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Capitolo 27

Eravamo ancora nel nostro piccolo spazio, non davamo fastidio proprio a nessuno e sotto di noi c'era tanta altra gente.
Alcuni fan chiamavano i loro nomi e con fare gentile scendevano a farsi delle foto e degli autografi.
Da quanto avevo capito per entrare lì dentro quella sera, con tutti loro che ormai erano conosciuti e non poco, bisognava pagare abbastanza.
Alcuni scattavano delle foto semplicemente e fu la prima volta che mi chiesi se tu volessi o meno far sapere al mondo di noi.

-'Ghali, stanno scattando delle foto'- Ti dissi, guardandoti un po' impaurita da quella che poteva essere la tua risposta.
-'Si, vedo'- Mi rispondesti sorridendo. -'C'è qualche problema, scricciolo?'- Continuasti, come se in quel momento tu ti fossi fatto la mia stessa domanda.
-'Assolutamente, io dicevo per te'-
-'Ah si? allora guarda cosa facciamo, giusto per farti capire che tutti lo devono sapere'- Mi dicesti.
Non compresi cosa volessi fare in un primo momento, fin quando non mi prendesti per i fianchi e mi portasti sul balconcino che portava alla sala di sotto, guardandomi con occhi innamorati e poggiando le tue labbra sulle mie amorevolmente.
Erano i gesti come quelli che mi facevano capire molte cose, ti agganciai le braccia al collo e ti strinsi forte, ribadendoti ancora una volta di quanto io ti amassi, quasi commossa.
Eri davvero la mia salvezza e non ero ancora capace di capire se tu te ne fossi reso conto.

-'Oh raga, perché non scendiamo e facciamo un regalo ai nostri fans?'- Chiese Gionata a tutti, con fare scherzoso.
-'Bella idea, così moriamo stasera, in modo prematuro'- Rispose Rkomi, facendomi ridere e non poco.

Dopo quella scena proprio il ragazzo dai capelli rossi prese una bottiglia di champagne, agitandola prima di aprirla e io avevo già capito che i miei amati capelli biondi quella sera avrebbero subito dello stress ma non me ne importava affatto.

-'Bro, non ti azzardare perché te la metto su per il culo'- Disse Izi quasi innervosendosi ma scatenando in tutti noi una risata alquanto rumorosa.

-'Lo sai che ti amo da morire?'- Mi dicesti poco dopo, abbracciandomi da dietro e lasciandomi svariati baci umidi sul collo e sulla testa. -'Non sai quanto sono felice di vederti ridere insieme ai miei amici'- Continuasti, facendomi girare con il viso a pochi millimetri dal tuo.
Che ci amavano era chiaro, tutti se ne accorsero quella sera e non avevo parole per descriverti quanto io stessi bene.
Sentirti dire certe cose mi faceva ancora andare in tilt il cuore e ero sicura di non averti ancora fatto capire l'amore che provavo.
Era un amore vero, l'amore puro, quello che si trova una sola volta nella vita e più ti guardavo più mi innamoravo di te.

Dopo quel nostro momento, Gionata aveva deciso di scatenare il panico, aprendo quella bottiglia e schizzare la maggior parte di noi, anche i suoi fan che si trovavano al di sotto.
Per curiosità cercai Izi con lo sguardo, trovandolo sotto al tendone della sala, intento a coprirsi i capelli.
Ero sicura di non ridere così da molto, forse troppo tempo, tanto che mi faceva quasi male lo stomaco.
-'Quel vostro amico è alquanto...'-
-'Idiota? Si scricciolo, lo so, per questo è un nostro amico'- Mi dicesti ridendo, riferendoti a Izi che non era ancora uscito da sotto il pezzo di stoffa. -'Ma sai, lui tiene molto al suo aspetto e soprattutto ai suoi capelli quando sono sistemati'-
-'È troppo divertente, te lo giuro'- Confessai, gustandomi la scena che vedemmo subito dopo.

-'Oh sei proprio un coglione con le scarpe, zio boia'- Lo insultò per alcuni minuti, rincorrendolo per quel piccolo piazzale con la bottiglia in mano.
Non riuscirei neanche oggi a spiegarti quanti sorrisi e risate mi feci quella sera.
Fino a quel momento.

Tu notasti alcuni tuoi fan quasi pregarti a scendere per qualche foto o autografi.
Il tuo buon animo non deluse nessuno, scendendo pochi secondi dopo per soddisfare le loro richieste.
-'Vieni con me?'- Mi chiedesti, una frazione di secondo prima di scendere.
Ti seguii, tenendoti per mano tutto il tempo, arrivando a salutare anch'io i tuoi fan.
Ti buttasti fra la folla, per essere certo che tutti loro ti potessero vedere o anche solo toccarti un braccio e io stavo guardando innamorata te e la tua felicità di quel momento.

Come andare in paradiso ma senza morire|| GhaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora