Summer
Ho passato le ultime due settimane del mese di Gennaio chiusa nella mia stanza. Ho evitato le chiamate di Edward, Fannie e anche quelle dei miei genitori. Ho ridotto i contatti con tutti, anche con Nicholas. Rispondo soltanto alle videochiamate di Abby e Niall che, da lontano, si preoccupano per me. Zoe ha raccontato loro l'accaduto. Ha raccontato loro del mio passato. Passato a cui penso costantemente da giorni.
La mia camera è avvolta nella penombra. Ho abbassato quasi del tutto le tapparelle per restare al buio. Mi tiro le coperte fin sopra le spalle e, dopo aver preso un respiro profondo, mi sistemo su un fianco con le gambe piegate e chiudo le palpebre.«Le analisi erano proprio necessarie?»
Fannie si volta a guardarmi. Considerando, probabilmente, stupida la mia domanda, resta in silenzio. Chiude per un attimo gli occhi, prende un respiro profondo e poi li riapre.
«Sei svenuta dopo aver assaggiato la mia torta al cioccolato, torta che mi avevi richiesto con insistenza, e sai che non sono un'ottima cuoca. Voglio assicurarmi di non averti avvelenata.»
Sospiro. Ovviamente non mi ha avvelenata, o almeno credo, ma ho deciso comunque di seguirla in ospedale perché è la mia migliore amica e farei qualsiasi cosa per farla stare tranquilla. Gli infermieri continuano a passarci davanti e io, intanto, annoiata, gioco con le maniche lunghe del mio cardigan nero.
Fannie mi colpisce, improvvisamente, con una gomitata.
«Quella dottoressa sta venendo da noi» , mi fa notare, afferrandomi per le spalle e facendomi voltare per guardare una donna sulla quarantina con i capelli lunghi e neri legati in una coda di cavallo alta.
«Summer Jenkins?» , chiede, dopo averci raggiunte, rivolgendo un'occhiata a Fannie che, per l'ansia, mi sta stritolando un braccio.
«Non sono io, è lei. E' quella tranquilla» , risponde la mia amica.
La dottoressa sorride e punta i suoi piccoli occhi coperti da una montatura rossa e spessa su di me.
«Ha avuto soltanto un calo di pressione» , mi informa.
Porto una mano sulla spalla di Fannie.
«Hai visto? Nulla di grave.»
La castana si volta a guardarmi. «Non credo sia un male essere apprensivi» , afferma con una punta di orgoglio.
«Ha ragione la sua amica, signorina Jenkins. E' bene essere prudenti. Cerchi di riposarsi. Lo faccia per lei e per il suo bambino.»
Sorpresa, schiudo leggermente le labbra e inizio a battere ripetutamente le palpebre.
«Bambino?»
Fannie scatta in piedi.
«Oh, cavoli!» , urla, facendo voltare tutti i presenti nella sala d'aspetto. «Sei incinta! La mia migliore amica sta per avere un bambino e io diventerò zia!»
Abbraccia, euforica, la dottoressa e poi la lascia andare. Si porta entrambe le mani sul viso e mi guarda con un misto di gioia e stupore.Qualcuno bussa alla mia porta.
«Avanti» , sussurro con un filo di voce.
Entra Zoe con un vassoio pieno di cibo fra le mani. Si dirige verso di me, si siede sul mio materasso e lo lascia sul mio comodino. Mi accarezza un fianco e io accenno un sorriso.
«Che ne dici di andare a fare una passeggiata più tardi?» , mi propone.
Scuoto il capo. Lei, delusa, sospira. «Prima o poi dovrai uscire, Summer» , afferma.
Mi metto seduta. «Lo so, Zoe, e lo farò» , la rassicuro.
«Siamo tutti in pensiero per te.»
«So anche questo e vi prometto che scenderò, prima o poi. Ho soltanto bisogno del mio tempo per riprendermi. E' accaduto tutto molto in fretta.»
Sospira e io le stringo una mano. Lei mi rivolge un flebile sorriso. «E va bene» , cede. «Ma assaggia almeno lo stufato che ti ha preparato Matthew» , aggiunge.
Sorrido a mia volta e annuisco. Mi dà un abbraccio e poi mi saluta per lasciarmi sola. Si chiude la porta alle spalle e io sprofondo nuovamente sotto le coperte. Mangerò più tardi.
STAI LEGGENDO
Downfall
Romance[Finalista dei Premi Watty 2018] Sono tutti vittime e colpevoli allo stesso tempo. Il passato li perseguita e, in qualche modo, li lega. Un segreto, capace di sconvolgere l'equilibrio venutosi a creare, incombe sulle loro vite.