Zoe
Lasciati andare, Zoe. Non devi essere sempre forte. Missie è a scuola, i ragazzi sono giro per la città a provare la macchina che Matthew ha appena comprato con i suoi risparmi e Blue, come al solito, sta guardando il mare dalla terrazza. Puoi piangere. Puoi farlo. Non ti troverà nessuno in soffitta. Nemmeno lui. Non sa che sei qui e non ti cercherà.
Porto le ginocchia al petto e ci adagio sopra la testa. Le lacrime iniziano a scendere copiose. Tento di soffocare i singhiozzi per non farmi sentire da nessuno anche se, al momento, la villa è quasi vuota.
Vorrei essere sempre forte. Devo esserlo per Missie. Non riesco, però, a non aver paura adesso. Lui è qui e cercherà di portarmela via.
La botola che collega la mansarda al resto della casa si solleva e, terrorizzata, gattono per andare a nascondermi dietro alcuni cartoni.
Mi asciugo le lacrime con un braccio e mi accovaccio contro il pavimento.«Dove sono le coperte? Le spiegazioni di Joe non sono mai abbastanza chiare.»
E' Blue.
Mi porto una mano sul petto e percepisco il cuore battere velocemente. Non è lui. Non mi ha trovata.
Sento i passi della castana farsi sempre più vicini. Chiudo gli occhi e prego che non mi trovi, ma dalle sue urla capisco che mi ha vista.«Blue, sono io» , dico, mettendomi in ginocchio.
Lei si porta entrambe le mani sul torace.
«Ho avuto paura» , ammette.
«Ma cosa ci fai qui?» , domanda.Non può vedere i miei occhi rossi e gonfi. Non c'è abbastanza luce.
«Niente» , rispondo, cercando di sembrare abbastanza tranquilla.
Tiro su con il naso e lei mi si avvicina.
Si siede accanto a me sul pavimento e mi solleva il viso con una mano. Riduce gli occhi a due piccole fessure e inizia ad osservarmi con attenzione.«Zoe, che cosa è successo?» , chiede.
Mi viene naturale scoppiare a piangere. Lei mi abbraccia e inizia ad accarezzarmi i capelli con una mano. Mi dà un bacio sulla fronte e mi dice di stare tranquilla.
«E' qui» , mormoro.
«Chi?» , domanda, continuando a tenermi stretta a sé.
«Il padre di Missie. E' il cliente della 213» , rispondo fra i singhiozzi.
Posa una guancia sui miei capelli e mi dice di non agitarmi.
«Lo manderemo via» , afferma.
«No, ti prego» , dico, liberandomi dalla sua presa.
Inizio ad asciugarmi le lacrime e tiro su con il naso due volte.
«E' il nostro unico cliente.»
Lei mi accarezza una guancia.
«Non importa, ne arriveranno altri. Non devi stare male» , tenta di calmarmi.
Forse, Bruce non è qui per me. Forse, Bruce non vuole portarmi via Missie. Non è mai stato cattivo e non mi ha mai fatto del male. Mi ha abbandonata, certo, ma non è mai stato una persona pericolosa. Non posso rovinare la carriera dei miei migliori amici per le mie stupide paure. Loro mi hanno accolta. Mi hanno dato una casa, un lavoro e una mano per crescere Missie. Si sono occupati di me durante la gravidanza. Non posso continuare ad essere un peso.
«Blue, ti supplico, non raccontare a nessuno di Bruce. Dirò tutto io ai ragazzi se sarà necessario» , affermo, supplichevole.
Lei è titubante, ma poi accetta.
«Parlerò se ti si avvicinerà. Non permetterò a quel ragazzo di farti del male» , sentenzia.
Annuisco e l'abbraccio di nuovo.
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Downfall
Romance[Finalista dei Premi Watty 2018] Sono tutti vittime e colpevoli allo stesso tempo. Il passato li perseguita e, in qualche modo, li lega. Un segreto, capace di sconvolgere l'equilibrio venutosi a creare, incombe sulle loro vite.