CAPITOLO 14: Il primo incontro.

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Come il discorso ha termine, la folla va in delirio e le loro urla si mischiano con quelle dei concorrenti. A peggiorare la situazione sono i pass che iniziano a squillare tutti insieme.

"Ma che casino c'è!? Non si capisce nulla! Ho i timpani che esplodono!"

"uumm... ragazzi presto, usciamo di qua! Tutti inizieranno a spintonare e rischiamo d'essere schiacciati!"

Io e Ruka capiamo a mal'appena cosa dice il maestro, ma dallo sguardo intuiamo che dobbiamo andarcene subito.

Ci infiliamo nella folla, tra spallate e gomitate, finché un'onda umana inizia a spingere tutti verso la scalinata. Le urla si fanno sempre più forti e gli insulti volano ovunque... alla faccia della sportività!

Gente cade a terra e si forma un muro di persone che non permette d'arretrare. Alzo lo sguardo e noto alcuni ragazzi avanzare saltando sopra le teste degli altri concorrenti, maledetti! Se solo fossimo così agili!

"uumm... SACHO! RUKA! SEGUITEMI!"

Il maestro mi porge la mano. L'afferro senza pensarci. Faccio lo stesso con Ruka... che riesce ad arrossire anche in un momento del genere.

"uumm... adesso ci divertiamo!"

Nemmeno il tempo di capire cos'abbia detto... che il maestro come una locomotiva ci trascina, spostandosi rapidamente tra i vuoti che si formano nella folla. Le sue callose e grosse mani stringono fortissimo le mie, questo mi permette di seguirlo senza staccare gli occhi da Ruka, che invece ha una presa molto più leggera. Sembra quasi abbia timore ed imbarazzo nel toccarmi.

Arrivando alle scalinate il maestro si ferma di colpo e si gira.

"Ragazzi attenti a non inciampare! uumm... altrimenti ci rivediamo giù rotolando!"

Guardo Ruka negli occhi, ci diamo un cenno di consenso e... giù, di corsa!

"Aaah cavolo! È difficilissimo!"

"Sacho! È come fare la corda! Prima un piede e poi l'altro! Se uno dei due cade... l'altro lo segue!"

Ha ragione! Abbiamo ancora le mani strette l'una all'altra! Tranquilla Sacho! Usa la testa! È come fare la corda! Ci vuole la giusta alternanza!

Inizio a dare un ritmo ai piedi adattandomi a quello di Ruka. Bene, mi sono stabilizzata, riesco a starci dietro!

"Brava Sacho! Continua così!"

Mi giro per un secondo e vedo l'orda di persone che sta per raggiungerci!

Aumentiamo il ritmo...

"Tap-tap-tap..."

... i nostri piedi vanno all'unisono!

"Wow... è divertente!"

Comincio a spostare i piedi, alternare la loro posizione e a giocare con i gradini.

"Sacho!!! Ti sembra il momento!?!"

"Ruka, fallo tu... se ne sei capace!!!"

Lo sfido con lo sguardo!

Anche lui inizia ad alternare e giocare con le gambe e senza rendercene conto iniziamo anche a divertirci.

"Ci sai fare Ruka! Non pensav... OOOH!!!"

"ATTENTA SACHO!!!"

...

Di fronte mancano ormai tre gradini... e la velocità è troppa per poterci arrestare...

Come se il tempo si fermasse... percepisco la punta del piede toccare in modo soave e leggiadro l'ultimo gradino...

"Tuch..."

Le lacrime non sono ubriacheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora