Capitolo 20

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Andammo vicino alle Facce Morte per parlare così non saremmo stati visti da nessuno e da Newt.
Il tragitto fu silenzioso fortunatamente. Non volevo parlare con Ben ma ero curiosa di sapere cosa aveva scoperto. Se era tutto vero.
"Su dimmi." Dissi incrociando le braccia e guardandolo negli occhi con l'espressione seria.
"Ieri sera ho fatto un sogno." raccontò Ben "Un sogno strano." A quelle parole mi incuriosii e mi venne in mente quando anche io avevo sognato una cosa strana il mese scorso. Ma non ricordavo granché.
"Ero piccolo... e stavo spingendo una bambina sull'altalena che... che voleva raggiungere un ramo." Disse pensieroso il velocista sforzandosi di ricordare.
Io ero lì impassibile, cercando di immaginarmi la scena nella testa.
Poi lui aggiunse: " Solo che mi ero stancato e così mi sono seduto sul prato verde che ci circondava... poi la bambina..."
In quel momento mi ricordai.
Ricordai me da piccola sull'altalena. Ricordai quel caspio di ramo troppo alto. Mi ricordai del bambino che mi spingeva. Mi ricordai che si era seduto per terra stanco. Mi ricordai di essermi stesa per terra. Mi ricordai di essere corsa incontro al bambino. Mi ricordai di sapere il nome di quel bambino. Mi ricordai di averlo dimenticato. Interruppi di scatto Ben nel suo racconto aggiungendo la parte del sogno che ricordavo.
"Poi la bambina scese dall'altalena e si stese per terra. Poi si alzó e corse incontro al bambino..."
Mi guardó meravigliato e dubbioso.
"Come... come fai a saperlo...?"
"Perché anche io l'ho sognato." Risposi. "L'ho sognato la prima notte che ho passato nella radura. Non riuscivo a capire chi fosse il bambino."
"E io la bambina."
Ci guardammo negli occhi per un secondo.
L'immagine del piccolo bimbo biondo seduto nel prato mi ritornó in mente. Cercai di sforzarmi a continuare il sono, chiusi gli occhi e strinsi i pugni. Niente, nessun ricordo.
"Forse è solo una coincidenza." Disse infine Ben.
No no no, non era una coincidenza. Non poteva esserlo.
Avevamo sognato la stessa identica cosa ma da due punti di vista differenti.
Volevo sapere di più. Dovevo solo sognare.
"No. Centra qualcosa del nostro passato. Qualcosa che i creatori ci hanno tolto. Io... io devo ricordare." Urlai contro Ben che mi guardava perplesso.
"Devo scoprire perché ci conoscevamo. Perchè stiamo facendo questi sogni." Mi calmai e mi allontanai con due passi dal velocista.
"Meg dobbiamo dirci tutto quello che sogniamo." Disse Ben a voce bassa.
"No. I tuoi dieci minuti sono finiti. Adesso dobbiamo proseguire ognuno per la propria strada. Scoprirò tutto da sola. Ciao Ben." Mi allontanai ma lui mi prese il braccio e mi tirò indietro.
Serrai la mascella e lo guardai male mettendo il broncio.
"So che non vuoi parlarmi per quello che ho fatto a Newt. Ma ti prego, ascoltami." I suoi occhi sembravano brillare. Cavolo mi mancavano quegli occhi. Quegli occhioni verdi bluastri che cercavano una vaga fiducia da parte mia.
Sbuffai e annuii con il volto.
Sorrise poi disse lasciando la presa: "Ogni mattina, prima che io parta, ci dobbiamo dire cosa abbiamo sognato, almeno non ce lo scorderemo. Adesso qualunque cosa ci passa nella testa può essere importante per capire qualcosa del nostro passato."
Annuii un'altra volta. Aveva ragione, per conoscere meglio il mio passato, dovevo essere aiutata da Ben, anche se questo non mi piaceva molto.
Forse passando più tempo con lui, lo avrei perdonato.
Forse.
Piano mi staccai dal ragazzo e camminai fuori dal cimitero.
Lui era ancora lì immobile.

Il resto della giornata passò velocemente, si fece subito sera e l'odore della carne viaggiava nell'aria cercando di tirarmi per lo stomaco portandomi verso la cucina.
Presi il piatto di carne e l'insalata e lo portai al solito tavolo.
Mi sedetti al fianco di Chuck mentre Newt stava già mangiando di fronte a me.
"Dove sei stata questo pomeriggio?" Chiese Newt smettendo di masticare il boccone di carne. "Non ti ho vista più."
Mentre tagliavo la fetta risposi: "Stavo facendo un giro nelle Facce Morte."
Lui si limitò a fare spallucce.
Il resto della cena fu silenziosa così la mia testa venne invasa dai miei pensieri. Sembravano un grosso vortice che risucchiava tutti i ricordi, per poi perderli.
Rigiravo la forchetta nell'insalata con gli occhi fissi in un punto indefinito del tavolo.
Come era possibile che Ben ed io avevamo sognato la stessa cosa?
Come faceva a conoscermi?
I creatori che ricordi ci hanno tolto?
Eravamo amici? O migliori amici?
Troppe domande, troppi dubbi. Stavo impazzendo.
Volevo solo che arrivasse la sera per dormire.
Ero stanca morta, quei giorni erano stati veramente pesanti.
Fu Newt a distrarmi dai miei pensieri e riportarmi alla realtà.
"Hey Meg, ci sei?" Disse squotendo davanti alla mia testa la sua mano.
Disincantandomi, alzai la testa e sorrisi timidamente.
"Si tutto apposto."
"E invece no, stai girando la forchetta nel piatto da più di 10 minuti." Rispose Newt guardandomi preoccupato.
"... e avevi una strana espressione, eri assente." Aggiunse Chuck.
"Sono solo stanca. Non preoccupatevi." Risposi.
Feci un gran sospiro e mi guardai in torno, osservando tutti i radurai seduti ancora a mangiare.
Vidi Ben a due tavoli da noi che mi fissava. Aveva il volto cupo e triste.
Appensa si accorse che lo stavo guardando, scosse la testa e la sua attenzione andò a Minho, seduto di fronte a lui.
"Perché lo guardi?" Newt sembrava arrabbiato. Anzi lo era. Odiava Ben più di qualunque altra persona.
Cercai di fare finta di niente, rispondendo: "Chi?"
Il biondo socchiuse gli occhi: "Oh pivella sai di chi parlo. Ben."
Inclinai la testa mostrandomi dubbiosa. "Non lo stavo guardando. Stavo cercando di farmi notare da Minho per venire a mangiare qua." Inventai la peggiore scusa.
Peró sembrava aver funzionato.
"Allora perché non ti alzi e glielo chiedi?" Rispose Newt ironico.
"Perché ho visto che ha finito di mangiare, e anche noi. Andiamo?" Cambiai argomento sperando di essere il più convincente possibile.
Newt non doveva venire a sapere della mia conversazione con Ben e del sogno in comune.
Ci alzammo e andammo verso il casolare.
Chuck era andato a dormire mentre io e Newt ci sedemmo per terra a osservare il cielo stellato.
"La vedi quella?" Domandai indicando una stella. Lui annuì. "Quella è la stella polare. È la prima ad apparire ed è la più luminosa. Indica il nord."
Sorrise sdraiandosi e mettendo le braccia dietro la testa. "Come fai a sapere queste cose?" Chiese.
"Non lo so, ma me lo ricordo."
Mi stesi anche io accucciandomi vicino alla sua spalla.
Mise un braccio intorno alla mia schiena e ci stringemmo.
Lunghi brividi percorsero il mio corpo.
Tutto ciò che accadeva nella radura mi aveva deconcentrato e dopo l'esperienza con Ben non pensavo più a prendermi una cotta per qualcuno.
Ma non mi ero mai resa conto che quello che c'era tra me e Newt non era solo semplice amicizia.
C'era qualcosa di più.
———————————
Hey hey pivelli! I'M BACK!
Piano piano sto tornando.
Questo è l'atteso capitolo della chiacchierata con Ben.
Ho voluto iniziare a mettere momenti Mewt, se no sti poretti diventano preti.
Piano piano ci saranno sempre di più.
Oggi apro wattpad (era da tipo 5 giorni che non lo aprivo) e trovo questo.

Oggi apro wattpad (era da tipo 5 giorni che non lo aprivo) e trovo questo

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#3 IN categoria NEWT.
VI AMO!
GRAZIE GRAZIE GRAZIE
nonostante l'assenza mi avete fatto trovare questa sorpresa.
Vi amo!!
❤❤❤
-fededima14

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