33: Rub-A-Dub-Dub

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"Ma cosa diamine stai facendo?!"

Il soffione della doccia è uno di quelli sofisticati che ha la testina rimovibile, quelli che cambiano le impostazioni della pressione e del getto. La plastica liscia dell'impugnatura è un po' scivolosa nelle tue mani.

Lo stai tenendo davanti a te, l'impostazione cambiata in quel singolo flusso di acqua compatta e pressata, fatto per massaggiare i muscoli indolenziti.

"Sto per fare la doccia alla faccia di quegli uomini," dici al tatuatore perplesso, che è più concentrato sulla tua arma improvvisata piuttosto che al fatto che delle persone abbiano iniziato a colpire la porta del bagno. "È naturale per un umano chiudere gli occhi sotto lo schizzo d'acqua. Li spruzzerò in faccia, e poi tu avrai un colpo facile."

Taehyung sorride a quello, comportandosi anche stranamente a suo agio al suono della porta che viene sbattuta fino a diventare poltiglia mentre dei colpi di pistola vengono sparati dall'altro lato.
"Oh, buona idea!"

Prende una bottiglia di shampoo dalla doccia e si mette accanto a te, voi combattenti vendicatori del bagno difendete il vostro territorio.

"Moriremo qui dentro," sospira Jungkook.

"Beh, sì, con quello spirito moriremo sicuro." Aprendo il tappo della sua bottiglia, Taehyung odora una sola volta il miscuglio di dolore intenzionato che profuma di vaniglia e cocco. Allarga la sua posizione, piegando leggermente le ginocchia, e tiene la bottiglia verso l'esterno come se fosse una pistola.

"Okay, T/N," dice l'uomo dai capelli color argento. "Tu vai prima. Se li colpisco prima io e poi tu li spruzzi, laverai solo lo shampoo dai loro occhi."

"Capito," cinguetti.

La porta batte verso l'interno, proprio sul punto di cedere in mille pezzi di legno e permettere agli uomini all'esterno di entrare. Anche se il tuo corpo tende ad indietreggiare agli echi minacciosi, ti imponi di rimanere ferma come una statua mentre aspetti.

Proprio quando pensi che la porta sia pronta a esplodere, senti una mano stringere la fine della tua spalla, aspettando pesantemente.

Jungkook ti raggiunge da dietro, abbandonando il suo posto al bancone. Con tua più grande sorpresa, il suo mento affonda sulla tua spalla. Non lascia alcuno spazio fra voi due, appoggiando il suo davanti interamente contro la tua schiena e lasciandoti prendere un po' del suo peso.

"Aiutami a stare in piedi," ti mormora. "Non ci riesco da solo."

C'è un piccolo rossore sulla sua faccia quando dice quelle parole, la sua mascella tesa come se non potesse sopportare il pensiero che ti stia ammettendo il suo livello di debolezza corporea.

Merda.

È carino.

"Taehyung è proprio lí," mormori con una voce sorprendentemente disinvolta. In realtà, stai gridando dentro, urlando per l'incredulità e per uno strano tipo di euforia.

"È troppo alto. Tu sei della taglia perfetta per una stampella."

Offesa.

"Va bene," sbuffi, schiarendoti la gola e tenendo lo sguardo puntato in avanti. Va bene. Ha solo bisogno di qualcuno su cui appoggiarsi per un po'.

Non sei per niente agitata.

Un rumore sordo viene dalla porta, e il pezzo di legno freme sotto la forza di chiunque sia dall'altro lato. Poi, come se fosse a rallentatore, la porta si scardina e cade in avanti, sbattendo sul pavimento in una nuvoletta di polvere.

Lì sull'uscio ci sta un gruppo di cinque uomini, che sbriciano tra le spalle mentre osservano attraverso la polvere. È come una resa dei conti di un vecchio western, il modo in cui state squadrando gli uomini sull'uscio. I loro occhi sono duri e determinati.

Blood Ink [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora