Camil

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Intanto che T/N era andata via dalla villa, molte persone erano passate davanti alla sua stanza però nessuno di loro ebbe il coraggio di bussare alla sua porta, perché quello che era successo l'aveva di sicuro scossa e conoscendola a quest'ora era arrabbiata con tutti quanti e stava pensando a qualche piano per non darlela vinta, quindi sarebbe rimasta li tutto il tempo .

In un certo senso, sul fatto che non le l'avrebbe fatta passare liscia e del piano, era vero, però non del tutto, perché in fondo lei non era proprio nella sua stanza ma era scappata per andare a trovare Camil all'insaputa di tutti.

La sensazione che provava in quel momento era pura estasi, si sentiva davvero libera, un'emozione che non ricordava più, con tutti gli impegni che aveva avuto non si era mai presa del tempo libero per fare una passeggiata nel suo paese, il posto per il quale aveva combattuto,che aveva migliorato con i suoi sforzi e quelli degli altri.

Tutti quelli che la circondavano sembravano felici, infatti lei si prese un po' di tempo per fare il giro di alcune viette, che poi portavano al centro della piazza dove si svolgevano i mercatini del paese e nella quale si potevano vedere i bambini danzare o rincorrersi.

Il tempo era passato in fretta, infatti era già ora di pranzo e doveva affrettarsi ad andare a trovare Camil perché doveva ritornare per ora di cena altrimenti tutti avrebbero notato la sia scomparsa, allora cominciò ad andare a passo spedito verso l'abitazione di lei.

Quando se la ritrovò davanti, pensò che era una casa davvero deliziosa, sembrava come quelle di campagna con i fiori alla finestra e un piccolo arco di rose che percorrevano la stradina dal cancello alla porta d'entrata, era proprio come in una favola.

Nel giardinetto c'era un uomo che stava annaffiando i suoi fiori e appena notò la sua presenza davanti al cancelletto, le si avvicinò.

Marito di Camil(M.d.C.): < Salve, vi serve qualcosa? > domandò non avendola riconosciuta.

T/N: < Salve.

Si, vorrei vedere sua moglie se per lei non è un problema > rispose con un sorrise dopo essersi levata il cappello.

M.d.C: < O mio Dio! Madame T/N! Cosa ci fate qui! >

T/N: < SHHHHHHH!

Oggi sono solo T/N......posso entrare? vi spiegherò tutto dentro...... >

M.d.C: < Si, certamente, la prego di seguirmi > disse indicandole la direzione e aprendole la porta < Camil si trova nella stanza di sopra a destra >

T/N: < Vi dispiace se vado a trovarla? >

M.d.C: < Prego fate pure, io intanto vado a preparare del thè >

T/N: < La ringrazio, ma non deve disturbarsi >

M.d.C: < Ma quale disturbo, siete la benvenuta, poi ve lo si legge in faccia che avete bisogno di una pausa e un buon thè >

T/N: " Ho una così pessima cera" < Allora se insistete, accetto, grazie ancora.

Intanto andrò a fare due chiacchere con Camil > 

Salì le scale e aprì la porta della stanza, trovò Camil nella stessa posizione di quando era ancora all'orfanotrofio dopo il suo scontro con la principessina Cloe, era davanti alla finestra del balcone che leggeva un libro, però questa volta ad assisterla c'era un grande pancione di all'incirca 8 mesi, che da li a poco avrebbe dato alla luce un piccolo bambino.

Quando Camil udì lo scricchiolare della porta della stanza, volse il suo sguardo verso di essa e appena notò la figura di T/N davanti all'entrata, cominciò a muoversi sulla sedia ed iniziò ad agitare le braccia per far in modo che lei si avvicinasse.

Si dimenava e allargava le braccia come i bambini quando sono in cerca di attenzioni e di coccole, infatti era quello che voleva, non desiderava altro che un enorme abbraccio da parte sua e così fu, le due si strinsero in un contatto pieno d'amore di una madre per sua figlia.

Mentre le due stavano esprimendo la loro mancanza l'una per l'altra, arrivò il marito di Camil con in mano un vassoio e il thè.

M.d.C: < Meno male che insieme alle tazze di thè ho portato anche dei fazzoletti > perché notando la situazione erano proprio di grande utilità, visto che entrambe stavano piangendo.

Una volta terminati tutti i piagnistei e asciugate tutte le lacrime era venuto il momento di parlare e rivelare la verità.

Camil: < Allora piccola mia, come stai e perché sei vestita così? >

T/N: < Si diciamo che sto bene e.......ecco il mio modo di vestire è dovuto al fatto che....

M.d.C: < Immagino sia scappata > disse convinto il marito di Camil per poi sorseggiare una tazza di thè

Camil: < No, non può essere, la mia T/N non farebbe più una cosa del genere, adesso ha delle responsabilità....... >

M.d.C: < Magari è proprio da queste responsabilità che è fuggita..... >

Per quanto potesse essere diretto, aveva fatto centro.

Camil: < Ma.......T/N,è la verità? >

T/N: < eh eh eh......io non direi che sono proprio scappata dalle mie responsabilità, perché il mio lavoro l'ho fatto e quindi.....cioè.......mmmmmmh > non sapeva come dirlelo però avrebbe dovuto prima o poi, quindi era meglio confessare tutto subito.

Camil: < Che ne dici se mi racconti tutto quello che è successo per filo e per segno >

T/N: < D'accordo, è decisamente meglio  > 

Così T/N si mise a raccontarle tutta la storia senza tralasciare nessun dettaglio, perché alla fine voleva sapere quello che entrambi, Camil e suo marito, ritenevano più giusto fare, anche se in fin dei conti sapeva la risposta che le avrebbero dato.........

Mafia Sans x Assassin Reader ReturnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora