Capitolo 11. "E' finita!"

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Mi svegliai la mattina dopo ed ero ancora sul divano di Damon. Ero rimasta lì tutta la notte sperando che tornasse, ma nulla, non avevo sentito rientrare; provai comunque ad andare in  camera sua, bussai e nessuno rispose. Mi  affacciai alla porta e lo chiamai. Inutile, non era tornato.
Clarie: "Dove sei Damon?"
Provai a chiamarlo al telefono senza ricevere risposta. Decisi di vestirmi ed andare a scuola, non potevo stare rinchiusa in casa e soprattutto da sola.
Tornai  in camera di Damon e mi preparai per andare a scuola. Non avevo una maglietta pulita e decisi di frugare nel cassetto di Damon e prenderne una, anche se mi stava grande non importava tanto l'avrei essa dentro i pantaloni. Mentre mi infilavo la maglietta sentì la porta aprirsi e in un baleno era davanti a me. Finalmente era tornato a casa e stava bene.
Clarie: "Damon, ti ho cercato e aspettato tutta la notte!"
Damon: "Non mi aspettavo di trovarti ancora qui!"
Clarie: "Perché fai così!"
Damon: "Senti Clarie, non mi va di litigare ancora con te! Via a scuola! Ci vediamo appena esci a casa tua! Dobbiamo parlare!"
Clarie: "Si va bene!"
Adesso ero arrabbiata, non poteva fare così, mi aspettavo delle scuse per come si era comportato ieri sera dopo quello che mi aveva detto. Uscì dalla sua camera e scesi di corsa le scale e una volta alla porta rimasi delusa accorgendomi che non mi aveva seguito. Uscii sbattendo la porta d'ingresso.
Camminai così veloce per strada che non mi accorsi che ci misi pochissimo ad arrivare a scuola.
Non ero dell'umore adatto per la giornata ma avevo bisogno di stare con i miei amici e ringraziare Allison per aver aiutato Damon a trovarmi e scusarmi per come mi ero comportata.
Mi guardai intorno e notai che erano tutti insieme al tavolo che oramai era diventato nostro. Mi avvicinai vergognandomi da morire e una volta vicino mi schiarii la voce.
Clarie: "Buongiorno"
Mi guardarono tutti e risposero.
Clarie: "Volevo scusarmi per quello che è successo, non volevo tenervi all'oscuro ma dovevo. Peter mi minacciava. Davvero mi dispiace molto!"
Daniel: "Clarie avremmo potuto aiutarti se solo ce ne avessi parlato!"
Sally: "Già Clarie, siamo amici e diciamocelo hai rischiato grosso ieri sera!"
Sarah: "Si se non fosse stato per Allison!"
Nathan: "Si Clarie!"
Clarie: "Si lo so e ho detto che mi dispiace! Vi prego non voglio discutere anche con voi!"
Emma: "Perché che cosa è successo?"
Chris: "Emma smettila di farle domande!"
Clarie: "Ho discusso con Damon, ma non mi va di parlarne!"
Emma: "Oh mi dispiace!"
Clarie: "Grazie! Ma volevo parlare con Allison, l'avete vista?"
Nathan: "Non si sentiva tanto bene e ha preferito restare a casa!"
Clarie: "Volevo chiedere scusa anche a lei per come mi sono comportata e come le ho risposto al telefono!"
Emma: "Prova a chiamarla più tardi!"
Clarie: "Si grazie Emma"
Sarah: "Dai Clarie, cerca di stare tranquilla si risolverà tutto!"
Clarie: "Spero il più presto possibile!"
Emma: "Dai andiamo in classe!"
Emma e Sarah mi fecero cenno di seguirle e entrammo in classe poco prima del suono della campanella.
Fissavo l'orologio e le ore sembravano non passare più. In quel momento volevo solo andare a casa e vedere Damon per risolvere tutto questo casino. Finalmente qualche ora dopo suonò la campanella e uscii da scuola, salutai gli altri ed andai verso casa.
Non riuscivo a non pensare alle parole dette la sera prima, a quanto è facile per me riuscire a perdonare quello che ha fatto a mio padre, ma qualcosa mi spinge verso di lui ogni volta e mi spinge ad amarlo sempre di più, so che ha ancora dei segreti con me e so che Damon è così e non me li dirà mai finché sarà obbligato. Il fatto che si senta responsabile di quello che è successo con Peter proprio non lo capisco, lui non è come suo fratello è diverso, deve esserlo. Pensare a tutto questo mi fa male e non voglio perdere quello che c'è tra noi.

Arrivata davanti a casa l'ansia iniziava a farsi sentire. Infilai la chiave nella porta e entrai in casa.
Entrando non trovai nessuno. 
Clarie: "C'è qualcuno? Damon ci sei?"
Nessuno ripose e quindi posai la mia borsa sul divano. Improvvisamente sentii un rumore provenire dal piano di sopra, tirai uno scossone e iniziai a salire le scale. Vidi la porta di camera mia accostata mi affacciai e vidi Damon seduto sul letto. Entrai. 
Clarie: "Damon mi hai spaventato! Non hai sentito che ti ho chiamato appena sono entrata in casa?"
Damon: "No, sono arrivato solo adesso, e comunque scusa non volevo spaventarti". 
Clarie: "Tranquillo, ora è tutto apposto!"
Mi avvicinai per baciarlo ma lui si spostò. 
Clarie: "Che cos'hai Damon?"
Damon: "Senti Clarie riguardo a ieri sera...."
Clarie: "No Damon, non dire nulla. Eri arrabbiato e posso capire perché hai reagito così!"
Damon: "Devi smetterla di giustificarmi Clarie! Io mi sono comportato così perché sono fatto così! Tu hai provato a cambiarmi e per un pò ci sei riuscita, stavamo bene, siamo stati bene! Poi hai liberato Peter ed hai rischiato di morire per salvare me e non è giusto Clarie!"
Clarie: "Damon no, va bene! Anche tu hai rischiato di morire per me. Peter voleva ucciderti come avrebbe ucciso mia mamma e gli altri per obbligarmi a liberarlo, non permetterò mai a nessuno di farti del male!"
Damon: "Clarie è sbagliato! Lo vuoi capire! Sono io a dover proteggere te, non tu a proteggere me!"
Era la prima volta che vedevo Damon così triste e immaginavo come potesse sentirsi. 
Clarie: "Ti ho deluso?"
Damon: "No Clarie non ho detto questo! Ho detto che non dovevi rischiare per me!"
Clarie: "Ma io ti amo Damon, e quando due persone si amano fanno così!"
Damon: "E' questo il punto Clarie. Devi smetterla di amarmi! Stando con me rischi ogni giorno, soprattutto adesso con mio fratello in giro!"
Clarie: "Non puoi dire questo. L'amore non è un interruttore che puoi spegnere. Non posso smettere di amarti!"
Gli andai vicino ancora una volta e non trattenni le lacrime. Anche lui era triste non lo dava a vedere ma potevo riuscire a sentirlo. Non pensavo che liberare Peter avrebbe portato a questo ma pensavo che noi due fossimo più forti. 
Damon: "Clarie non posso permettere che ti succeda più nulla! Ti ho già fatto male in passato e mio fratello tende a farmi perdere il controllo e non posso permettermelo!"
Clarie: "No Damon non lo farai lo so". 
Damon: "Smettila Clarie! Basta!"
Damon si scagliò contro di me, i suoi occhi diventarono rossi e i suoi canini diventarono ancora più appuntiti. Lo guardai ero spaventata e quando lui se ne accorse tornò il solito Damon e si spostò da me. 
Damon: "Clarie io sono questo. Ieri sera ho pensato molto mentre ero fuori e sono arrivato ad una conclusione!"
Clarie: "No Damon, tu sei migliore di lui!"
Damon: "Clarie è finita! Dobbiamo lasciarci! Ci abbiamo provato, è stato bellissimo ma non possiamo più stare insieme!"
Vidi una lacrima scendere degli occhi di Damon ed era la prima volta che lo vedevo piangere, era davvero sconvolto. 
Clarie: "Damon, ti prego!"
Damon: "E' finita Clarie!"
Mi diede un bacio sulla fronte e se ne andò. Ero sconvolta e non riuscivo a fermare le lacrime. Mi lasciai scivolare a terra singhiozzando. Non potevo crederci, speravo fosse solo un sogno, non potevamo lasciarci, ci amavamo, eravamo felici. Non poteva essere vero.
In quello stesso momento suonò il campanello, mi alzai da terra e ancora con le lacrime agli occhi andai ad aprire.
Allison: "Ciao, Sarah mi ha detto che mi cercavi a...."
Le bastò guardarmi per capire che non andava affatto bene. Allison riusciva a capirmi sempre le bastava uno sguardo. 
Allison: "Clarie che succede?" 
Clarie: "E' finita. Io e Damon ci siamo lasciati!"
Scoppiai a piangere di nuovo e senza dire nulla Allison mi abbracciò fortissimo, entrò e chiuse la porta dietro di sé. Era quello di cui avevo bisogno. 

 

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Innamorata di un vampiro||Parte 2°||Damon SalvatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora