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"Più forte! Voglio volare più in alto! Sii così!" urlavo a squarcia gola, mentre l'altalena andava su e giù, a ritmo costante.
Ero una bambina, avevo circa 6/7 anni, forse anche di meno. Indossavo un vestito estivo bianco.
"Si ma sono stanco!" disse sbuffando il bambino dietro di me che mi spingeva. Capelli castani quasi biondi. Indossava anche lui un abito bianco, con pantalone e maglietta puliti e ordinati. Non mi ricordavo il suo nome, ma il viso, la voce... era cosí familiare.
"Dai più forte voglio toccare quel ramo!" continuavo ad urlare felice alzando il braccio in alto, cercando di acchiappare un ramo.
"Va bene ma poi mi riposo eh" sbuffó il bambino.
Mi spinse più forte, ma non arrivavo al maledettissimo ramo.
"Basta non ce la faccio più!" il bambino si allontanó e si buttó nel prato.
Stavo aspettando che l'altalena si fermasse per scendere ma mi sbilanciai e caddi.
Sbattei la testa per terra e gemetti per il dolore.
Poi finalmente capì chi era quel bambino.
Mi alzai velocemente con la mano poggiata sulla testa dolorante.
Corsi verso il bambino curiosa di confermare la sua identità, ma probabilmente la me bambina voleva soltano continuare a giocare con lui.
Mi fermai di colpo e sorrisi, ero stupita. Era lui. Era la persona a cui avevo pensato.
Lui era...
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"Avanti Pivella sveglia!! È ora della colazione!"
Chi è che osava disturbare il mio sonnellino?
Newt. Sempre e solo Newt. Dovevo capirlo, mi interrompe sempre lui.
Mugugnai e mi stropicciai gli occhi. Il sole che filtrava dalla finestra illuminava la stanza del ragazzo e la faceva sembrare più grande.
"Che ore sono?" dissi a voce bassa scandendo poco le parole. Mi meravigliai che Newt avesse capito.
"Sono le 8 piccola addormentata! Le porte si sono già aperte e siamo in ritardo muoviti!" rispose euforico Newt.
Sbuffai sonoramente, scostai le coperte e mi alzai.
La mia pancia brontolava così mi affrettai a cambiarmi e raggiungere il ragazzo fuori dal Casolare.
"Ce l'hai fatta Bella Addormentata."
Sorrisi solamente, ancora non avevo voglia di parlare e avere una conversazione sensata, avevo troppo sonno.Ci dirigemmo in silenzio verso la mensa e ci sedemmo al tavolo, uno davanti l'altro.
Iniziai a mangiare, rivolgendo tutta l'attenzione alla grossa brioche davanti ai miei occhi.
"Allora pivella dormito bene" mi chiese il biondino mordendo poi la sua fetta di pane con la marmellata.
"Diciamo di si... ho fatto un sogno strano."
Mi chiesi più volte se potevo confessargli i miei sogni e se potevo fidarmi. Ma decisi comunque di dargli un'opportunità.
"Che genere di sogni?" chiese masticando e facendo cadere briciole ovunque. Quella scena era molto buffa e non riuscì a trattenere un sorriso.
"Ero piccola, stavo sull'altalena. Un bambino mi spingeva. Eravamo in un grande campo vestiti totalmente di bianco. Ma la cosa strana era che conoscevo quel bambino. Ma non mi ricordo il nome." dissi tutto d'un fiato.
Newt mi guardava incredule, dando un altro morso al pane.
"E questo sarebbe strano? È normale che non ricordi il nome di qualcuno in un sogno, potrebbe non esistere."
Alzai un sopracciglio. Non credevo alle sue parole.
"Newt potrebbe essere qualche ricordo del mio passato. Forse i miei sogni mi stanno cercando di avvertire in qualche modo." gli rivolsi un occhiata di consenso quando vidi trasformare la sua espressione in volto.
"Non ci avevo pensato... è strano peró nessuno ha avuto questi tipi di sogni..." si grattó la nuca confuso.
"Non lo so, ma intendo scoprirlo. Vediamo se nelle notti successive faró ancora questi sogni." conclusi il discorso.
Finii la mia colazione, salutai Frypan e lo ringraziai per la doppia porzione di cereali.
"Hey fagiolina!" disse una voce dietro di me mentre mi allontanavo dalla mensa.
Mi girai e mi sorpresi di vedere Gally con un sorriso a trentadue denti.
"Hey Gally! Sono felice di vederti felice e spensierato dopo la grande sconfitta." dissi incrociando le braccia.
Lui era diventato tutto rosso, ricordandosi della figuraccia che aveva fatto la scorsa sera.
"Oh bè... ehm..." stava andando nel panico, non sapeva che dire. Risi osservando la sua espressione buffa.
"Che hai da ridere! Ho capito che sono divertente ma così è troppo." rise anche lui dopo la stupidaggine che aveva detto.
"Comunque sono venuto per dirti un po' di cose... prima di tutto, ho saputo che da oggi farai la prova dei lavori. Parlando con Newt, gli dissi che era troppo impegnativo e troppo complicato fare il battimattone, quindi salterai la prova." annuì felice. Non mi piaceva l'idea di stare sotto il sole a martellare e tagliare cose.
"Seconda cosa... seguimi."Lo seguì annuendo e senza fare domande, mi fidavo di lui anche se lo conoscevo da poco. In silenzio ci dirigemmo verso un lato delle mura che ci circondavano.
Sfiló dalla cintura un coltello appuntito e me lo porse.
Lo guardai stranita, poi mi fece girare verso la parete e notai il perché di quel gesto: tanti nomi erano scritti sulla parete. "Alby" "Newt" "Ben" "Gally" e altri che non conoscevo. Alcuni erano come cancellati.
"Perchè alcuni sono cancellati?" chiesi a Gally continuando a leggere i nomi.
"Abbiamo avuto momenti difficili... alcuni non ce l'hanno fatta." disse Gally con fermezza.
Annuì semplicemente, mi appoggiai alla parete e scrissi il mio nome sotto quello di Newt e accanto a quello di Ben.
Gally sorrise poi disse "Meg. Bel lavoro. Adesso ti porto da Newt... e ridammi il coltello"
Glielo porsi e sorrisi. Quella mattina stavo parlando veramente poco.
Anche questa volta la camminata fu silenziosa. Mi voltai a guardare una porta del Labirinto e mi venne in mente Ben che era partito all'alba. Era difficile trovare del tempo con lui prima che partisse. La mattina doveva partire presto, il pomeriggio lo passava nel labirinto. L'unico momento era dopo cena. Praticamente un paio d'ore.
Sbuffai senza farmi sentire da Gally, adesso dovevo pure lavorare.
Ottima giornata direi!Newt ci stava aspettando davanti gli orti con una pala in mano e il sorriso in volto.
"Grazie Gally per avermela portata, adesso muoviti a lavorare testa di caspio!" disse in tono scherzoso.
"Subito capo!" rispose Gally alzando le mani in aria.
"Allora Meg. Sei pronta?" Newt spostó l'attenzione su di me. Per la prima volta mi aveva chiamato per nome, ce l'aveva fatta.
"Sono pronta solo se non mi farai fare la contadina."
Rise osservando prima me poi la sua pala.
"No pivella. Io e Gally abbiamo valutato i vari lavori che potresti fare e si sono dimezzati a... bè 2."
Sospirai sollevata.
" E quali sarebbero?" domandai.
"I lavori sono Medicale e Cuoca. Sono gli unici che non richiedono grande sforzo fisico e sono adatti ad una ragazza." concluse il ragazzo.
Annuì semplicemente.
"E quando si comincia?" chiesi sorridente.—————————-
Hey pivelli!
Sono finite le vacanze purtroppo :(
Scusate se all'inizio non si capisce molto che è un sogno ma il corsivo ha deciso di non funzionare.
Perdonatemi :(
Come va la lettura, vi piace?
Fatemelo sapere commentando e lasciando una stellina!❄
-fededima14
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Maze Runner- The star
Fanfic[non completato e non revisionato] 1 della trilogia: the star, the sun, the moon. Rumori striduli e un forte suono di sirena. Erano le uniche cose che Meg riusciva a sentire. Era tutto buio e non riusciva a capire dove fosse. Non ricordava niente a...