Capitolo 3. Confessioni

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Mamma guardò Damon poi passò il suo sguardo su di me.
Anne: "Non serviva la presentazione so benissimo chi è!"
Damon: "Ciao Anne, è bello rivederti!"
Damon cercava di essere gentile ma mamma proprio non ne voleva sapere.
Anne: "Io no, che cosa ci fai qui?"
Non volevo che mamma trattasse così Damon, non era affatto giusto. 
Clarie: "Mamma è il mio fidanzato, volevi conoscerlo e te l'ho presentato. Non è colpa sua, sono io che l'ho obbligato a venire qui!"
Anne: "Clarie lo sai che cos'è? Come fai a stare con lui, è pericoloso! Potrebbe farti del male!"
Clarie: "Si mamma, lo so cos'è! E non m'importa! Lui non mi farà del male, se solo tu gli dessi una possibilità capiresti che non è cattivo!"
Mamma mi guardò, poi si avvicinò a Damon che iniziò a gridare e mettersi le mani alla testa.
Clarie: "Mamma, smettila, cosa gli stai facendo! Lascialo in pace!"
Anne: "Se Clarie dice che sei buono voglio crederle, ma sappi che se le farai del male questo sarà solo la metà del dolore che sentirai, credimi!"
Poi andò verso la porta, prese il suo cappotto e la sua borsa e uscì di casa. Ero delusa dal suo comportamento, conosco le regole delle streghe e che non potevamo stare con i vampiri ma sapevo e sentivo dentro di me che Damon era diverso da quelli che descrivevano le altre streghe nei libri. Aiutai Damon a rialzasi.
Clarie: "Scusami tanto, non era così che avevo immaginato la mattinata!"
Damon: "Tranquilla Clarie. Senti ti va ancora di fare colazione?"
Clarie: "Si, ,ma tu stai bene??"
Damon: "Si! Siediti ti preparo dei pancakes!"
Abbracciai Damon prima di sedermi sullo sgabello in cucina ed era fantastico come mi faceva sentire bene stare tra le sue braccia, mi sentivo protetta. Mi diede un bacio sulla fronte e iniziò a preparare la colazione. Improvvisamente però, la mia testa iniziò a girare e un'altra immagine come quella che avevo avuto al lago la sera prima mi si riformò davanti.
Vidi me, in riva al lago e un'ombra dietro di me. Mi voltai ma non c'era nessuno, quando tornando a guardare il lago me lo ritrovai davanti: un ragazzo con gli occhi marroni e capelli castani mi fissava. Il suo sguardo era spaventoso. Sorrise e scattò verso di me, poi mi morse. Mi misi a gridare.
Damon: "Ehi, shh, shh... sono qui! Che è successo?"
Clarie: "Damon....". 
Stavo piangendo e lo abbracciai forte. Era la prima volta che avevo visioni così nitide e soprattutto così dal nulla, di solito mi succedeva toccando gli oggetti o le persone non così dal nulla. Non riuscivo a smettere di piangere.
Damon: "Ehi, tranquilla, sono qui! Hai avuto un'altra di quelle visioni? Cosa hai visto?"
Gli raccontai che cosa avevo visto, ogni minimo dettaglio del ragazzo che mi aveva aggredito e alla fine del racconto sembrava preoccupato.
Damon: "Come ti ha morso?"
Clarie: "Si!! Damon, perché mi sta succedendo tutto questo?"
Damon: "Non lo so, ma dobbiamo dirlo anche agli altri e risolvere questo problema!"
Clarie: "Aspetta, prima voglio sapere di tuo fratello!"
Damon si rabbuiò, sapevo che non voleva parlarne ma se mi stava succedendo tutto questo doveva esserci un motivo. Potevo essere in pericolo.
Damon: "Ti prego! Dimmi la verità!"
Damon si sedette sul divano e mi fece cenno di seguirlo. Mi misi seduta accanto a lui e iniziò a raccontare.
Damon: "Ho trasformato io Peter in un vampiro. Lui voleva morire era pronto. Io non volevo perdere mio fratello e l'ho costretto a bere sangue umano. Il sangue era diventato la sua ossessione e per un periodo anche la mia. Uccidevo senza pensare ogni persona mi capitava sotto tiro. Poi quando abbiamo smesso di farlo perché ci stavano dando la caccia ma Peter era corroso dal senso di colpa di aver ucciso persone innocenti e spense i suoi sentimenti tornado ad essere l'assassino squartatore che era prima. Ha ucciso intere famiglie. Provai a dirgli che uccidere persone era sbagliato e soprattutto pericoloso per noi ma l'avevo perso, trovava divertente uccidere e bere sangue."
Mentre raccontava, cercavo di capire cosa poteva aver provato e quanto per lui era stato difficile.
Clarie: "Scusa ma come poteva essere divertente uccidere persone innocenti!"
Damon: "Mio fratello senza la sua umanità è pericoloso! Capisci perché voglio trovarlo? Voglio fermarlo!"
Ero spaventata da quello che mi aveva appena detto.
Damon: "Clarie, capisci anche perchè voglio avvisare gli altri del pericolo e delle tue visioni? Ho paura per quello che mio fratello potrebbe farti!"
Damon si alzò di scatto dal divano e iniziò a camminare per il salotto. 
Clarie: "Pensi che voglia farmi del male?"
Damon: "Scherzi vero? Hai appena avuto una visione dove ti ha morso? Sono preoccupato!"
Clarie: "Ma le visioni non sempre si avverano!"
Damon: "Clarie, quello che vedi è reale! Sei in pericolo con me!"
Clarie: "No, non è vero!"
Sentivo i miei occhi bruciare e trattenevo le lacrime. Non lo aveva detto davvero, era un vampiro ed io una strega mi aveva già difeso in passato e adesso non voleva più farlo. Non volevo perderlo, non potevo. 
Clarie: "Ti prego non dire così mi fa male quando dici queste cose! Possiamo farcela insieme e lo sai! Mi fido di te!"
Damon si avvicinò a me e mi abbracciò fortissimo. 
Clarie: "Vuoi lasciarmi?"
Damon: "No, ma ho paura per te! ho paura di non riuscire a difenderti! Voglio parlane anche con gli altri del cerchio Clarie, ci deve essere un modo, e forse ne ho in mente uno. Scrivi agli altri e digli di venire a casa mia dopo la scuola!"
Clarie: "Che hai in mente?"
Damon: "Non preoccuparti, fa come ti ho detto! Devo andare adesso, ci vediamo da me più tardi! Ti amo!" 
Se ne andò prima che potessi rispondergli e mi ritrovai in piedi davanti alla porta di casa da sola a fissa il niente. 

 

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Innamorata di un vampiro||Parte 2°||Damon SalvatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora