Capitolo 2. "Lui è Damon"

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In macchina, durante il viaggio di ritorno, Damon non mi disse una parola. Aveva lo sguardo perso nei pensieri, lo fissai e avvicinai la mia mano alla sua, la prese e la strinse.
Clarie: "Non mi hai detto una parola da quando siamo partiti dal lago."
Damon: "Scusa tanto Clarie! Sono ancora un pò sconvolto e non capisco perché mio fratello ti sarebbe entrato in testa e soprattutto come ci è riuscito!"
Clarie: "Già, anche io mi stavo domandando la stessa cosa! Perché non ha voluto parlare con te, non capisco! E poi come fa a conoscere il mio nome?"
Damon: "Non lo so, ma temo che fosse con Karla e che con loro ci fosse una strega, questo spiegherebbe come ha fatto Karla a trovarci! Temo che mio fratello abbia combinato qualcosa e che abbia spento la sua umanità!"
Clarie: "E perché lo avrebbe fatto, voglio dire che motivo l'ha spinto a spegnere i suoi sentimenti??"
Damon: "Non lo so! L'ha fatto altre volte in passato e l'ho sempre seguito per aiutarlo e ci sono sempre riuscito ma poi è sparito e non l'ho più visto d'allora! Il senso di colpa lo avrà consumato!"
Clarie: "Senso di colpa per cosa?"
Damon  fermò la macchina e voltandomi mi accorgo che siamo arrivati davanti a casa mia. Lui mi guarda mi si avvicina e mi da un bacio. 
Damon: "E' meglio se vai, è stata una giornata pesante!"
Clarie: "Non sono stanca Damon, ti prego dammi una risposta! Non tenermi all'oscuro di tutto!"
Damon mi diede un'altro bacio per sviare in discorso
Clarie: "Damon... lo sai che puoi dirmi tutto vero!"
Lui annuì, poi abbassò lo sguardo e io intuii che non voleva parlarne in quel momento.
Clarie: "Ne parleremo quando ne avrai voglia!"
Ci rimasi un pò male, perché credevo che si fidasse di me, ma evidentemente parlare di suo fratello lo feriva. Lo guardai di nuovo e anche lui mi fissava e sorrideva felice che mi fossi arresa tanto facilmente. 
Damon: "Grazie Clarie! Buonanotte, ti amo!"
Clarie: "Buonanotte Damon, ti amo anch'io!"
Gli diedi un bacio e scesi dalla macchina. Lo guardai mentre si allontanava e spariva nel buio. Cercai le chiavi di casa nella borsa e sentì alle mie spalle uno spostamento d'aria, come se qualcuno veloce come Damon, si fosse spostato. Mi voltai ma non vidi nessuno. Finalmente trovai le chiavi e velocemente entrai in casa. Le luci erano accese.
Clarie: "Mamma sei tu? Sei a casa?"
Anne: "Qui Clarie!"
Mamma era in ginocchio in cucina proprio sotto il lavandino. Mamma vide il mio sguardo un pò spaventato.
Anne: "Clarie, che c'è?"
Clarie: "Nulla mamma... tutto bene! Si può sapere che fai!"
Anne: "Il lavandino perde! Sono tornata da lavoro e c'era acqua ovunque!"
Si, finalmente mamma aveva trovato un lavoro che la teneva impegnata. Lavora in ospedale qui vicino ed è spesso fuori anche la notte. Quando torna a casa oppure la mattina mamma mi racconta di quanto le piaccia quel lavoro e he i suoi pazienti l'adorano, mi piace vederla così. E' grazie a lei che sappiamo dei pazienti aggrediti e delle banche del sangue svaligiate. Mi sentivo in colpa per non averle ancora detto di Damon, lei mi raccontava tutto.
Anne: "Com'è andata la serata?"
Clarie: "Mamma devo dirti una cosa...."
Mamma tirò su la testa e mi guardò, poi sorrise.
Anne: "Se vuoi dirmi che hai un ragazzo lo so già!"
Clarie: "Ma... cosa? Come fai a saperlo!"
Anne: "Sono una strega tesoro, poi ti sento la sera quando torno da lavoro parlare nella tua camera poi me lo ha detto anche il nostro vicino che vede spesso un ragazzo andare via dalla finestra la mattina presto. Digli pure che può passare dalla porta!"
Clarie: "Potevi dirmelo prima avrei evitato l'imbarazzo di questa conversazione! Poi perché in questa città le persone non si fanno i fatti loro!?"
Mamma si mise a ridere, mentre io ero sempre più in imbarazzo.
Anne: "Allora dimmi chi è? Presentamelo, voglio conoscerlo!"
Clarie: "Pensavo che sapessi già chi è, o che il nostro amorevole vicino te lo avesse detto! E comunque già sai chi è!"
Mi accorsi solo dopo averla detta che quella frase era fuori luogo e che facevo meglio a stare zitta. Avevo appena firmato la mia condanna. Mamma se ne accorse e mi sorrise.
Anne: "Allora è un ragazzo del tuo gruppo?"
Clarie: "Si, diciamo di si!"
Anne: "E' il nipote di Chad?"
Clarie: "Chi, Nathan? No! Siamo solo amici!"
Anne: "Ho capito! E' Daniel!"
Clarie: "No mamma, a lui piace Sally!"
Anne: "Allora è il fratello di Emma!"
Stavo per risponderle ma il mio telefono mi salvò la vita. Guardai lo schermo illumitato: era Damon. Stavamo spesso al telefono quando non veniva da me la sera. 
Clarie: "Ehi, ciao!"
Damon: "Ehi, sono a casa da un pò e mi sono anche già fatto un bagno! Tu cosa stai facendo?"
Clarie: "Adesso vado anche io, ero qui con mamma in cucina!"
Mamma mi sorrideva e ascoltava ogni singola parola e mi faceva dei versi per farmi ridere. Mi alzai e andai verso il bagno.
Clarie: "Mia mamma vuole conoscerti!". Dissi a Damon mentre salivo le scale verso il bagno.
Damon: "Che cosa? Che gli hai detto?"
Clarie: "Alla fine lo sapeva già, ma non sa che sei tu!"
Raccontai a Damon quello che era successo poco rima in cucina con mamma e lui si mise a ridere.
Clarie: "Guarda che non c'è da ridere. Non è affatto divertente!"
Lui continuava a ridere dall'altra parte del telefono.
Clarie: "Smettila di ridere!"
Damon: "Scusami tanto... Ahahahah... ma essere paragonato a Chris e a Nathan mi fa morire dal ridere! Ahhahahahahh!"
Clarie: "Ammetto che un pò è divertente! Senti, che ne pensi di venire a fare colazione qua domani mattina?"
Damon: "Uhhhh.... mi proponi una colazione! E poi stiamo un pò insieme e magari salti la scuola....?"
Clarie: "Mamma ha il turno tardi ed entra all'ora di pranzo! Così magari la rivedi dopo tanto tempo!"
Damon: "Stai scherzando vero?"
Clarie: "No perchè dovrei scherzare? La conosci già, che vuoi che ti dica....! Poi signor Salvatore hai afforntato di peggio, stavi per morire! Ti prego!"
Damon tentennò un pò, poi però accettò.
Damon: "E va bene ragazzina! Hai vinto!"
Clarie: "Che bello! Non vedo l'ora di vederti domani! Vado ad avvisare mamma e poi mi preparo per dormire! A domani, ti amo!"
Damon: "Ti amo anche io!"
Uscì dalla vasca e andai in camera di mamma per avvisarla che domani a colazione saremmo stati in tre, le diedi la buonanotte e andai in camera mia. i tolsi di dosso l'asciugamano e mi misi il pigiama. La mattina arrivò velocissima; io ero già sveglia da un pò e mi ero già vestita e sistemata per l'arrivo di Damon. Scesi velocemente in cucina a sistemare le cose che mamma aveva lasciato in giro per aggiustare il tubo del lavandino e poco dopo suonò il campenello. 
Clarie: "Vado iooooo!"
Andai ad aprire e mi ritrovai davanti Damon, bello come sempre.
Damon: "Vado bene vestito così? Oppure troppo?
Lo osservai, aveva la sua solita giacca di pelle nera con sotto una camicia sempre nera e dei jeans. 
Clarie: "Sei perfetto, come sempre!"
Gli diedi un bacio sulla guancia e lo feci entrare. Mentre Damon si sistemava, mamma scese le scale.
Anne: "Scusate il ritardo!"
Alzò lo sguardo e smise di parlare quando vide Damon. Poi guardò me con uno sguardo strano, come se fosse rimasta delusa da chi aveva davanti.
Anne: "Lui che ci fa qui!"
Clarie: "E' lui il misterioso ragazzo. Lui è Damon!"

 Lui è Damon!"

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Innamorata di un vampiro||Parte 2°||Damon SalvatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora