Invito ufficiale

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Nel giro di poco tempo era già arrivata al bar, pensava di incontrarlo subito, invece non c'era nemmeno l'ombra di Hamilton.

Sapeva che aveva mancato al loro appuntamento e di conseguenza lui avrebbe potuto farle una sorta di ripicca, però appena entrò nel bar perché era stufa di aspettare, lo vide, era lì, seduto al loro tavolo.

Appena la vide, nonostante avesse la maschera e tutto il resto, si mise a scodinzolare  come un cagnolino quando vede la propria padrona ritornare dal lavoro, era proprio felice e lo si poteva vedere benissimo.

Allora lei si avvicinò con molta lentezza, come nei film in qui i protagonisti sono su una spiaggia che si stanno correndo incontro, tanto per gustarsi il momento, lui intanto continuava ad allungare il collo come una giraffa.

T/N: < Buongiorno >

Hamilton: < Buongiorno a lei .

Qual buon vento la porta qui? >

T/N: < Sono venuta per scusarmi con lei....mi dispiace per averle dato buca >

Hamilton: < Non si preoccupi, scommetto che aveva un impegno importante per non venire >

T/N: < In effetti si, dovevo aiutare un amico >

Hamilton: < Il tuo amico deve essere proprio fortunato ad avere un amica come te >

T/N: < Ti ringrazio.......... ma ritengo che anche noi due siamo amici >

Hamilton: < Ne sono felice, che la pensi così,
alloraaaaaaa........... che ne diresti se ti invitassi a cena fuori? >

T/N: < Direi che è una cosa molto graziosa >

Hamilton: < Quindi accetteresti ? >

T/N: < Certo, così mi farò perdonare per non essere venuta ieri >

Hamilton: < Ahahahah

Allora domani sera verrò a prenderti >

T/N: " Cosa? a prendermi, no non può, altrimenti capirà che li ho mentito fin dall'inizio " < Non si preoccupi, verrò io, dopotutto non è per offendere il genere femminile, ma noi dobbiamo prepararci alla perfezione > " anche se non è vero, perché più che prepararmi, mi preparano"

Hamilton: < In effetti non avete tutti i torti, voi donne ci mettete sempre molto per prepararvi >

T/N: < Però siamo sempre impeccabili >

Hamilton: < Già ........Ahahahaha >

T/N: < Ahahahahah..........A proposito che ne direste se andiamo a fare un giro per il paese? >

Hamilton: < Per il paese? >

T/N: < Si, ci facciamo una passeggiata, sarà divertente >

Hamilton: < Non mi piace tanto andare in giro, non sopporto gli sguardi che mi fissano per via della mia maschera >

T/N: < E allora? te lasciali fissare, sono solo curiosi di vedere qualcosa di nuovo, però alla fine anche loro verranno attratti dalla stranezza >

Hamilton: < ........va bene mi hai convinto, ma a una condizione.....

dovrai restare al mio fianco e non ti dovrai allontanare, chiaro Abigyle>

T/N: < Chiarissimo papà > li rispose ridendo

Come d'accordo uscirono alla luce del sole e si allontanarono da quel bar, cominciarono a viaggiare per tutte le vie, mentre si perdevano ad ammirare ogni singolo centimetro di esse, dai ciottoli del pavimento delle strade, fino alle balconate con i fiori delle abitazioni.

Era tutto così semplice e delicato che sembrava provenire da quei vecchi libri di favole, dove le immagini di esso erano state dipinte a mano da degli esperti, ad ogni passo la distanza tra i due si accorciava, finché Hamilton prese Abigyle ovvero T/N per mano allo scopo di evitarle di scontrarsi con le persone che passavano di lì, visto che lei aveva la testa tra le nuvole ed era troppo impegnata a guardarsi in giro.

Ad un tratto arrivarono alla piazza, che fino a pochi giorni T/N aveva superato e nella quale aveva visto molti bambini ballare, anche quel giorno erano li che danzavano ed esprimevano la loro felicità, ipnotizzata da essi, decise di buttarsi nella mischia trascinando con lei Hamilton.

Purtroppo appena fece entrare nel cerchio pure lui, la musica si fermò e tutti i bambini si spaventarono, per poi scappare tra le braccia dei loro genitori che li coprirono e intanto lo guardavano con disprezzo e terrore, nonostante non avesse fatto nulla di male.

A quel punto T/N prese le mani di lui e nonostante non ci fosse la musica, iniziò a danzare come se non ci fosse un domani, sorrideva e continuava a farlo, non aveva intenzione di smettere.
Soltanto perché una persona è diversa, non vuol dire che deve rimanere da sola, allontanata da tutti, ed era quella che voleva trasmettere con quel suo sorriso, il quale, poco a poco, divenne sempre più contagioso.

Riuscì ad influenzare tutti i bambini che prima erano scappati, persino i genitori iniziarono a sorridere e battere le mani a tempo di musica con la loro danza, finché la musica stessa ricominciò.

Come un coro di mille voci, si alzarono in cielo le risate di tutti e T/N continuava a ballare insieme a loro, la sua danza rispecchiava tutta la sua gioia che non aveva intenzione di spegnere, ogni sua movenza era come la più bella delle poesie, perfetta in ogni suo accento e sfumatura.

In esso Hamilton sentiva qualcosa, un emozione che secondo lui era la prima volta che provava, ma che in realtà aveva già provato tanto tempo fa e di cui si era completamente dimenticato.......l'amore.

Questo suo sentimento li portava gioia ma allo stesso tempo dolore, perché era come se tutto quello che lui stava vivendo adesso era solo una menzogna, la pelle che adesso stava indossando, in realtà era di qualcun altro che odiava molto e dal quale venne odiato.

Una sensazione iniziata da quando l'aveva incontrata, lei, era iniziata a diventare il suo chiodo fisso, ma chi era per lui......

una persona speciale, oppure qualcuno da utilizzare finché li avrebbe fatto comodo e poi se ne sarebbe sbarazzata come una scarpa vecchia.......

A ciò non poteva dare subito una risposta, però in una cosa ci credeva fermamente, nonostante quello che sarebbe accaduto, avrebbe fatto qualsiasi cosa per far in modo che quel sorriso di lei non avrebbe mai lasciato il suo volto.



Angolo autrice:

Allora cosa ne pensate, sto rendendo il racconto più romantico e incentrato maggiormente su loro due, visto che quello di prima non era del tutto romantico.
Vi sta piacendo pure questo libro?

Mafia Sans x Assassin Reader ReturnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora