Al albeggio, la grande nave nuvola, volava a quasi diecimila metri d'altitudine, sopra la grande prigione. Il puntiglioso folletto chiamò sul ponte gli amici pronti per la missione:
-Ma quanto siamo in alto?!- gridò sorpresa Izzi -Ma... questa è... una bolla?-
-Questa "bolla", come la chiami tu, è una barriera. Mia cara, è l'unica cosa che ci impedisce di morire congelati a questa altitudine!- rispose stizzoso il capitano -Ora ascoltatemi bene! Vi fornirò delle scialuppe nuvola per scendere nel bosco senza essere visti, ho portato la nave così in alto perché a questa altezza si creano le precipitazioni atmosferiche: in questo luogo la nave può mimetizzarsi perfettamente e anche creare dei bei giochetti, con l'aiuto della natura... Nel frattempo che voi svolgerete la missione io preparerò una bella tromba d'aria. State tranquilli, sarà tutto sotto controllo! Quando i bambini usciranno nel cortile della villa, le scialuppe saranno guidate da me, a distanza, per arrivare a prenderli, con uno schiocco di dita. Quando le imbarcazioni nuvola avranno tutti i posti occupati le farò ripartire per tirare a bordo gli innocenti, se funziona tutto a dovere, userò il tornato con la sua forte rotazione per velocizzare il trasporto. State tranquilli che le mie piccole nuvole sono dei veri gioielli, come questa nave, e la mia magia è potente! Creerò abbastanza vento per portare in salvo anche voi nell'ultima scialuppa e le ombre non riusciranno ad impedire la vostra fuga! Non accadrà nulla ne a voi ne ai bambini, al peggio, avvertirete qualche turbolenza, tenete stretto il timone!- continuò ghignando il verde capitano
Le scialuppe erano preparate poco sotto la chiglia della bianca nave, il loro aspetto ricordava quello di grosse e vaporose nuvole, ma in realtà, dove vi erano i posti a sedere, potevano notarsi panche di robustissimo legno. Sicuramente, ogni una delle quattro piccole imbarcazioni poteva portare una ventina di persone.
I ragazzi ringraziarono il folletto, scesero dalla grande nave, mollarono le cime delle scialuppe e comandati da una lieve brezza scesero verso la superficie della barriera. Izzi era nella prima imbarcazione con Laria in tasca, in quella successiva vi era Victor e nelle due più lontane Jacob e Fibi.
La bambina non aveva mai governato il timone di una barca, e tanto meno quello di una scialuppa nuvola, eppure la grossa assa di legno per guidare era leggera. Le sembrava di tenere in mano una grossa matita, molto ingombrante, eppure maneggevole.
-Sai Laria, magari, un giorno, anche io diventerò una navigatrice del cielo! Beh, sicuramente, avverrà quando tutto questo sarà finito...-
La leggiadra fata presentò al volto della bambina, improvvisamente scuro, un grosso sorriso luminoso, dicendo:
-Sicuramente, Izzi cara, quando questa avventura finirà potrai diventare tutto ciò che desideri.-
Izzi, annuì con un lieve sorriso di risposta: -Lo spero con tutto il cuore...-
Le scialuppe raggiunsero la superficie della barriera e la attraversarono. Come per divisione cellulare, la gigantesca barriera che ricopriva la nave, aveva generato altre quattro piccole bolle per proteggere le barchette nuvola e i loro occupanti. Da quel momento i ragazzi iniziarono la vera impetuosa discesa.
Come dei proiettili le nuvole sfrecciarono in verticale, a capofitto verso la terra. Attraversarono banchi di nubi grigie e temporalesche, correnti di aria fredda, come se fossero cabine di una grande montagna russa. Izzi iniziava a trattenere con fatica il timone, incredibili venti di traverso iniziarono a colpire la barriera della piccola barca e, sebbene essa reggesse, la bolla si piegava, si contorceva ed emetteva strani suoni acuti e gravi, come se un palloncino venisse compresso. Fibi si avvicinò sulla sinistra della barchetta di Izzi, dal lato, opposto si affiancò Jacob, Victor si posizionò dietro la bambina. I ragazzi, in quel momento crearono una particolare formazione a freccia, che gli permise di ridurre l'attrito dell'aria sulla barriera di ogni scialuppa e perciò riuscirono a governarle meglio. Scesero molto velocemente di quota. Man mano che la villa, il bosco e la città, prendevano forma sulla terra, le barche nuvola rallentarono per la spinta dei venti caldi dal suolo e i ragazzi si posizionarono per il volo orizzontale. Victor si staccò dalla formazione con una virata, ovviamente, non dimenticò di salutare Izzi con un occhiolino. I tre compagni rimasti iniziarono a scendere lentamente verso il fitto bosco.
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Blue Light Moon
FantasyIl destino di più di un mondo che annega nell'Oscurità è nelle mani di tre bambini nati dalla Luce.