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Capitolo 9

La mattina seguente mi svegliai con un mal di testa allucinante, mi portai le mani sulle tempie che martellavano senza sosta.
Feci fatica a ricordare una qualsiasi cosa della sera prima, all'inizio.
Mi alzai a fatica dal letto, accompagnando tutto il mio corpo nel bagno, dove mi sciacquai insistentemente il viso, cercando di svegliarmi.
Tutto sommato mi sentivo bene, a parte la testa che non smetteva di procurarmi un dolore fortissimo.
Fortunatamente il mio stomaco aveva retto bene.
Il mio vero risveglio, misto a quasi un colpo al cuore, fu quando, varcando la porta del salone, ti vidi sdraiato sul divano mentre dormivi beatamente.
Rimasi paralizzata a fissarti, cercando di capire la ragione della tua presenza, ricordandomi a poco a poco i fatti accaduti la sera precedente.
Mi ricordavo di te ma ricordavo ben poco.
Mi avvicinai piano, continuando a tenere il mio sguardo fisso su di te.
Avevi i dread spettinati, un maglione blu su cui avevi poggiato il tuo braccio destro, come per proteggerti dal freddo.
Non avevi tolto nemmeno le scarpe e le tue gambe toccavano quasi il pavimento, credo tu stessi scomodo in quella posizione.
Rimediai al tutto, coprendoti con una coperta in pile posizionata e piegata sul divano per un qualsiasi attacco di freddo imminente.
Non volevo svegliarti, avevi un'espressione sul viso alquanto serena e io non avrei mai interrotto quel tuo momento.
Buttai giù una tazza di caffè fin troppo dolce, per poi sedermi accanto a te, cercando di ricordare il più possibile.
Ti muovesti leggermente, poggiando il viso su di un lato, in quella posizione potevo guardarti meglio.
La tua pelle era scura, liscia, le tue labbra carnose fin troppo invitanti.
Distolsi quei pensieri dalla mente solo dopo essermi ricordata di Kela.
Quando presi il cellulare avevo diverse chiamate perse da parte sua.

'Cara, cazzo, sono rimasta a dormire in auto, ci credi? Non ho trovato le chiavi!'

'Buongiorno anche a te tesoro, ci credo perfettamente in quanto ce le ho io'

'Ma che cazzo ti è saltato in mente?'

'Ringraziami, se te le avessi lasciate ieri sera a quest'ora saresti sotto terra su'

'Non posso crederci Cara, io ora come torno a casa? Sono ancora qui!'

'Hahahahahah chiama qualcuno, io non posso uscire in questo momento'

Riattaccai velocemente per evitare imminenti insulti da parte sua, avrebbe di sicuro trovato qualcuno in grado di portargli la copia delle chiavi.
Intanto, tornai in salone dove tu ancora dormivi.
Io non capivo come facessi ad essere così incredibilmente bello.
In quel momento a distrarre i miei pensieri ci pensasti proprio tu che apristi gli occhi poco a poco, portando il tuo sguardo su di me.
Ti alzasti dal divano con una velocità quasi sconvolgente, come se ti sentissi un ladro, a casa mia sdraiato sul mio divano.

-'Buongiorno'- Dissi, guardandoti sorridendo.
-'Buongiorno a te, scusami per la scena'- Ti difendesti subito, stropicciandoti gli occhi.
-'Ieri sera non stavi nelle migliori condizioni e mi hai chiesto di non lasciarti da sola, io non avevo intenzione di farlo Cara'-

Ti guardai amorevolmente, le tue parole suonarono come una dichiarazione, facendomi ricordare quel preciso istante della sera.

-'Ghali'- Ti chiamai, avvicinandomi a te. -'Grazie'-

Vidi le tue labbra curvarsi in un sorriso, per poi inumidirle con la lingua.
Mi guardasti in modo furbo mentre continuavi a sorridere.

-'Sono contento che la tua non sia stata una reazione isterica, mi aspettavo il peggio'-
-'Credi che io sia così cattiva?'-
-'Assolutamente ma credevo non ti fossi ricordata nulla e che a trovarmi a casa tua sul divano a dormire magari ti saresti fasta strani pensieri'-
-'Ghali, ti fai troppi film, lo sai? Forse avresti dovuto fare l'attore'-

Tornai in cucina sorridendo, così felice della tua presenza che pensai dovessi passare più tempo con te.
Ti raggiunsi poco dopo con una tazza di caffè.

-'Hai dormito male vero?'- Ti chiesi, dispiaciuta.
-'In realtà no, il problema è il mio che sono troppo alto'-

Rimasi a pensare al fatto che, molto probabilmente, se fossi stato una qualsiasi altra persona non avresti esitato a giocare con me mentre ero totalmente ubriaca e totalmente al di fuori del mondo reale.
Addirittura non ti togliesti neanche le scarpe per dormire.
Più passava il tempo e più mi convincevo di che ragazzo umile e pulito tu fossi.
Avresti potuto farmi di tutto, quella notte, eppure credo non ti fosse passato neanche per la testa.

-'Ti ricordi quando ti ho detto di doverti invitare a cena?'- Aggiungesti dopo aver finito il tuo caffè.
-'Certo, perché?'-
-'Stasera?'-

Sorrisi alla tua domanda, annuendo dolcemente come affermazione.
Non avevo intenzione di perdere altro tempo dietro al mio stupido carattere, anche se a volte mi sovrastava.
Tu eri sempre così buono e non ti meritavi di essere trattato come una pezza solamente per le mie esperienze passate.

-'Perfetto, allora ti passo a prendere stasera intorno alle otto'-
-'Vai via di già?'-
-'Si, credo si essere stato anche troppo indiscreto scricciolo, ci vediamo stasera'-

Rimasi quasi scioccata dal mio comportamento e dalle mie sensazioni.
Non solo ti avevo chiesto di rimanere con me, non volevo nemmeno che tu te ne andassi.
Facevo fatica a crederci ma mi ero davvero attaccata a te a tale punto da fidarmi di nuovo di un uomo.
Poco tempo dopo ti avrei raccontato le mie esperienze e capisti così finalmente il mio problema di fiducia verso di voi.
Iniziai a pensare a cosa di te era riuscita a farmi sbloccare così tanto, al perché tu ci fossi riuscito e più ti guardavo più mi piacevi.

-'Ti ho chiesto io di rimanere con me, proprio come sto facendo ora'- Ribattei.
-'Cara, hai per caso la febbre?'- Sorridesti, prima di parlare ancora. -'Non puoi immaginare quanto queste tue parole, nonché confessioni, mi facciano felice'-

In quel momento feci un gesto abbastanza azzardato quanto innocente.
Mi avvicinai a te, spostandoti dei dread che ti erano caduti sul viso mentre ridevi.
Le tue reazioni con il mio contatto erano sempre un po' rigide, come se mi volessi far capire quanto rispetto mi portassi, tanto da ricordarti ogni singolo discorso fatto sul mio passato e gli uomini.
Avevi paura a toccarmi, avresti voluto ma non ti saresti mai azzardato e questo un po' mi rattristava, significava che il mio carattere a volte era davvero orribile.
Notai i tuoi occhi fissi sul mio viso e le mani chiuse in dei pugni, come se stessi affogando la voglia di sfiorare anche solo la mia pelle.
Poi tirasti fuori un'altra confessione.

-'Sei bellissima'-

Non osavo immaginare di che colore fossero diventate le mie guance.
Era un complimento molto venduto nel mio lavoro ma sentirselo dire con così tanta sincerità faceva tutto un'altro effetto.
Al mio sorriso imbarazzato tu alzasti gli occhi, per poi chiuderli qualche secondo e bagnandoti nuovamente le labbra.
Alcuni tuoi gesti non riuscivo ancora a capirli, solo dopo qualche tempo mi avresti detto il loro significato.

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Spazio autrice.
Buon pomeriggio Miss!
Ecco a voi il continuo.
Mi scuso per eventuali errori.
Cosa ne pensate delle sensazioni che stanno crescendo in Cara?
Fatemi sapere, vi aspetto!

Un bacio mie care Miss!

Come andare in paradiso ma senza morire|| GhaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora