➢𝚇𝚎𝚛𝚘𝚍𝚎𝚛𝚖𝚊 𝙿𝚒𝚐𝚖𝚎𝚗𝚝𝚘𝚜𝚘 [𝙿𝚊𝚞𝚜𝚎]

°23°

Il gioco continuò e Jimin non aveva ancora baciato nessuno, si sentì graziato dal cielo per non aver baciato qualche sconosciuto ma dovette ricredersi quando la bottiglia che aveva girato un ragazzo dai capelli violacei indicò proprio lui.

-Nam vacci piano, questo ragazzo sembra troppo innocente.- lo riproverò il ragazzo dai capelli rosa mentre l'altro si avvicinava lentamente a Jimin.

-Almeno così lo faccio diventare meno innocente.- si leccò le labbra il viola prendendo il mento di Jimin.

Quest'ultimo aveva la mente offuscata, non riusciva a pensare a nulla. Riuscì a notare lo sguardo di Yoongi prima di sentire le labbra di quel ragazzo sopra le sue.

Il viola iniziò a muovere le labbra su quelle del moro, tirò con i denti il labbro di quest'ultimo facendo così schiudere le labbra di Jimin permettendogli di infilare la lingua nella sua cavità orale senza alcun permesso.

-Namjoon basta così.- intervenne Jungkook vedendo che Namjoon stava esagerando.

Il viola però non si fermò e bloccò i polsi di Jimin che stava cercando di porre restistenza. Sentì improvvisamente i polsi venir liberati e le labbra finalmente libere. Alzò lo sguardo e vide Yoongi in piedi che stava tirando i capelli al viola.

-Non hai sentito cosa ha detto Jungkook!? Basta!- urlò Yoongi lasciando i capelli a Namjoon. Si girò per vedere Jimin ma non lo trovò al suo posto. Merda.

Uscì dal salotto velocemente cercandolo disperatamente. Barcollando, spintonò le varie persone di fronte a lui fino ad uscire dalla casa.

Girò la testa un paio di volte trovando un piccolo corpicino rannicchiato vicino alla sua macchina. Quasi corse verso di essa e raggiunse Jimin abbassandosi di fronte a lui.

-Ehi Jimi-

-Portami a casa.- sussurrò con voce spezzata ancora con il viso nascosto tra le proprie gambe. Era ancora percosso dai vari singhiozzi a causa del pianto che aveva avuto prima.

-Mi dispiace Jimin.- mormorò e non si aspettava di essere travolto dalle braccia di Jimin. Ricambiò l'abbraccio e lo strinse forte a sè.

-Ti va invece di andare a casa, di fare un giro?- propose accarezzando intanto la schiena al moro che annuì più volte prima di entrare dentro la macchina.