30

647 53 6
                                    

Edward

«Il piano è chiaro a tutti?»

Fannie, assonnata come il resto dei presenti, si sta versando un'altra tazza di caffè. Sono soltanto le quattro e mezza del mattino.

«Perché devo fingermi te?»

Sospiro. «Perché sei l'unico ragazzo qui dentro con un colore di capelli simile al mio, Joe. I miei genitori dovranno scoprire tutto da me, non dai paparazzi. Io e Nicholas passeremo dai sotterranei.»

Il moro, poco convinto, annuisce comunque. In fin dei conti, il mio schema non è poi tanto difficile da seguire. Zoe e Matthew resteranno in chiesa ad occuparsi dei bambini, Fannie tranquillizzerà Summer per il mio ritardo e farà di tutto per non farle capire nulla fino al nostro arrivo e Joe indosserà un paio di occhiali da sole e si fingerà me per entrare in chiesa senza attirare l'attenzione dei paparazzi. Sì, il problema è soltanto l'ingresso, visto che la cerimonia si svolgerà a porte chiuse. Quando Nicholas e Summer, ormai sposati, usciranno, a nessun membro della mia famiglia importerà più dello scandalo. L'essenziale è risolvere prima le cose fra noi. Ai giornalisti penseremo in seguito.

«E' il meglio che ho trovato.»

Matthew piomba in cucina con dei fogli di carta arrotolati fra le mani. Li stende sul tavolo per mostrarceli. Sorrido. Sono le mappe dei sotterranei della chiesa. Inizio a studiarle e capisco subito che, per accedervi, dobbiamo passare da una botola che si trova nelle cucine di una tavola calda situata lì in zona. Con fare pensieroso, inizio a grattarmi il mento. Lo sguardo mi cade subito su Abby che si è appena assopita. Niall lo nota e la scuote con delicatezza per svegliarla. Loro due troveranno il modo di farci accedere al sottosuolo, io e mio fratello faremo il resto. Li informo della mia idea e mi guardano un po' spaesati. Oserei dire anche preoccupati.

«Ti sei bevuto il cervello?»

Mi volto verso Fannie. «Per il compito che ho affidato ad Abby e Niall?»

«Per il fatto che stai sabotando il tuo matrimonio.»

Incrocia le braccia al petto e mi guarda in modo severo. Sospiro. «Sono convinto di ciò che sto facendo come mai sono stato convinto di qualcosa in vita mia.»

Soddisfatta, sorride. «Allora ti aiuterò. Voglio soltanto che le persone che più amo al mondo siano felici.»

Le rivolgo uno sguardo d'intesa. «Allora abbiamo lo stesso obiettivo, sorellina.»

«Ho trovato soltanto queste compresse per il mal di testa.»

Alessia entra nella stanza con una scatoletta bianca di cartone fra le mani. Me la porge e io la ringrazio. Schiocco due dita in alto per attirare l'attenzione dei ragazzi che, sul punto di addormentarsi, riaprono di scatto gli occhi.

«Andiamo a svegliare lo sposo» , affermo, dirigendomi verso l'uscita della cucina.

Joe, euforico, scatta in piedi. Corre verso un mobiletto e lo apre per estrarne i coperchi di due pentole. Matthew, afflitto, sospira e si passa una mano sulla fronte. Niall, sconsolato, scuote il capo. Joe ignora entrambi. «Sognavo di farlo da una vita» , li informa.

Mi sorpassa e inizia a correre verso il piano di sopra. Io e gli altri due lo seguiamo. Raggiungiamo la camera di Nicholas ed il castano, frettoloso, abbassa la maniglia e si fionda dentro con noi dietro. Matthew allunga una gamba per richiudere la porta alle nostre spalle. Prima che Joe possa iniziare a fare confusione, il biondo gli tocca un braccio per fermarlo.

«Edward, sicuro che non sveglieremo anche i tuoi genitori?»

Con convinzione, annuisco. Prima delle occasioni importanti, vanno a letto indossando dei tappi per non essere disturbati da nessuno. Matt si allontana dal castano. Lui e Niall si portano le mani alle orecchie e lo stesso faccio io. Joe, allegro, inizia a battere fra loro i coperchi. Nicholas, spaventato, si sveglia di scatto e precipita giù dal letto. Afferra una ciabatta e la lancia contro l'amico che smette di far rumore.

DownfallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora