Capitolo 24

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Poi volge lo sguardo su di me..

«Davvero credevi che ti avrei impedite di stare col mio migliore amico?» Abbassa il tono di voce, guardandomi con gli occhi lucidi.
«Call io..» Sentendomi in colpa abbasso la testa, maledizione.

«Ho capito. In questo periodo sto facendo vari errori, ma non credevo di farvi così paura.» Esce dalla stanza lasciandomi con il fiato sospeso.
Mi dispiace, ma cosa posso farci? Prima io stessa non ero sicura di ciò che provavo, come potevo dirlo a lui?

«Vado a parlarci.» Esco dalla stanza andando nella sua camera, trovandolo seduto sulla poltrona a fissare un punto indefinito della stanza.

«Caleb io non ti ho detto nulla e ho sbagliato, ma avevo troppa paura.» Sospiro sedendomi in braccio a lui, mi abbraccia mentre io gli accarezzo i capelli. « Ho avuto paura perfino io stessa di amarlo, e di ammettere che lo amassi realmente.» Inizio a parlare con il cuore in gola.

«Lo sai come sono fatta, fin quando non sicura di provare qualcosa non lo ammetto davanti a nessuno, nemmeno a me stessa.» Le sue mani mi stringono a lui, facendomi capire che mi sta ascoltando.
«Sai Call da piccolo mi dicevi sempre che chiunque si sarebbe avvicinato a me, avrebbe dovuto avere la tua approvazione. Però poi ho visto che quando dormivo con Zeno, tu non avevi una minima reazione... Cosa ti ha portato a cambiare?» Mi volto verso di lui, con aria malinconica.

«Io... Sono un ragazzo e non dovrei ammettere di aver paura, ma spesso ho paura che ti dimenticherai di me, di tuo fratello. Spesso ho paura che tu vada via e non torni più, da quando quel giorno ti ho vista cadere da quel terrazzo davanti ai miei occhi non ci ho visto più dalla paura.» La sua voce trema, così come le sue mani.

Io non pensavo che lui avesse così paura di perdermi.
«Sono cambiato stesso quel giorno, quando ho capito che forse non sono un buon fratello, non lo sono mai stato e mai lo sarò. Scusami» Singhiozza nell'incavo del mio collo, gli accarezzo i capelli e solo ora capisco.

Capisco quanto in realtà lui sia debole.
Capisco che non esiste una differenza fra i sessi, tutti possono avere un momento di debolezza.
È la prima volta che ammette le sue paure e piange come un bambino, davanti a me.

«Call ti voglio bene.» Sussurro mentre lui mi abbraccia più forte. «Anche io piccolina.» Mi sorride dolcemente e si asciuga le lacrime, e gli faccio l'occhiolino.

«Mi bruciavano gli occhi... sai l'allergia.» Si giustifica e quasi non scoppio a ridergli in faccia, ma onde evitare. «Comunque dovrò fare un bel discorsetto a Zeno... Andiamo» Mi afferra per mano e mi trascina di sotto, giù per le scale, quasi non rotoliamo.



***


Dopo cena ci siamo riuniti nella sala cinema dove i nostri genitori passavano interi pomeriggi, da ragazzi.
Parliamo un po tra di noi, e poi noto lo sguardo di Call posizionarsi su Zeno, credo sia arrivata l'ora del discorsetto.

«Allora voi due... cosa mi raccontate?» Azzarda mio fratello, mettendosi tra di noi e scrutandoci. «Niente, perché?» Balbetto insicura cercando di non sbiancare, visto che lui e i suoi discorsetti mi fanno paura.

«Allora Zeno... Non dovrai mai stargli troppo attaccata, le tue mani non dovranno mai andare in zone off limits, non voglio mini te o mini Andy per casa... E soprattutto niente sesso fino ai 18 anni, intesi?» Si rivolge a me nell'ultima parte, e quasi svengo.

Il suo sguardo si fa più curioso, e le ragazze dietro di lui fanno delle facce sconvolte... Lui crede che io sia..

Zeno tossisce pesantemente, seguito dal fratello che sta quasi per strozzarsi con un pop corn in bocca.
«Ehi amico, tutto apposto?» Tomas gli da una pacca sulla spalla, facendolo riprendere. «Si si, una favola.» Ironizza fissando il fratello.

Call continua a far passare lo sguardo da me a Zeno, e capisco che sta iniziando a capire ciò che non dovrebbe capire.

«Voi due...» Diventa viola, e non so se sia arrabbiato o scioccato. Nel dubbio mi alzo e prendo Zeno per una mano trascinandolo lontano da lui.
«Call smettila di mettermi in imbarazzo, io e Zeno non...» Balbetto volgendo lo sguardo verso Zeno, che abbassa lo sguardo non guardandomi negli occhi.
Al solo pensiero di ciò che successe tempo fa avvampo, e stacco la mia mano da lui.

Mio fratello si copre gli occhi con una mano, e scuote la testa avanti e indietro. «Sì, e io sono nato ieri.» Ironizza sdrammatizzando, poi si avvicina alla sua ragazza e si siede accanto a lei. Presumo si sia finalmente arreso, ma proprio quando credo si sia arreso si alza e viene verso di noi.

Alza un braccio e mi spavento pensando che voglia menare Zeno, ma in realtà gli mette un braccio sulla spalla e sorride. «Allora genero che si dice?» Lo prende in giro, e tiro un sospiro di sollievo ma poi ritorno sulle sue parole. Genero?

Io e lui non stiamo ufficialmente insieme, però per non creare altre ed inutili chiacchiere evito di dirglielo.

Zeno scherza con lui e poi guarda me, facendomi un sorriso. Wow e che sorriso!

Mi siedo accanto alle ragazze e accarezzo la pancia a Camilla, che bel pancione sta crescendo. «Allora come state bellezze?» Chiede Melissa offrendoci della Sprite al limone, io accetto volentieri così come le altre. «Io e Tomas stiamo procedendo abbastanza bene nella nostra relazione... Voi?» Ammicca maliziosa verso me e Melissa.

«Mhm, io e Luke siamo innamorati ma di andare a letto insieme ancora non se ne parla. Io ho compiuto 16 anni qualche giorno fa e lui ne farà 17 a breve, insomma mi sento piccolina e soprattutto ho paura...» Si avvicina alle nostre orecchie sussurrando lentamente ogni singola parola, per paura di essere sentita.

«Andrà tutto bene, ogni cosa viene da se ed è tutto naturale. Io invece non lo so ancora, io e Zeno ci siamo dichiarati i nostri sentimenti giusto ieri sera... Quindi non lo so.» Sospiro voltando lo sguardo verso di lui, che a sua volta si volta verso di me e sorride.

«Dio mio, ma voi due state facendo proprio l'amore con gli occhi.» Urla Melissa facendomi diventare rossa dalla testa ai piedi, tutti e dico tutti scoppiano a ridere. «Mely lasciali stare, sei una peste.» Il suo ragazzo la prende per un braccio e gli tira qualche ciocca di capelli scherzando.

«Dai Luke mi fai male! E poi perché peste?» Mette il labbruccio facendomi ridacchiare per la sua faccia da stronzetta. «Perché sei la mia peste.»
Che dolci che sono.


Mi volto verso Zeno di nuovo e noto il suo sorriso mentre parla con gli altri, involontariamente mi mordo il labbro inferiore.

Ha proprio ragione Melissa... Stavamo facendo qualcosa di più profondo prima, non ci stavamo solo guardando ma stavamo facendo l'amore con gli occhi.




Angolo autrice:

Lo so, lo so.. sono un po in ritardo ma ho avuto molto da fare con la scuola e cose varie.
Spero mi possiate scusare, non ricapiterà mai più... ma come promesso un nuovo capitolo.
Spero vi piaccia, anche se lo trovo un po molto semplice e nulla di che.

·Tu sei la Forza nella Debolezza· (In Fase Di Correzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora