa fermata"

Detto questo scendo dal pullman, due fermate prima della mia perché non volevo stare un minuto di più con lui.
Così inspiro un secondo, mi sistemo la coda ed inizio a camminare verso l'ospedale.

You are my only reason (Mike Bird)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora