Coraggio

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Fibi ritrasformò se stessa in umana e toccando la punta del becco il piccolo gheppio fece lo stesso per Izzi.

-Ma cosa hai visto Laria?- domandò Izzi una volta scollatasi la polvere dai pantaloni

-Nulla...-

-Non dire bugie, l'ho sentito anche io quel... quel coso oscuro!-

Fibi a braccia conserte e accigliata aspettava una risposta esaustiva dalla piccola fata che un po rassegnata, per placare i toni, rispose:

-Non sono certa di ciò che ho visto ragazze...-

-Tranquilla fatina, se ora è scomparso chiunque o qualsiasi cosa fosse, siamo al sicuro no? Usciamo da questa catapecchia dai.- Izzi tutta sorridente di precipitò verso la porta ma Fibi la prese per un braccio

-Ma che stai facendo?! Abbiamo rischiato di essere uccisi li fuori! Non possiamo uscire così come se nulla fosse... Devo richiamare Kase... Ma tu piccola peste non sei un minimo sconvolta da ciò che ci è successo?-

-A dire la verità, sorellona acquisita, è stato bellissimo volare! Siamo stati grandi! Dai! Abbiamo seminato quei corvacci tra le nuvole e poi abbiamo volteggiato e siamo scesi in picchiata velocissimi, quasi come macchine da corsa! E' stato incredibile... già ieri pensavo fosse il giorno più strano e bello della mia vita ma se tutto questo ci è accaduto solo al mattino non oso pensare cosa succederà nel corso della giornata di oggi... Ma che bello sarà!-

Fibi era sconcertata dalla risposta della bambina e ancor più dall'essere stata chiamata "sorellona", osservando le facce delle ragazze la fata rise di gran gusto, come se davvero nulla fosse accaduto. La piccola Izzi con la sua spontaneità e spensieratezza era riuscita a ribaltare la situazione di tensione eppure, anche lei aveva, un po di preoccupazione infondo al cuore: chi o cosa le aveva inseguite? Si sarebbe presentato di nuovo?

Tutte e tre insieme uscirono dalla baracca, Fibi richiamò con un fischio Kase il quale si presentò con tagli sulle ali e visibilmente stanco di volare. La ragazza in modo molto calmo prese in mano il kit di pronto soccorso e accudì l'animale al meglio che poté, la fatina si avvicinò alle ferite e imponendo le mani sulle fasciature con un incantesimo in una lingua che le ragazze non riuscirono a comprendere accelerò la guarigione, con voce gentile Laria disse:

-Tranquilla Fibi il tuo falco si riprenderà completamente entro domani, non ha danni interni solo qualche livido per ora tienilo in braccio... Dobbiamo proseguire il cammino verso la casa del mago.-

Izzi perplessa domandò: -Ma questo "mago" dovrebbe aiutarci?-

-Certo, mentre eravamo in viaggio ho riflettuto su chi fosse e sul fatto che fosse un amico del Gran Maestro e mi è venuto in mente un uomo... Un anziano con barba lunga e folta che era venuto a portare al monastero anfore piene di miele... è passato molto tempo ma ricordo che guardandomi mi ha fatto l'occhiolino e ha fatto apparire un fiore muovendo le mani.-

-Fibi il Gran Maestro non mi ha dato dettagli, non so se sia realmente l'uomo che stai descrivendo, questo mago è un amico, ci condurrá a Blue Light Moon per il metodo non convenzionale... Non sono a conoscenza di altro.-

Le ragazze e la fata si incamminarono verso la direzione che il falco continuava a indicare puntando il becco.

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Erano ormai trascorse diverse ore dalla partenza dal monastero, il sole ormai alto nel cielo batteva sulla testa delle viaggiatrici. Dal paesaggio delle colline boscose, ciò che le circondava ora, era una grande pianura. A perdita d'occhio campi coltivati e terreni brulli.
I suoni della natura furono interrotti da un forte gorgoglio di stomaco.

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