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Capitolo 6

Inutile dirti che dopo il nostro incontro tu non mi deludesti come pensavo.
Non accennasti mai ad un allontanamento ma ben si tutt'altro.
Mi restò in testa il tuo sguardo, i tuoi occhi scuri.
Avevi una pelle bellissima e i tuoi lineamenti completavano il tutto.
Non feci ovviamente nessun tipo di riferimento a ciò ma dai miei occhi spesso posati su di te forse riuscisti ad intuire qualcosa, senza però proferire parola.
Eri simpatico, divertente e da alcuni punti di vista anche un po' strambo ma se devo essere sincera, quel giorno, non trovai nessun difetto in te.
A parte il fatto che arrivasti con qualche minuto di ritardo ma io ancora non sapevo fosse proprio tua abitudine giornaliera e che non lo facevi a posta, proprio non te ne rendevi conto.
Parlammo tanto quel giorno.
Più che altro sembrò come se volessi farmi stare tranquilla, trattando argomenti alquanto leggeri, senza buttarti sulla mia vita privata, tanto meno sulla tua.
Avrei voluto chiederti qualcosa di te in realtà, perché come già detto, ai miei occhi passasti come una persona molto interessante ma in quel momento mi sentivo davvero bene per trattare argomenti più pesanti, se così posso dire.

-'Ti va di mangiare qualcosa?'- Mi chiedesti tu, osservando il mio viso.
-'Si, ci vorrebbe qualcosa di caldo'- Sorrisi, non avendo proprio molta fame ma una bevanda calda mi avrebbe riscaldato dal freddo Milanese di ottobre.

Mi alzai prima di te dalla panchina, restando a guardarti perché era quello che stavi facendo tu prima di copiare il mio gesto.
Mi chiesi se avessi qualcosa che non andava, notando subito dopo le tue labbra, curvarsi in un sorriso.
Imbarazzata, portai i capelli dietro le orecchie, coprendo forse le mie bianche guance che avevano iniziato colorarsi.
Salimmo in macchina, tu eri già pronto a guidarmi verso un qualsiasi bar.
Speravo tu conoscessi qualcosa di più 'nascosto' in modo tale da restare tranquilli e non un bar al centro dove eravamo esposti a tante persone.
Come pensavo mi facesti parcheggiare in una via abbastanza isolata, dove si nascondeva un piccolo locale.

-'Staremo più al sicuro'- Sorridesti, prima di scendere.

Non sapevo esattamente il motivo ma quando ti raggiunsi tu stavi sorridendo e io mi bloccai a guardare le tue labbra e i tuoi occhi, che per via dei zigomi alzati erano leggermente socchiusi.
Facesti qualche passo avanti a me, per poi girarti quando capisti che ero rimasta poco indietro.

-'Non ti piace? Possiamo andare da qualche altra parte'-
-No no, qui va benissimo, non preoccuparti'-

In realtà mi ero imbambolata ad osservarti.
Il tuo stile, il modo in cui camminavi, come i tuoi dread si muovevano ad ogni passo, tutto mi attirava di te, senza saperne il motivo.
Quando entrammo mi chiedesti cosa desideravo, rispondendo ovviamente con la bevanda che più mi piaceva d'inverno.
Mi feci cenno di sedermi al tavolo e di aspettarti lì.
Mi raggiungesti solo dopo aver pagato e ordinato.
Poco dopo il cameriere ci raggiunse, portando il mio solito cappuccino caldo e a te un semplice caffè.

-'Sono contento che tu abbia accettato di uscire'- Confessasti, bevendo un sorso.
-'Anch'io'- Sorrisi, guardandoti con la coda dell'occhio.

Avevi ragione su quel bar.
Non girava quasi nessuno, se non qualche persona, però il servizio era ottimo.
Passammo davvero un'ottima giornata, parlando di qualsiasi cosa ci girasse per la testa e stranamente quel giorno neanche piovve.

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18/10, 22.34: 'Grazie davvero per la bellissima giornata, sono stato bene e spero possa riaccadere il prima possibile scricciolo'

18/10, 22.35: 'Grazie a te, ogni secondo che passa mi confermi la tua bontà.
Sei speciale, davvero'

Più passava il tempo, più mi attaccavo a te.
Riuscivi a trasmettermi tranquillità, riuscivi a farmi stare serena, riuscivi a farmi aprire su argomenti che di solito ci mettevo decenni solo ad accennare.
Eppure qualcosina io ti avevo già detto, ancora prima di vederci.
Non c'era un giorno in cui svegliandomi non trovavo un tuo messaggio.
Come sempre, appena potevi ti facevi sentire.
Eri costantemente presente nelle mie giornate e le riempivi, mi facevi sorridere davvero anche quando mi prendevano i miei momenti di sconforto per la mancanza dei miei genitori, abbastanza distanti da me.
Eri sempre lì, pronto a tutto pur di sentirmi e io stavo cominciando a non poter fare a meno di te.

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Spazio autrice.

Buonasera Miss!
Sono più o meno due giorni che lavoro a questo capitolo e mi scuso come sempre per il tempo, gli eventuali errori e per il poco testo.
Spero vi stia piacendo, fatemi sapere la vostra opinione!!

In tutto ciò, avete visto le date del tour di Ghali?
Ci andrete?
In quale città?
Io sono di Roma e verrà qui a novembre ma attenderò tutto il tempo necessario!

Grazie mie care Miss!

Come andare in paradiso ma senza morire|| GhaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora