Volevo dirti tante cose ma non so da dove iniziare...!

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BIONDO
La notte era stata pesante non avevo chiuso occhio ma dal letto mi alzai abbastanza tardi "Cazzo hai fatto Simo?" "Niente Sà non ti ci mettere pure tu" "Oi calmino eh" "Scusa "Lascia stare e comunque silenzia sto coso" disse indicando il telefono "ha vibrato tutta la notte e continua" presi il telefono che avevo lasciato sulla scrivania la sera prima e le chiamate ed i messaggi che trovai erano infiniti: solo tra quelli di Luca, Irama, Einar non si contavano, sapevo quasi con sicurezza il contenuto quindi feci finta di niente lo ripoggiai lì e mi scaraventai di nuovo sul letto. I miei non fecero domande e nemmeno Sara avevano intuito che qualcosa non andava ma non inferirono. Erano le 13:00 passate quando mia sorella si infuriò "Simo basta o silenzi quel coso o lo scaravento dalla finestra "Calma adesso lo silenzio" i messaggi erano aumentati ed il mio sguardo si posò su un nome in particolare: Lauren. Era strano che lei mi mandasse un messaggio non l'aveva mai fatto e preso dalla curiosità lo lessi: "Che sei un coglione lo sai e non c'è minimamente bisogno che io te lo ricordi. Hai toppato Simo e non poco, mi meraviglio di te e di tutta la cazzata che hai combinato stanotte quando potevamo divertirci tutti insieme visto che i rapporti erano migliorati. Emma era distrutta, delusa, angosciata e come ben dovresti sapere ha iniziato a darsi colpe che non ha. Ha pianto tutta la notte per te e anche se adesso vorrei aggiornarti sul suo stato d'animo non posso, io non posso perché Emma è sparita, non riusciamo a trovarla e tutto questo perché?! Perché sei un idiota, un idiota che non è riuscito a dirle che la ama e che ha paura di perderla. Buona domenica simo, spero per te che lo sia perché per noi non è così"
Cosa cazzo avevo combinato, iniziai a sudare freddo, subito cercai il suo nome nei contatti della rubrica, invano provai a chiamarla ma era irraggiungibile.. Dove sei Emma?
Perdonami è tutta colpa mia...

EMMA
Quando mi svegliai era presto, spostai con calma Lauren che aveva dormito con me, non mi aveva lasciato per un minuto quella notte e le ero immensamente grata, indossai un paio di jeans con una felpa afferrai un giubbotto e prima di uscire dalla stanza le lasciai un biglietto: "Sei la sorella che non ho mai avuto Lauren, grazie non solo per stanotte ma per tutte le volte che ci sei stata. Esco a fare un giro. Stai tranquilla, sto bene..." Avevo voglia di fare due passi, di stare da sola, Simone l'aveva fatta davvero sporca, diedi uno sguardo al cellulare speravo di trovare un suo messaggio ma niente lo riposai nella tasca dei jeans e iniziai a vagare. Non conoscevo bene il posto, non sarei andata al centro commerciale dove andavamo di solito mi allontanai da quel luogo, avevo bisogno di aria fresca, di un posto che non mi facesse ricordare di lui e di tutto il resto. Presi il pullman ed anche la metro vagai senza una meta per la città, il telefono iniziò a vibrare ma non gli diedi tanto peso, anche se ero lontana dall'hotel, dagli studi, da tutti il mio pensiero fisso era lui, i nostri discorsi, le sere in terrazza, il primo bacio, i nostri occhi che si parlavano ma non potevo fare il primo passo, mi aveva dato tanto ma nello stesso istante si era ripreso tutto e per quanto nustrissi un sentimento forte nei suoi confronti dovevo pensare a me, camminai tanto e il mio telefono continuava a squillare lo presi era mia madre 
“Ciao mamma, buona domenica” “Tesoro tutto bene?” “Si voi come state?” “Bene, sei in giro?” “Si mamma, i ragazzi mi hanno portata in giro per Roma. E’ davvero bella” “Va bene tesoro, fate attenzione. Un bacio piccola” “Ciao mamma, salutami tutti e dai un bacio a Kurt” riuscì a nascondere il mio stato d’animo e per fortuna mamma non si rese conto di nulla, diedi uno sguardo furtivo alle chiamate e notai che i ragazzi erano agitati, mi dispiaceva farli stare in pensiero così chiamai Lauren “Emma,finalmente, dove sei dimmelo ti prego”  “Lauren tranquilla, ho bisogno di stare sola, sto bene. Tornerò in hotel ma non cercatemi. Calma tutti ho visto la quantità di messaggi. Dì a loro di stare tranquilli ma anche tu. Ti voglio bene” non le diedi il tempo di rispondere e chiusi la chiamata, inspirai e continuai la mia lunga passeggiata mi sedetti su una panchina e buttai la testa all’indietro, i pensieri erano tanti forse troppi e senza rendermene conto iniziai a piangere:
 “Vorrei dirti che mi dispiace, che da quando non mi hai più parlato ho molti messaggi in meno e a quelli che mi arrivano non gli do tanto conto. Che l’inverno adesso é più freddo che mai e che l’estate sembri lontana, che le ore non passano. Ti volevo dire che mi dispiace ma preferivo che ne avresti parlato con me, tu che nei miei guai ci volevi entrare come io volevo entrare nei tuoi e risolverle insieme tutte queste situazioni che fanno perdere la ragione ma io con te e tu con me. Che se non ci sei tu i miei sogni non so più a chi raccontarli e che adesso preferisco stare sola, che ad ogni passo che faccio non posso fare a meno di chiedermi di te. Ti vorrei dire che mi dispiace anche se a sbagliare non sono stata io, che faccio l’indifferente e non vorrei parlarti ma vorrei tanto abbracciarti e tornare a qualche giorno fa. Che alla fine è vero che ho perso un sacco di tempo, ma ho anche perso te o solo una persona che ti assomigliava? É che mi hai ferito ma se tu fossi qui adesso, se tu verresti da me probabilmente dimenticherei le brutte cose che hai detto… dimenticherei tutto. Cosa hai combinato Simo? Nonostante tutto il casino ti vorrei qui....Vorrei dirti tante cose Simo ma tu non ci sei.."
Ebbi un pianto liberatorio, di malinconia, i miei pensieri continuavano a vagare. Mi resi conto che era tardi il sole stava per calare ed era ora di fare rientro in hotel…

*Salve a tutti ecco il capitolo. Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate. Un bacio e buona domenica❤❤*

Ricomincio da NOI❤ #BIEMMA❤ (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora