Capitolo 30

748 28 0
                                    

Andrea

Un'altra settimana è volata via, e le mie emozioni non fanno che premere per uscire. Oggi è il 31 novembre e fuori c'è una tempesta, una tempesta che non è paragonabile a quella che ho dentro.

"Call ho voglia di cioccolata calda!" Strilla Camilla toccandosi il pancione, e sfregandosi su la mano. "Uhm, io non la so fare ma posso provarci.." Ridacchia imbarazzato mio fratello, e non so cosa mi spinge ad alzarmi. "Ci penso io"

Mi avvio in cucina chiudendo la porta alle mie spalle, prendendo un pentolino per poi metterlo sul fuoco.
Preparo la cioccolata non solo per Camilla ma per tutti, e per tutti intendo proprio tutti, anche lui.

Prendo un vassoio sistemando bene le tazze, per poi versarne dentro il contenuto bollente.
Apro prima la porta e prendo il vassoio dal tavolo.

Entro in salotto, passando davanti ad ognuno di loro. "Grazie" Mi sorride cordiale Aurora, e cerco di ricambiare ma forse sul mio volto si forma una smorfia. Arrivo davanti a lui e quando afferra la tazza mi sfiora leggermente la mano, e sento subito una scarica di brividi.

Poso il vassoio sul tavolino e poi mi siedo sulla poltrona. "Tu non la bevi?" Domanda Melissa mentre spinge metà della sua tazza verso di me, ma scuoto la testa. "Andiamo tu adoravi la cioccolata calda!" Mi spinge a berla e così per accontentarla bevo qualche sorso, ma sento lo stomaco andare sotto sopra.

Trattengo un conato di vomito, e le ridò la tazza di cioccolata. Sono circa tre mesi che non mangio cibi insani, e con questo intendo proprio tutto.
Il mio stomaco non essendo più abituato alle cose dolci, ormai le rifiuta.

O forse non è più abituato alla dolcezza e serenità di una volta.

O forse è meglio che ti fai gli affaracci tuoi.

"Sei bulimica?" Sussurra Tomas dando voce ai suoi pensieri, e dopo tanto mi ritrovo a sgranare gli occhi per la sorpresa."No, assolutamente"

Mi rilasso sulla poltrona e poi un urletto mi fa sobbalzare. "Oddio Cami che succede?" Urla spaventato mio fratello e li fisso preoccupata, ma non mi avvicino a loro. "Si muove, sta scalciando!" Quasi piange commossa toccandosi il pancione, dove il probabile figlio sta già prendendo a calci la mamma.

Tutti iniziano a toccarle il pancione, senza farle male e sorridono commossi. "Vuoi toccare?" Sussurra Camilla verso di me e subito mi irrigidisco sul posto. "N-non lo so" Balbetto con un tono basso e leggermente tremolante. Afferra la mia mano e la porta sul suo pancione, e per poco non mi salgono le lacrime agli occhi. "Ehi piccolino questa è la zia Andrea.. Quando nascerai vedrai.. la faremo ritornare la ribelle di una volta!" Parla al suo bambino, e finalmente capisco che è un lui.

"Se prende a calci la mamma già da così piccolo, ha delle probabilità alte di farlo anche con me." Provo a sorridere per non fare la solita ragazza apatica e fredda. "Si, ha preso tutto da me" Dice orgoglioso mio fratello battendosi il pugno sul petto.

"Anche io voglio un bambino!" Si lamenta Aurora e un attimo dopo Tomas sputa tutta la sua cioccolata addosso a me. "COSA?" Urla con gli occhi fuori dalle orbite, e quella scena mi farebbe quasi ridere se non fosse che ho tutta la cioccolata addosso.

"Scherzavo però quando finiremo la scuola ci sposeremo e poi.." Inizia a fantasticare e tutti ridono.

Mi alzo avviandomi verso le scale. "Scusa Andrea!" Mi urla dietro Tomas e mi volto per mandargli un sorriso sincero. "Tranquillo, vado a fare una doccia" Guardo i presenti, non notando tra di loro Zeno.

Pensierosa salgo le scale con la paura che sia uscito con quella tempesta.
Prendo un cambio in camera e mi avvio in bagno, chiudendo la porta alle mie spalle e quando mi volto sobbalzo per lo spavento.
"Non sapevo ci fosse qualcuno in bagno" Sussurro mentre lui si avvicina a me lentamente, e mi fissa senza proferire parola.

"Cosa hai combinato?" Sussurra avvicinandosi al mio viso, e così facendo indietreggio fino a toccare la porta. I suoi passi così come il suo volto si fanno più vicini, abbasso la testa evitando il suo sguardo su di me.

Una sua mano entra nel mio campo visivo, fino a portarmi il mio viso all'altezza del suo. "Sei cambiata" Mi sussurra lentamente, mentre il suo fiato mi solletica il volto. I suoi occhi mi squadrano senza volersi mai staccare, e questo mi rende dannatamente debole ai suoi occhi.

"Anche tu" Sussurro a mia volta facendomi coraggio, e fissando a mia volta i suoi occhi. Ecco cosa non è cambiato, i suoi occhi, quelli sono capaci di ipnotizzarmi.. sempre!!

"Non dovevi farlo" Appoggia la sua fronte alla mia accarezzando i miei capelli, e per poco non piango. "Tante cose non avrei dovuto fare, eppure le ho fatte" Dico chiudendo gli occhi, senza forze.

"Anche io non dovrei fare questo" Sussurra non facendomi capire cosa intende. "Cosa?" Chiedo mentre le sue labbra senza lasciarmi terminare la domanda si poggiano sulle mie.

I miei occhi da chiusi si spalancano, e si riempiono di lacrime.
Le sue mani mi tengono fermi i polsi, e le mie gambe sono bloccate tra le sue. Non ci sono parole, pensieri, ci siamo solo noi.

Schiudo di poco le labbra e questo basta per far capire ad entrambi, che il tempo passa ma noi due non passiamo mai.

Il bacio termina quando entrambi siamo senza fiato, e senza parole.

Fissa le sue mani che tengono i miei polsi, e poi il suo corpo che è schiacciato al mio. Per finire il suo sguardo va più su, fino ad incontrare il mio. "Tante cose non dovrebbero accadere eppure accadono... Chissà forse sono il tempo, il destino, o la vita.." Sussurra al mio orecchio facendomi tremare l'anima.

Mi sposto dalla porta e in poco tempo mi ritrovo di nuovo sola. Io e me. Senza nessuno con cui poterne parlare, se non me.

Mi spoglio di ogni vestito ed entro in acqua riempiendo la vasca di acqua bollente, dopo almeno due mesi di acqua tiepida. Accarezzo le mie labbra sentendo ancora il suo sapore sulle mie, è tutto così surreale.

Chiudo gli occhi addormentandomi nella vasca, ricordando la stessa scena di qualche mese fa.

"Mi ha baciata.." Sussurro prima di cadere in un sonno profondo, in un'acqua dove l'acqua non è più tiepida ma bollente.

Forse perché quella tiepida prima eri tu!

Mi suggerisce la mia coscienza e forse sta volta non ha tutti i torti.
Ho provato a dimenticarti per 56 giorni, 7 ore e qualche secondo ma non mi sono bastati e non mi basteranno mai. Non mi basterà una vita intera, figuriamoci qualche giorno.

·Tu sei la Forza nella Debolezza· (In Fase Di Correzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora