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"Ha avuto anche il coraggio di minacciarti?!" Urla Hope furibonda mentre tortura il cuscino prendendolo a pugni.

-"Esattamente" mormoro tranquillamente mentre mi stendo il fondotinta con la spugnetta.

-"No va beh, non ci credo" guardo l'immagine della mia migliore amica riflessa nello specchio mentre scuote la testa e spalanca gli occhi.

-"Che ora è?" Domando mentre passo un po' di cipria per fissare i prodotti che ho precedentemente applicato.

-"Sette e quaranta."

Annuisco e passo il mascara sulle mie lunghe ciglia.
Il motivo di tutto questo trucco è il fatto che Gionata ci ha invitato ad un piccolo concerto che lui e i suoi amici hanno montato su.
Hope mi accompagna perché ha fatto colpo sul suo amico Mario, un gran pezzo di figo, a sentir lei.

Gionata mi ha accennato che c'era anche quella sera della festa, di cui però io ricordo poco o nulla.

Finisco di applicare il rossetto Bordeaux e fisso la mia immagine nello specchio.
I capelli piastrati mi cadono lungo il viso, gli occhi verdi risaltano grazie al mascara e a una linea sottile di matita.
Guardo per un secondo il mio outfit: un paio di jeans neri aderenti che coprono fino a sopra l'ombelico e un top bianco senza spalline che arriva qualche centimetro più su del pantalone. E per completare l'opera un paio di Converse bianche.

-"Stai benissimo Sere" dice con tono malizioso.

-"Hope, ti conosco. Non ci provare. Tra me e Mike va a gonfie vele"

-"Okay okay, la smetto"

-"Ti ringrazio"

-"Ma se vi doveste limonare in camerino, io tiferò per voi!"

-"Hope!"
Scoppia una fragorosa risata e si alza dal letto infilandosi i tacchi gialli.

Indossa un top giallo senza spalline come il mio abbinato alle scarpe e un paio di skinni bianchi le fasciano le gambe magre e le fanno un culo bellissimo, non che normalmente sia brutto.

Afferro le stampelle e esco di casa con quelle.
Avrei messo volentieri i tacchi, ma con le converse sono sicura che sarò più comoda.

Il locale è qui vicino quindi ci andiamo a piedi ed in dieci minuti iniziamo a scorgere alcune grida di ragazzine che stanno sclerando più di me quando ho visto Robert Pattinson in Harry Potter e il calice di fuoco e, fidatevi, ce ne vuole.

Comunque scruto tutti e non riconosco nessuno. Grazie a dio.

Io ed Hope iniziamo a parlare del più e del meno e nel frattempo si è riempito ancora un po' il locale.
È passato un ragazzo che mi sembrava familiare, ma non ricordo dove l'abbia visto, a darci dei pass per entrare nei camerini e ci ha fatto accomodare nella parte davanti al palco dove ci sono poche persone dato che il resto della folla è contenuto dietro le transenne. Una specie di prato gold ai concerti insomma.

Dopo una buona mezz'ora le luci si spengono e incomincia ad uscire del fumo e compare subito la sagoma di Gionata che ha degli occhiali da sole bianchi. Poi mi spiegate il senso dato che è buio.

Ad ogni modo inizia a cantare o, meglio rappare, anche se Hope mi ha spiegato che in realtà è trap.
Non è male, è orecchiabile sia la melodia sia la sua voce e mi stupisco davvero di come sia possibile.
Farà strada questo ragazzo me lo sento.

Il concerto passa molto in fretta, mi diverto un sacco e imparo qualche canzone.
Quando è finito, ci fanno entrare dietro le quinte e siamo le ultime dato che io con le stampelle sono lentissima.

Quando arriva il nostro turno e Gionata mi vede, mi sorride e mi stringe forte a se, come se mi dovessero portare via da lui da un momento all'altro.

-"Scusa se non ricambio" sorrido io imbarazzata ancora contro il suo petto.
Mi stacca e mi guarda.

-"Se non ti avessi trovata non so cosa sarebbe accaduto, non ci voglio pensare."
Mi riabbraccia e mi da tanti baci sulla fronte.
Questa cosa mi fa strano perché un atteggiamento del genere, trasuda senso di colpa... lo fa Riccardo ogni volta che mi pesta un piede.

O magari è solo innamorato perso come un cucciolino.

Ignorando la voce della mia coscienza, sistemo meglio il mio viso sul suo collo in modo da scaldarmi le labbra, che nonostante sia fine aprile, rimangono comunque congelate.

Ad un tratto mi leva le stampelle dalle mani facendole cadere per terra e mi prende delicatamente in braccio sedendosi sui divanetti e sistemandomi su di lui.

-"Hai fatto un bellissimo concerto, non pensavo fossi così bravo a cantare. Cioè non è proprio un canto però--"
Cerco di interrompere il silenzio, ma come sempre finisco per farmi una figuraccia.

Scoppia a ridere "si chiama trap, non ti preoccupare haha, non la definirei neanche io come un qualcosa di cantato"

Lo guardo un po' confusa, ma continuo a sorridergli.
Inizia a parlare di come e nata la sua band e di questo tipo di cose, ma dopo un po' smetto di ascoltare perché la sua mano si poggia sopra i miei jeans, più precisamente nel mio interno coscia e mentre parla la muove su e giù.

Forse dovrei togliermi, tirargli uno schiaffo e ribadirli che sto con Mike, ma non ci riesco.
Il suo corpo a contatto con il mio mi manda completamente in tilt il cervello e mi fa dimenticare per un attimo il mio ragazzo.

Ad un certo punto sentiamo un tonfo e poi l'allarme antincendio e così mi prende nuovamente a mo' di sposa e mi trasporta verso l'uscita.
Io sono spaventata a morte e sono aggrappata al suo collo e il suo profumo mi tranquillizza parecchio, a dire il vero.

Appena siamo fuori e a distanza di sicurezza, mi lascia seduta per terra con il resto del personale vicino a me e lui rientra per vedere se c'è bisogno del suo aiuto.

Che uomo coraggioso.

Alzo mentalmente gli occhi al cielo e poi inizio a guardarmi intorno.
Hope non c'è.

Dove sarà?
Un senso di ansia mi opprime il petto soprattutto quando arrivano i pompieri circa due minuti dopo e fanno uscire Gionata e Mario, ma di lei nessuna traccia.

-"Dov'è Hope?" Urlo a Gionata per farmi sentire da per terra. 

Lui si china verso di me e avvicina il suo viso sporco di nero al mio che invece deve essere pallido come al solito.
Vedo un velo di luccichio prima che proferisca parola: "la tireranno fuori" dice per poi abbracciarmi. "Te lo prometto" mi sussurra infine nell'orecchio, facendomi scoppiare in un pianto disperato.

You are my only reason (Mike Bird)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora