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Summer

I giorni sono passati in fretta e, finalmente, ci siamo tutti di nuovo riuniti. L'atmosfera festiva mi rilassa. E' così bello preparare l'albero di Natale. Sarebbe più bello prepararlo insieme agli altri, ma, a quanto pare, oggi sono tutti impegnati a fare di meglio. Zoe traffica nella cucina di Joe per preparare dei biscotti insieme ad Abby e ai più piccoli. Il padrone di casa e Nicholas, invece, sono scomparsi da un po'. Niall, seduto, poco distante da me, sul divano continua a rigirarsi dei biglietti fra le mani e Matthew, accanto a lui, invece, è molto pensieroso e non smette nemmeno per un attimo di guardare il soffitto. Quando il padre di famiglia, distratto, mi porge un nastro rosso e non la pallina verde che ho chiesto, decido di intervenire.

«Che problemi avete?»

I due si voltano a guardarmi.
Mostro loro il fiocco rosso e Niall si scusa per l'errore. Matthew sospira.

«Vorrei invitare Zoe ad uscire» , ammette.

Abbandono per un attimo le decorazioni e, felice, vado a sedermi accanto a lui. Niall, come me, sembra contento.

«Dove vuoi portarla? Hai già un'idea?» , domando. «Oh, finalmente ti sei deciso a fare il primo passo» , aggiungo, decisamente su di giri.

Lui mi sorride.

«C'è un ballo in maschera stasera e mi piacerebbe molto andarci con lei, ma i biglietti sono finiti.»

Sbuffo. Niall, però, non sembra turbato.

«Ne ho due. Ho appena scoperto che un singolo biglietto vale per una coppia di persone. Prendi questo» , afferma il biondo, porgendogli il pezzo di carta. Matt, euforico, lo abbraccia.

Niall sorride, ma sembra comunque triste.

«Tu, invece, che hai?»

Si volta per guardarmi.

«Volevo portare Abby al ballo, ma nessuno può occuparsi dei bambini» , risponde.

«Ci penso io» , propongo senza pensarci due volte.

E' meravigliato. Direi, dal sorriso che gli è appena comparso in volto, anche felice.

«Davvero?» , chiede.

«Certo, non c'è alcun problema.»

Nicholas

«Mai una gioia, soltanto problemi» , commento, esasperato.

Joe fa per dire qualcosa, ma poi ci ripensa.

«Hai ragione, ultimamente la tua vita fa proprio schifo.»

«Grazie per la solidarietà» , affermo con sarcasmo.

Continuo a guardare lo schermo del mio cellulare e il messaggio di mia sorella.

Un mio amico ti ha visto in discoteca. Incontriamoci fra qualche ora o dico a mamma e papà che sei qui a Los Angeles.

Se non fossi stato così stupido e debole, adesso non avrei questo grattacapo.

«Comunque, si tratta soltanto di tua sorella. Non ti vede da così tanto tempo, magari le manchi e basta.»

Mi volto verso Joe.

«La conosco così come la conosci tu. Non si limiterà ad un semplice incontro.»

«Beh, in ogni caso, ti sta minacciando. Chiamala e andiamo da lei.»

«Andiamo?» , domando.

«Nicholas, dolce, sensibile e intelligente Nicholas, sei a conoscenza della mia cotta per Fannie dai tempi del liceo e non vuoi farmela incontrare?»

DownfallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora