La festa si concluse con folletti e gnomi ubriachi di idromele appisolati ovunque e fate guardiane, che da brave custodi, riportavano alle rispettive tende i malcapitati bevitori dormiglioni. Victor e Izzi riposavano l'uno accanto all'altro perché avevano ballato tutta la sera, inondati da quell'onda di gioia che il piccolo popolo aveva creato. Fibi dopo aver bevuto un paio di bicchieri di idromele con un paio di folletti chiacchieroni si era appisolata sul fungo tavolo al quale si erano seduti.
La ragazza, inebriata dall'alcool, che prima di allora non aveva mai assaporato, venne investita da un vortice di sogni: il salvataggio di Izzi, la folle corsa nel bosco per allontanarla dalla città, il ritrovamento della bambina al tempio, la discussione con il maestro, la partenza e il momento in cui aveva conosciuto Jacob; continuavano a ripetersi nella mente come una bobina cinematografica senza fine. D'un tratto la mente le giocò un altro brutto scherzo, vide il monastero. Una visione dall'alto, come se fosse stata negli occhi del suo amato Kase. Le mura distrutte, il fumo grigio che proveniva dal cortile e dal tempio. Un'immagine orribile, ma ciò che vide in seguito fu ancora peggiore. I monaci erano distesi in cortile, senza vita. Quella visione sopraelevata non le permise di distinguere i volti ma tra la coltre di fumo grigio notò i corpi avvolti nelle tuniche arancioni e rosse. Di soprassalto la ragazza si risvegliò tremante e con un dolore forte al petto. La vista era annebbiata e i sensi confusi eppure era determinata a trovare Laria. Quel sogno lasciò un forte dubbio: la sua casa era stata davvero distrutta e la sua famiglia brutalmente uccisa?
Barcollando, evitando di pestare i piccoli gnomi come un equilibrista imbranato, raggiunse un gruppo di fate e chiese di Laria eppure tutte scossero la testa in segno di dissenso. Continuò la fragile camminata all'interno del bosco di miceti pensando, che la fata guardiana, fosse giunta dalla regina, eppure, nemmeno in quel luogo, la trovò. Si inginocchiò poco distante al fungo con il cristallo incastonato e un conato di vomito la sopraggiunse in gola, si liberò lo stomaco dal quel maleodorante fardello dietro un grosso fungo. In quel momento una piccola luce accorse dietro di lei agitando le braccia:
-Ma cosa hai fatto Fibi? Stai bene?! Hai bevuto?-
La ragazza non riuscì a rispondere perché ancora in gola arrivò quella tremenda e bruciante sensazione.
-Forza ragazza mia, liberati e bevi questo.-
La fata porse a Fibi il fiore che aveva cintura con la bevanda bianca e lattiginosa che aveva dato a Victor la sera prima. La ragazza bevve il sorso vuotando il recipiente, si sentì subito meglio.
-Andiamo via dai.-
-Laria si! Noi! Cioè... noi dobbiamo andare! La... al.. a casa!- ancora la mente di Fibi era confusa dall'idromele
-Ma che stai dicendo?...- rispose perplessa la fata alle parole sbiascicate dalla ragazza
-La... a casa! Da mio padre!-
-Ma perché dici questo?-
-Penso abbia avuto una premonizione...- rispose la voce calda della regina dietro Laria
-Mia regina! Ne è sicura?-
-Anche io, mia cara Fibi ho avuto lo stesso sogno, penso sia stata la Dea a mandarcelo... Laria riporta i ragazzi sulla Terra, accorrete al monastero poiché esso è stato distrutto dalle Ombre.-
Un brivido percorse la schiena della ragazza che sebbene fosse con la mente in alto mare aveva compreso la situazione.
-State attente però...- continuò la regina delle fate -... il passaggio dal lago non è più possibile. Dovrete trovare una altro modo per tornare.-
-Ma come faremo?-
-Jacob...- sussurrò Fibi
-Il mago non è più dall'altra parte del passaggio, temo che le Ombre lo abbiano rintracciato.-
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Blue Light Moon
FantasyIl destino di più di un mondo che annega nell'Oscurità è nelle mani di tre bambini nati dalla Luce.