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Capitolo 20

La mattina seguente mi svegliai con il suono fastidioso che il mio cellulare continuava ad emettere.
Quando mi girai verso di te tu dormivi ancora, scoprendo fossero le nove del mattino.
Al cellulare era Kela, mi aveva mandato diversi messaggi il giorno prima ma io non li avevo proprio visti e decise di chiamarmi, anche un po' preoccupata.

'Cara, finalmente, ma dove ti sei cacciata?!'

'Buongiorno tesoro, vedo che sei rilassata oggi'

'Mettiti nei miei panni, ieri mi hai scritto che non potevo immaginare da dove mi stessi scrivendo e poi sei sparita'

'Hahahaha si dai, questa volta vinci tu'

'Bhè? Quindi? Si può sapere dove sei?'

'Sono in Giappone!'

'In Giappone? Potevi avvisarmi che saresti partita cavolo, sarei venuta con te molto volentieri!'

'Ma se quando ti ho detto che avrei voluto tanto andarci mi hai tirato fuori posti come Los Angeles o Miami, sei la solita scontata! E poi non sono da sola, tranquilla'

'No? E chi ci hai portato? Con chi ho perso la preferenza?'

'Con nessuno Kela, sta tranquilla hahahah è un regalo che mi ha fatto Ghali'

'Un regalo che ti ha fatto Ghali? Cavolo Cara, ma è una cosa magnifica!'

'Già, è stato davvero meraviglioso, ho pianto ore ed ore'

'Immagino! Chissà quanto cavolo avrà speso Cara, deve tenerci veramente tanto e io sono davvero felice per te'

'Sei la migliore'

'E dimmi, ci sono novità? C'è tu lo ami? Lui? E è successo qualcosa?'

'Mio Dio Kela, mi metti agitazione, che sono tutte queste domande!?
Se ci sono novità te lo farò sapere'

'Vorrei vedere te al posto mio!
Mi puoi dire almeno tu cosa ne pensi di lui?
Vorrei capire'

'Me ne sono completamente innamorata'

'Lo sapevo!
Dio quanto sono felice per te!
Non vedo l'ora che torni così mi racconti tutto!'

'Va bene, ma ora attacca che non ho idea dei soldi che stai spendendo per questa chiamata, ti scrivo non appena torno a Milano'

'Va bene, non dimenticarti!'

Attaccai la telefonata, posizionando il cellulare sul tavolino della cucina e sorridevo come mai nella mia vita mentre mi riscaldavo una tazza di latte caldo, preparandone una anche per te.
Era una giornata piuttosto fredda, forse più delle altre e pensai che avrei deciso insieme a te cosa farne di quella mattinata.
Mi ero appena seduta sulla sedia, bevendo il primo sorso quando sentii la tua voce.

-'Buongiorno scricciolo'- Mi dicesti, lasciandomi un malizioso bacio sul collo.
-'Buongiorno a te, dormito bene?'- Ti chiesi sarcastica, riferendomi alla scenetta che ti avevo fatto qualche ora prima, facendo svegliare i tuoi ormoni.
-'Molto e tu?'- Domandasti sorridendo, mentre mi guardavi con un espressione che sembrava mi stessi maledicendo mentalmente.
-'Benissimo'- Conclusi, alzandomi per andare a posare il mio bicchiere vuoto nel lavandino.
-'Mi ha chiamato Kela'- Iniziai poi, volendo condividete con te anche quel minimo particolare.
-'Lo so'- Rispondesti, sorridendo ancora.

A quella tua risposta mi si rigirò lo stomaco.
Le avevo confessato di essere innamorata di te e non sapevo se tu avessi sentito o meno quelle mie parole, in più non sapevo neanche come fare a scoprirlo.

Come andare in paradiso ma senza morire|| GhaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora