Newt mi fece cenno di seguirlo e io lo feci. Ero ansiosa di iniziare queste prove, non vedevo l'ora, almeno avrei avuto una distrazione dal Labirinto e dai suoni spaventosi.
Ci fermammo davanti un piccolo capanno di legno quando Newt parlò: "Allora piccola Meg la tua prima prova inizia con Jeff, intendente dei medicali. Lui ti spiegherà tutto, fai la brava. Io torno agli orti, se hai bisogno chiamami pure." mi sorrise e se ne andò dandomi una leggera pacca sulla spalla.Un piccolo ragazzo, con la pelle scuretta, con a tracollo una lunga ed enorme borsa, sbucò all'improvviso e mi salutò: "Tu sei la pivellina, giusto? Io sono Jeff e sono il capo dei medicali. Ti dirò cosa fare e tu lo farai. Ci arrivi testolina?" Annuì porgendogli la mano "Io sono Meg."
Il ragazzo continuò aprendo la piccola porticina ed entrando nel capanno: "Allora per prima cosa ti faccio vedere dove teniamo l'occorrente. Qui ci stanno le garze, cerotti, cotone e disinfettante e altre cose per ferite piccole e non gravi." Spiegava mentre indicava una mensola con barattoli pieni di medicinali e cerotti.
Poi indicò un tavolo di legno con altri barattoli appoggiati sopra.
"Là ci stanno le scatole del Dolosiero, anestetici e altre cianfrusaglie per far calmare la gente."
Dolosiero? Che cosa era? Invece di aggiungere altri dubbi nella mia testa decisi di risolverli velocemente e chiesi: "Cosa è il Dolosiero?" Jeff sbuffò: "Ma quelle teste di sploff non ti hanno detto un caspio di niente. Il Dolosiero serve per far guarire la persona punta da un Dolente. Quella persona attraverserà un periodo di semi-coscienza e di dolore chiamato "mutazione"." Lo guardai stupita e incuriosita.
"Perchè è doloroso se si è semi-coscienti? Insomma se sei svenuto non dovresti sentire dolore." Dissi tutto ciò che sapevo e ricordavo in ambito scientifico. Lui rise ma non di gioia, era ironico, o quasi.
"Chi attraversa la Mutazione acquisisce una parte dei suoi vecchi ricordi. Infatti i radurai che hanno subito tutto questo si sono chiusi a sè, non parlano mai e lavorano soltanto per scaricare l'ansia e la paura."
Annuì impaurita e cercai di cambiare argomento: "Okay, ho capito. Adesso che si fa?"
Lui mi guardó e dopo aver riflettuto per un secondo, rise ancora:
"Non c'è nessuno da curare e non c'è nient'altro da sapere. Sei libera per oggi."
Salutai Jeff ringraziandolo della pazienza e delle sue spiegazioni. Era un tipetto simpatico e gentile, soprattutto disponibile.
Mi allontanai dalla capanna dei medicali e andai a fare un giro. Fare il medicale non avrebbe impiegato molto tempo, quindi poca distrazione dalla radura e molto tempo libero. Ma qui oltre dormire e lavorare non c'è molto da fare.Mi diressi verso un'alta torre: era tutta in legno con più piani. Ogni piano era collegato con delle scalette anch'esse in legno. Sembrava più una torre di avvistamento che una per godersi il panorama, ma ci salì lo stesso.
Mi arrampicai fino all'ultimo piano: da lì si poteva scorgere tutta la radura.
Riuscivo a vedere Jeff che vagava in giro a dare una mano ai radurai, Alby che parlava con altri ragazzi, Newt che spalava la terra e Gally che stava piantando un chiodo nel legno. Erano tutti impegnati e seri nel proprio lavoro, senza la minima distrazione.
Mi sedetti al bordo della grossa struttura con i piedi a penzoloni e appoggiai il mento sulla bassa ringhiera. Mi chiesi a cosa serviva se era così bassa.
Il leggero vento che soffiava accarezzava il mio viso facendo ondeggiare i lunghi capelli biondi nell'aria e cancelló i pensieri rivolti ai radurai. I dubbi sul labirinto scomparvero ma ben presto ne affiorarono altri.
Il mio sogno: c'era qualche spiegazione. Stavo riflettendo e cercando di ricordare a chi avevo ricollegato il volto del bambino ma la memoria non dava segni di vita. Era come se di quel sogno ne era rimasta solo l'immagine più remota e piano piano si stava dissolvendo nel vento.
Sospirai e decisi di vedere se qualche raduraio avesse bisogno di aiuto. Non volevo disturbare Newt o Gally per passare del tempo con loro quando stavano lavorando.Scesi cautemente dalla torre e camminai senza una meta precisa. Osservai ogni raduraio che incontravo ma non sembravano aver bisogno di aiuto. O riposavano, dormendo all'ombra di qualcosa o svolgevano lavori a cui io non potevo servire. Poi mi venne un'idea: mi diressi a passo più spedito verso la cucina. Frypan avrebbe sicuro bisogno di una mano, noi radurai eravamo più di cinquanta e lui era uno a cucinare per tutti.
Noi. Erano 2 giorni che stavo nella radura e giá mi definivo parte di essa. Parte di una nuova famiglia. Tuttavia il loro linguaggio strano ancora non riuscivo ad usarlo, ma stavo capendo i significati come caspio, sploff e pive.
Vidi il cuoco ormeggiare attento sui fornelli quando sollevó lo sguardo e sorridendo."Hey Fry! Hai bisogno di un aiuto?" domandai al cuoco.
"Ciao pivellina. Se proprio vuoi ho bisogno che mi affetti i pomodori. Prima lavali! Vengono direttamente dagli orti." rispose Frypan facendo ritornare l'attenzione sulla pasta che stava cuocendo "All'ordine capo!" esclamai contenta di aver trovato qualcosa da fare. Presi i pomodori dalla cesta e li lavai bene, non volevo trovarmi a mangiare pasta, pomodoro e terra... magari qualche formica. Feci una faccia di disgusto ma poi ci risi su.
"Hey chef sai dirmi che ore sono?" chiesi a Fry mentre iniziavo a tagliuzzare i primi pomodori. Il ragazzo scostò la manica dal polso sinistro e lesse velocemente l'orologio poi mi rispose: "Sono le 18:30. Tra mezz'ora i velocisti torneranno e la pappa deve essere pronta. Non voglio litigare con dei velocisti affamati... l'ultima volta non è andata molto bene."
18:30? Mi ero completamente dimenticata di pranzare, forse sulla torre mi ero addormentata.
Risi e continuai a tagliare la verdura con velocità, ormai ci avevo preso mano. Era divertente fare la cuoca. O più che altro l'aiuto chef.
"Ah Meg, in teoria tu domani dovresti stare con me ma... volevo dire a Newt che la prova in cucina già l'hai fatta. Più tardi io e Jeff ci consulteremo e sceglieremo il tuo lavoro, poi lo comunicheremo ad Alby e Newt." disse sorridente il ragazzo. Speravo con tutto il cuore di venire a cucinare con lui, non che odiassi Jeff ovvio... ma a ripensandoci vedere sangue e ferite non è molto piacevole. Inoltre mi sarei annoiata a morte. Lo avrei aiutato se ce ne fosse motivo.
"Spero di diventare la tua aiuto chef, è divertente... e posso rubare il cibo ogni colta che voglio!" urlai di gioia portando alla bocca un pezzo di pane con il pomodoro.
"Azzardati a rifarlo e ti caccio subito" brontoló Frypan con un mestolo in mano, come per minacciarmi.
Ridemmo insieme per la scena ,comica ma qualcosa ci fece sobbalzare.
Un tonfo e dei rumori striduli. Le porte si stavano chiudendo. I velocisti erano arrivati da circa 10 minuti e si erano sdraiati per terra a qualche metro dalla porta a sudest.
Ben era lì in piedi con le mani alle ginocchia: aveva corso parecchio, ieri non era così stanco.
"Ho fatto Fry! Adesso vado a farmi una doccia ci vediamo dopo. Grazie di tutto." Salutai sorridendo e camminai a passi svelti verso Ben. Cavolo era veramente distrutto.————————
Buongiorno pivelli!
Come va?
A me diciamo che potrva andare meglio, la scuola è pesantissima in questo periodo.
Vi piace il capitolo? Commentate e mettete una stellina per dirmelo!💓
-fededima14

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Maze Runner- The star
Hayran Kurgu[non completato e non revisionato] 1 della trilogia: the star, the sun, the moon. Rumori striduli e un forte suono di sirena. Erano le uniche cose che Meg riusciva a sentire. Era tutto buio e non riusciva a capire dove fosse. Non ricordava niente a...