Capitolo 8

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Aveva un viso pallido e rigato dal sudore, sporco di terra e di una sostanza verde gelatinosa e mucosa.
Ero preoccupata, si vedeva che fosse successo qualcosa di strano.
"Ben! Ben!" Urlai mentre correvo nella sua direzione. Mancavano pochi metri.
"Ben!" Esclamai appena arrivata prendendo fiato.
"Che è successo là fuori? Sei pallido e sporco, voi tutti lo siete!" Dissi guardando prima Ben e poi gli altri velocisti. C'era anche Minho: era il più stanco e sporco di tutti.
"Meg... hey... tutto... apposto..." rispose col fiatone.
"No che non va bene, si vedeva dalla cucina che è successo qualcosa." Contradissi ció che aveva detto.
"Pivellina non riusciamo nemmeno a parlare! Chiama Alby e portaci dei bicchieri d'acqua." Disse Minho cercando di urlare per poi sdraiarsi senza forze per terra.
Ben annuì e, senza fare altre domande vedendo lo stato dei ragazzi, corsi al Casolare per cercare Alby e dell'acqua.

Lo chiamai urlando ma nessuno rispose. Sembrava vuoto quell'edificio.
Uscii di fretta e trovai davanti a me Newt che parlava con un raduraio. Lo raggiunsi a passo svelto e appena mi vide salutó il ragazzo e mi rivolse la sua attenzione.
"Hey pivella che succede?" Mi chiese con aria preoccupata.
"I velocisti sono tornati, vogliono parlare con Alby e volevano dell'acqua. Sono tutti sporchi e impauriti... ho paura di sapere cosa sia successo nel Labirinto." Spiegai velocemente al biondino.
Newt fece cenno di seguirlo e andammo dietro il casolare.

Alby era lì, seduto su una sedia a guardare il nulla. Chissà a che pensava.
"Alby, i velocisti hanno bisogno di te. Vogliono anche dell'acqua." Disse Newt rompendo il silenzio.
"Cosa vogliono quei pive?" Rispose il ragazzo scuro come se non avesse sentito metà discorso di Newt. Era di cattivo umore ed era stanco, con delle occhiaie che gli arrivavano fino ai piedi.
"È successo qualcosa nel Labirinto. Qualcosa di preoccupante. Forza andiamo hanno bisogno di acqua, non riescono nemmeno a parlare per il fiatone." Cercai di convincere Alby. Io e Newt volevamo spiegazioni dello stato dei velocisti al più presto.
"E va bene andiamo. Voi due prendete l'acqua." Rispose Alby alzandosi dalla sedia e stiracchiandosi.
Annuimmo e ci dirigemmo da Frypan per prendere bottiglie e bicchieri e velocemente raggiungemmo Alby che si era già incamminato.

I velocisti erano ancora lì, tutti sdraiati per terra senza forze, sporchi da capo a piedi e pallidi.
"Minho che caspio è successo!" Esclamó Alby preoccupato appena lo vide.
Minho, senza parlare, indicó la bottiglia che tenevo in mano, cosí riempii un bicchiere e glielo porsi.
Lo bevette in un nano secondo e ne chiese un altro po'.
Riempii il secondo bicchiere e lo bevette velocemente.
Sospiró e finalmente parló: "Dobbiamo fare un'adunanza, non ho voglia di raccontare le cose 2 volte." Disse Minho stendendosi di nuovo dopo aver posato il bicchere a terra.
"Okay. Newt chiama tutti gli Intendenti. Tu pivellina sparisci." Ordinó con freddezza Alby.  Io ero lì paralizzata, volevo sapere cosa era successo. E subito.
"No Alby, lei ci è venuta ad avvertire della situazione, senza di lei i velocisti erano ancora qui a rotolarsi per terra dal dolore e dalla sete. Non saresti un po' curioso se fossi in lei? Io si. Da morire." Rispose sempre a tono Newt difendendomi.
Ben prese parola: " Fate questa cacchio di adunanza, le spiegheró tutto io, forza andate."
Newt mi guardó e io annuì, facendogli cenno di andare.
Minho si alzó e smorfie di dolore comprarvero nel suo volto.
Riprese il bicchiere e si incamminó lentamente verso il casolare seguito da Alby e Newt.
Gli altri velocisti si alzarono e andarono verso le docce o verso la capanna dei medicali.
Rimasi sola con Ben e colsi l'occasione per parlare con lui, soprattutto di ció che era successo.

Mi sedetti al suo fianco senza dire niente e lo guardai.
Era steso a terra con gli occhi chiusi, una mano era dietro la testa e l'altra la teneva appoggiata sulla pancia.
Erba e terra era incastrata nei capelli e nei vestiti.
Quando riaprì gli occhi spostai lo sguardo verso le mura chiuse. Le urla e i gemiti dei Dolenti erano vicine e fastidiose.
"Sono contenta che stai bene." Dissi senza guardarlo in faccia.
"Grazie." Fece un lungo sospiro. Quella pausa sembrava durare un'eternità. Poi continuò: "Abbiamo scoperto una nuova sezione. Una nuova parte del labirinto. Forse riusciremo a trovare una via d'uscita."
Mi girai di scatto verso di lui che si era appoggiato sui gomiti.
"Ma lì c'era un bel dolente a fare la guardia. Fortunatamente non ci ha visto. Se no eravamo già morti." Disse il velocista ributtandosi a terra.
Continuavo a guardarlo stupita ma al pensiero di non poterlo più vedere mi rattristii.
"Pensavo che i Dolenti uscissero solo di notte... o è quello che mi hanno detto."  Risposi.
"Infatti è quello che sapevamo anche noi. Dobbiamo tornare in quel settore. Sperando di non trovare un dolente."
Mentre parlava, Ben si mise seduto e incroció le gambe. Poi mi fissó e sorrise.
"Ma adesso sono qua sano e salvo. Adesso vado a farmi una doccia. Se hai bisogno di qualcosa chiedi pure."
Gli sorrisi e mi alzai aiutandolo.
"Grazie Ben. Ti accompagno, tanto non ho niente da fare."

Entrai nel casolare insieme a Ben e lo aspettai mentre cercava vestiti puliti.
Quando tornó ci dirigemmo verso le docce.
Salutai Ben e lo ringraziai un'altra volta.
Uscii fuori nel grande prato e guardai in alto: il sole stava tramontando e già la stella polare brillava nel cielo.
Salii sulla torre e mi sedetti.
Adoravo quel posto. Era tranquillo, isolato, soffiava un venticello fresco piacevole in ogni ora nonostante il caldo e il sole forte, e si poteva osservare tutta la radura.
Stavo pensando a tante cose: per quanto avrei vissuto nella radura, chi arriverà tra un mese, cosa succederà dopo la scoperta di oggi e mille altre cose.
Abbassai lo sguardo e vidi Minho e gli altri intendenti uscire dal Casolare.
Scesi dalla torre e andai dall'intendente.
"Minho, Ben mi ha raccontato tutto. Sono contenta che state bene." Dissi.
"Grazie Meg. Quel caspio di dolente era gigante. Peró i miei capelli sono apposto." Rispose col solito sarcasmo e passandosi una mano tra i capelli.
Nonostante la giornataccia non lo ha perso fortunatamente.
Ridemmo ma un rumore ci fece sussultare: Newt era uscito dal Casolare sbattendo forte la porta. E non era di buon umore.
"Newt! Che succede?" Domandai al ragazzo.
"Lasciatemi in pace. Non cercatemi." Rispose Newt allontanandosi.
Che gli era preso?
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Hey pivellli!!
Siamo a 8 capitoli e forse questa storia potrebbe sembrare noiosa ma il bello e i colpi di scena arriveranno... abbiate pazienza!
Lasciate una stellina e un commento per farmi sapere se vi piace la storia!💓
-fededima14

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