44: King of Daegu

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Non ci puoi credere.

Siamo nel film dei Minions?

Tutte le persone nella stanza si bloccano in un silenzio incredulo, fissando con occhi sorpresi il membro più giovane del gruppo.

Namjoon e Jin si scambiano uno sguardo.

Jin fa una smorfia.

"Jungkook, tesoro... sei consapevole del fatto che non esiste alcun CriminalCon reale, vero?"

Taehyung si avvicina a te dal suo posto su una sedia lí vicino, una mano posta sulla sua bocca come se stesse facendo da scudo a Jungkook da qualche segreto incriminante.

Ma quello che esce dalle sue labbra è un sussurro spiacevolmente forte, "Non esserne troppo sorpresa, T/N. Jungkook ha preso quattro punti su cento in uno dei suoi compiti di inglese. Non ci aspettiamo più di tanto."

"Hey!" Jungkook schiaffeggia Taehyung, facendolo ritirare nella sicurezza della sua sedia. "Non sto parlando di un convegno reale! Sto parlando di quella cosa elegante che fanno ogni anno!"

Cosa elegante?

Gli sguardi di vuoto omogenei nelle facce degli altri membri non ti incoraggiano a credere all'uomo accanto a te.

Ti allontani da Jungkook, cercando di non essere troppo ovvia nel farlo.
Non stavi scherzando prima.

La stupidità è realmente contagiosa.

"Non ti azzardare a -" Jungkook ti prende per il braccio e ti trascina nuovamente al suo fianco, mostrando i denti agli altri uomini. "Smettetela di dirle cose irrilevanti. Non sto dicendo che ci sia un CriminalCon. Non fanno sempre una grande festa dove tutti possono mostrare quanti soldi abbiano o qualcosa del genere?"

Le parole stuzzicano qualcosa nella tua testa.

Ricordi sbiaditi scorrono nella tua mente, oro e argento e un vestito carino che tuo padre ti ha comprato quando avevi tredici anni. C'erano tante persone nella sala da balla di un hotel affollato, ricoperta di diamanti e sorrisi freddi come il ghiaccio.

Un ragazzino che indossava uno smoking ti ha sorriso, passando una mano con un anello sui suoi capelli pieni di gel.

Tuo padre non ti ha più portato.

"Porca..." non finisci la frase mentre il ricorde sbiadisce, fiumi di ricchezza e presunzione ritornano alla realtà. "No, ha ragione. Mio padre mi ha portato lí quando ero più piccola, penso."

Jungkook ti indica, come se la tua semi-memoria fosse tutta l'evidenza di cui avesse bisogno. "Visto? È come un cessate il fuoco, e tutte le famiglie si riuniscono e mostrano tutta la roba luccicante in loro possesso ricevuta dai loro sporchi soldi."

Sulla faccia di Jimin si crea un cipiglio. "Un ballo in cui tutti i boss mafiosi del paese si riuniscono e bevono tutta la notte? Hanno una cosa simile? La gente va a queste cose?"

Jungkook scrolla le spalle. "I miei andavano."

"Pure i miei." Gettando uno sguardo ai volti seri intorno a te, ti mordi un labbro in modo esitante. "Niente offesa, ma se ci vanno i nostri genitori, allora deve essere qualcosa di relativamente grosso. No?"

Yoongi si imbroncia, guardando dall'altro lato, lontano da tutti. "È vero. E sí, è qualcosa di grosso."

Aprendo la bocca, ti inizi a chiedere come faccia a saperlo, ma ti fermi bruscamente quando lo ricordi.

Yoongi era un boss mafioso.

E se ha ricevuto un invito a questo grande ballo segreto di società, doveva essere un pezzo grosso quanto tuo papà o quello di Jungkook.

Blood Ink [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora