Il cigno di vetro

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A Izzi sembrò di avere le ali ai piedi per quanto andavano veloci nella folle corsa vero la salvezza. Il piccolo falco Kase fece un volo radente davanti a loro e la straniera fece cenno a Izzi di guardarlo. L'animale le condusse in un luogo in cui la vegetazione era meno fitta, un ruscello scendeva veloce da un piccolo pendio e si faceva strada nella foresta, le ragazze ormai stanche si fermarono a dissetarsi e a riprendere fiato.

-Grazie...- Izzi ruppe il silenzio un po imbarazzata

Non ebbe risposta dalla straniera.

Con tono più forte e insolente la bambina riprovò ad attirare l'attenzione -Ehi ma tu chi saresti sentiamo?-

-Mi chiamo Fibi.-

-Ah, fantastico almeno non sei sorda...-

-Se non è per un buon motivo non spreco parole.-

Izzi rimase un momento attonita e pensò "Questa è proprio matta..."

-Sono un cadetto se proprio ti interessa, ma dopotutto perché ti dovrebbe interessare... Li abbiamo seminati i nostri inseguitori, resta nascosta nella foresta, se hai fame ci sono molte piante qui intorno, è stagione di more, io devo andare.-

La ragazza si alzò e a passo svelto andò via.

-Fibi hai detto?-

-Perché mi stai seguendo?-

Izzi le sbarrò la strada a braccia tese.

-Tu mi hai salvata perciò ho un debito con te. Dove stai andando di preciso? Beh ovunque sia ti accompagno.-

-Senti, non..-

-Io sono Izzi, così concludiamo le pres...- la ragazza mise una mano sulla bocca della bambina eppure ella continuò a borbottare qualcosa.

-Senti, non puoi venire, sto tornando a casa.-

Izzi si zittì e lentamente Fibi le tolse la mano dalla bocca.

-Io temo di non averla più una casa...- parlò sotto voce e a testa bassa, ma questa volta il messaggio fu chiaro -sai, i miei genitori è da qualche tempo che sono strani, non li vedo quasi mai, si vestono sempre di nero e lavorano sempre...- la bambina perse definitivamente il sorriso e una lacrima le scese sul volto incorniciato da folti capelli rossi.

Lo sguardo di Fibi si addolcì, sollevò il volto della bambina con un dito e le disse:

-Senti non mi aspetto che tu capisca ma devi sapere che qualcuno sta trasformando gli adulti di tutto il mondo in involucri senza anima vestiti di nero, sono ecco... diventati cattivi verso i bambini. Se fossimo state catturate ci avrebbero rinchiuse in strutture con tanti altri bambini e ragazzi come noi.-

La piccola guardava la ragazza con occhi colmi di tristezza, stupore e rassegnazione.

Fibi non riuscendo a sostenere quello strano sguardo prese da dietro la schiena la propria borraccia, bevve un sorso d'acqua e voltò le spalle a Izzi.

Pochi secondi dopo la bambina ricevette una statuetta a forma di cigno da quella ragazza che dopotutto tanto burbera non era.

-Wow, è bellissimo... Grazie! Ma come hai fatto?- i suoi occhi ricominciarono a brillare di gioia.

-Beh, è un segreto.- rispose Fibi facendole l'occhiolino -Ora da brava lasciami andare, la strada è pericolosa non posso portarti con me, tra qualche giorno verrò a controllare come stai, resta nascosta nei pressi del ruscello, c'è cibo offerto dal bosco, acqua pulita e molti tronchi cavi in cui riposare e nascondersi.-

Prima che la ragazza riprendesse il cammino Izzi le strattonò la giacca

-I miei genitori ritorneranno come prima vero?-

La ragazza dopo un momento decise di dirle solo la verità, come le era sempre stato insegnato:

-Non credo, mi dispiace.- e dopo questa affermazione, un po con rammarico ricominciò a camminare.


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