Mafia Sans x Assassin Reader Return

Lettera

Fuggendo dalla sala del Consiglio, T/N non si era nemmeno accorta di aver superato Paul che era rimasto ad ascoltare tutto l'accaduto e per il quale adesso si sentiva responsabile, dopotutto le aveva chiesto lui di trattarlo come un uomo e non più come il suo Cavaliere Nero.

Ma intanto T/N era scappata e si era chiusa nella sua stanza, senza voltarsi indietro ed evitando chiunque la chiamasse o incontrasse.

Si distese sul suo letto per poi prendere il cuscino e seppelirci la faccia gridando a squarciagola la sua rabbia per potersi sfogare, ma anche per non farsi sentire da nessuno, altrimenti avrebbe attirato l'attenzione o scatenato il panico e questa era una cosa che non voleva fare per nessuna ragione, visto che le luci della ribalta erano rivolte proprio su di lei, a causa dell'enorme polverone alzatosi per colpa di una sua azione fatta a fin di bene, o almeno era quello che credeva.

A quanto pare non tardò molto, e qualcuno bussò alla porta di T/N, era Abigyle.

Abigyle: < Madame T/N, so che magari in questo momento non vorrete parlare con nessuno e lo comprendo perfettamente, però è arrivata una lettera della Signorina Camil ,per voi. >

M. T/N: <..........................>

Abigyle: < Visto che non volete aprire la porta, la farò passare sotto di essa.

La prego di leggerla, almeno vi tirerà un po' su di morale. > 

Detto ciò, T/N poté intravedere la lettera spinta con forza dalla cameriera fino a farla arrivare nella sua stanza, era una busta bianca con un piccolo sigillo e poteva notarsi la scritta in corsivo di Camil su di essa " Per la mia piccola T/N ", nonostante il tempo passato o il fatto che lei non fosse la sua vera madre, a loro proprio non importava, lei anche se adesso era il Capo di una delle più grandi famiglie del territorio, rimaneva sempre e comunque la sua figlioletta, colei che da bambina dovette abbandonare sulle scale di un orfanotrofio e una volta donna, le salvò la vita mettendo a rischio la propria, fregandosene di tutto e tutti.

È davvero incredibile come il tempo passi in fretta per tutti, eppure ci sono dei momenti, come questi, in qui T/N ripensa ai giorni passati all'orfanotrofio, per quanto potesse essere un posto che molti definirebbero " abbandonato da Dio", c'era in esso, qualcosa o meglio qualcuno, che la faceva sentire a casa ed era proprio lei, Camil.

Così prese la lettera ed iniziò a leggerla con curiosità e tanta aspettativa da essa.

"Ciao mia piccola T/N

Come stai?
Spero che il tuo compito da Capo vada bene e non ti stressi molto.
Sai, dopotutto non è salutare pensare sempre al lavoro, qualche volta bisogna rilassarsi un po', magari davanti ad un bel camino acceso, con una tazza di thè e un libro in mano.
In fin dei conti è ciò che faccio io,  con questo pancione e con il marito che mi ritrovo, non posso di certo andare molto in giro.
Ahahah
Non vedo l'ora che questo bambino nasca così che tu possa vederlo e lui ti cominci a considerare la sua sorellona, a già, forse non te l'ho raccontato, sono andata dal dottore e mi ha detto che il bambino è un maschietto in ottima salute, a giudicare da quanto scalcia.
Ahahah
Comunque ne è trascorso di tempo da l'ultima volta che ci siamo incontrate, vorrei tanto poterti incontrare o almeno che tu potessi venire a trovarmi, però immagino, tutti gli impegni da Capo della Famiglia sono piuttosto soffocanti, quindi posso capire.
Nonostante tutto io e mio marito ti auguriamo che tu possa avere giorni pieni di gioia.

A presto
Baci
Camil"

Quella lettera era davvero fantastica, a pensarci si sentiva una stupida, perché non si era mai fatta vedere ne sentire da lei, non le aveva nemmeno scritto delle lettere....
Ma che razza di persona era diventata...

T/N: < Devo andare a trovarla, ma come faccio....
Come posso fare....
Mmmm....
Mmmmmm.....
.....
.......

TROVATO! >

La sua idea oltre che folle era assolutamente geniale!
Dopotutto la vita non è fatta di lavoro, ma ci sono momenti in cui bisogna prendersi una pausa e questo è uno di quelli.