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Capitolo 18

Il mattino seguente ti alzasti relativamente presto per farti una calda doccia, svegliandomi subito dopo perché, come mi avevi promesso, eri pronto per portarmi al Nara Park.
Erano su per giù le nove del mattino quando aprii gli occhi e non appena mi ricordasti l'appuntamento con gli animali balzai dal materasso in un batter d'occhio.

-'Scricciolo, il Nara Park ci aspetta'- Mi dicesti ed io non potevo svegliarmi meglio di così.

Quando iniziai a realizzare, alcuni minuti dopo avermi svegliato, guardai la tua figura in piedi, davanti a me, coperta solo con un semplice asciugamano intorno alla vita.
Rimasi a fissarti per svariati minuti, cercando di abituarmi all'idea che tu fossi mio e cercando di capire come diamine facevi ad essere così bello.
Era la prima volta che ti vedevo spoglio della maggior parte degli indumenti, in realtà eri praticamente nudo ma quella stoffa bianca copriva la tua intimità.
Alzai un braccio, accarezzando il tuo liscio e ancora bollette per via dell'acqua calda che avevi utilizzato.
Ti girasti verso di me a quel mio gesto, capendo esattamente cosa mi stesse succedendo.
Mi lasciasti fare senza dire una parola, intento a guardarmi insistentemente, forse per capire cosa stessi provando o semplicemente per il bel gusto di farlo perché mi ripetevi sempre di quanto io fossi bella.
Alzai anche l'altro braccio, portandoli entrambi sul tuo addome e inizia ad accarezzare la tua pelle amorevolmente.
Era scura e perfetta, avevi un neo posizionato all'altezza dell'ombelico e non resistetti per molto prima di sfiorarlo con le dita.
Continuavo ad accarezzare la tua pancia, meravigliandomi sempre di più ad ogni sguardo in viso che ti riservavo.
Quando arrivai a sfiorarti nel punto in cui iniziava l'asciugamano tu emettesti un piccolo sospiro, prima di chiudere gli occhi e alzare leggermente la testa.
Le mie mani scivolavano a contatto con la tua pelle fin troppo liscia e rimasi incantata per un po', continuando ad accarezzarti.
Fu quando le portai sul collo, stringendo debolmente con le unghie che tu apristi gli occhi e lentamente ti avvicinasti, fissando le mie iridi blu.
Con le tue braccia abbassasti le mie, interrompendo quei minuti interminabili di carezze, portandole sul mio viso e mi baciasti.
Mi baciasti dolcemente, scendendo a toccare ogni mio centimetro di pelle che potevi.
Iniziai a sentire dei brividi lungo la schiena, il mio stomaco cominciava a fare male per via delle milioni sensazioni che sentivo.
Le tue mani erano intrecciate nei miei capelli e io portai le mie di nuovo sul tuo addome, stringendo ad ogni pugno che sentivo.
Avrei voluto continuassi fino allo svolgersi delle cose, perché ero sicura, perché ti volevo, volevo te, ti amavo.

Fummo poi interrotti dal rumore insistente di botte sulla porta, scoprendo fosse la colazione in camera che la sera prima tu mi avevo ordinato, scordandotene completamente.
Alzasti gli occhi al cielo per qualche secondo, visibilmente disturbato dall'accaduto.

-'E tutte queste cose?'- Ti chiesi, cercando di rimediare.
-'L'ho ordinate per te ieri sera solo che me ne ero dimenticato'- Confessasti -'Però sai, non potevo ricordarmene'- Continuasti poco dopo, iniziando di nuovo a baciarmi, facendomi capire fosse stato per la situazione che avevamo creato.
-'Dobbiamo andare al parco'- Dicesti ancora, sedendoti sul letto e iniziando a mangiare la colazione.
In quel momento capii quanto fosse importante per te il momento, non ti piaceva fare determinate cose così dal nulla, ti piaceva creare la situazione, fare le cose con calma e, soprattutto, accertarti che io mi sentissi bene e fossi totalmente convinta.

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Arrivammo al parco qualche ora dopo, non era proprio lontano ma neanche vicinissimo a noi.
La fila era interminabile ma piano piano ci fecero entrare tutti.

-'Hai paura?'- Ti chiesi, non appena mettemmo piede nel prato.
-'No, se avessi visto il mio video non mi avresti mai fatto questa domanda'- Rispondesti divertito e io cercai subito di capire a quale canzone ti riferivi.
-'Happy Days, ci sono gli elefanti e in alcune foto si vedono anche le zebre'- Continuasti, capendo che non ne fossi a conoscenza.
-'Ma è grandioso!'- Sbottai e credo che l'espressione del mio viso ti fece capire quanto fossi elettrizzata al pensiero. -'Quando torniamo in Hotel lo vediamo?'- Ti chiesi poi, girandomi verso di te.
-'Va bene ma ora goditi questa esperienza'- Rispondesti, facendomi segno di girarmi e non appena ti diedi le spalle avevo un'esemplare proprio davanti agli occhi.
Allungai una mano per accarezzarlo e di tutta risposta alzò il muso al cielo, portando con se ovviamente le sue corna, come segno di apprezzamento.
Ti guardai con occhi veneranti per l'animale e tu capisti quanto fossi felice.
Portasti la tua grande mano sul dorso del cervo, facendo movimenti regolari ai miei, meravigliandoti di quanto fossero estremamente tranquilli e amichevoli.
Ci sedemmo per terra come la maggior parte delle persone e una guida turistica ci disse che sarebbe stato l'animale stesso a sceglierci come compagni di coccole, noi avremmo dovuto solamente restare fermi ad aspettare.
Non passò non molto tempo e una coppia di due cervi si avvicinarono lenti.
Ti guardai felicissima, il pensiero che ci avessero 'scelti' come diceva la guida mi mandava fuori di testa.
Si sdraiarono vicino le nostre gambe, aspettando solamente le nostre carezze e non appena li toccammo si poteva capire perfettamente la loro tranquillità e di quanto fosse rilassati.

-'È qualcosa di meraviglioso'- Dissi i miei pensieri ad alta voce.
-'È davvero un'esperienza bellissima, se non me lo avessi detto tu probabilmente neanche ne sapevo l'esistenza'- Confessasti, continuando ad accarezzare l'esemplare che si era sistemato proprio di fianco a te.

Mentre continuavamo, c'erano svariati fotografi che scattavano foto a qualsiasi persona lo chiedesse, per tenere un ricordo di quell'esperienza.
Le foto si potevano ritirare una volta usciti, dentro ad una piccola reception del parco.
Tu ne chiamasti uno e ci scattò alcune foto, dicendoci fossero bellissime.
Non diceva come dovevamo sistemarci, anzi faceva in modo che le immagini venissero scattate in modo da essere più spontanee possibili.

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Mentre tornavamo in Hotel, verso le sei del pomeriggio inoltrate, osservammo alcuni posti lungo il tragitto che avremmo voluto visitare, c'erano dei laghi che passavano nelle città spettacolari con dei pesci di un colore rosso acceso che vi nuotavano.
Avevo passato la maggior parte del tempo con il viso rivolto verso il finestrino ad indicarti le immagini più belle che i miei occhi potessero vedere.
Tu stavi attaccato a me, abbracciandomi con un braccio e l'altro era appoggiato sul vetro, cercando di togliere l'umidità che si creava.

Arrivati poi in Hotel salimmo nella nostra camera e tirai fuori dalla borsa le foto fatte al parco.

-'Ghali, guarda che bella questa'- Ti dissi porgendotela, facendo attenzione a non piegarla.

Eravamo ovviamente raffigurati noi con gli animali, intenti ad accarezzarli e il fotografo aveva immortalato un momento in cui entrambi ci eravamo girati per guardarci e sorridevamo l'uno all'altra.

-'Si, è bellissima'- Rispondesti, sedendoti vicino a me. -'Proprio quanto sei bella tu, anzi tu lo sei ancora di più'- Continuasti subito dopo, mentre mi lasciavi baci delicati sulle labbra.

Il tuo essere senza peli sulla lingua spesso mi faceva sorridere e amavo ricevere dei complimenti da te, perché sapevo con certezza che erano veri, sinceri e più passava il tempo più mi innamoravo di te, come tu di me.

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Spazio autrice.

Buon pomeriggio Miss!
Oggi vi ho fatto un regalino, mi è venuta l'ispirazione tutta insieme e ho iniziato subito a scrivere.
Spero vi piaccia e ovviamente aspetto i vostri commenti che mi riempiono sempre di gioia.

acquapestaterra Iteh_inheaven sorridilostesso onlyourheart peculiarstargirl
Aspetto ovviamente anche i vostri di commenti, sono curiosa di leggere cosa ne pensate.

Un bacio mie care Miss!

Come andare in paradiso ma senza morire|| GhaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora