In bocca al lupo🍀

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BIONDO
"Biondinooo" Lauren richiamò la mia attenzione e con la voce che si ritrovava ci riuscì pienamente "Dobbiamo andare in studio" avanzò verso il divano "basta leggere Simo" disse guardando il libro che avevo quasi finito "L'ho finito" esortai "Non avevo dubbi" ammise roteando gli occhi e uscendo fuori.
Mi alzai controvoglia e mi avviai verso la mia camera "Ma che dobbiamo fa?" domandai curioso al cubano che sistemava le sue cose "Non lo so brò" lo guardai di sottecchi "ma secondo te ci saranno pure gli altri?" chiesi sistemandomi la felpa e cercando gli occhiali, che il più delle volte indossava Emma "Chi? I bianchi?" domandò col sorriso ed io annuì "Non penso Biò" disse dandomi una pacca sulla spalla "Gli occhiali Emma te li ha messi nella custodia, nella sacca interna del borsone" lo guardai sorpreso e mi venne da sorridere.

Emma durante quella frenetica settimana era riuscita anche a sistemare le mie valige ed io amavo il suo modo di essere ordinata e di volersi prendere costantemente cura di me e delle mie cose. Mancava poco e avrei rivisto i suoi occhioni che mi mancavano, i suoi capelli lunghi e morbidi che profumavano di casa, il suo viso che amavo costantemente accarezzare. Avrei rivisto lei che mi mancava più di qualsiasi cosa.

Indossai il mio giubotto nero ed uscimmo dalla casetta, affiancai Einar durante il tragitto e scambiammo due chiacchiere. Entrammo negli studi, era tutto così surreale, posammo i giubotti sulle nostre postazioni e la voce di Maria riempì quel vuoto che avevamo intorno. Ci posizionammo dinanzi al led che illuminava, quanto bastava, quello studio grande "Adesso parte un filmato" annunciò la padrona di casa richiamandoci all'attenzione, Bryan mi poggiò un braccio sulla spalla e così feci io con Carmen.
Il video partì con le immagini di Matteo e subito dopo ci furono le mie; mi staccai completamente dai due e mi concentrai sulle immagini che scorrevano sul led.

Avevo i capelli cortissimi ed una maglia bianca, lo sguardo di sempre e forse qualche pensiero in meno.

"Benvenuto ad un ragazzo di diciotto anni"
Mi guardavo e mi veniva da sorridere, erano mesi che ero entrato a far parte del talent ma sembrava passata una vita. Ero cresciuto, cambiato e credo anche maturato un pò di più. Avevo le idee chiare su cosa volevo fare da grande.

"Che si definisce un sex symbol freddo ma guardandolo bene di sex symbol non lo so ma di freddo sono certa ha proprio poco"

Diamine Marì - pensai- questo è un colpo basso anzi bassissimo e non me lo puoi fà!

"E' sensibile, generoso, protettivo con chi ama e chi vede debole. In bocca al lupo Biondo!"
Concluse così il suo piccolo discorso su di me e sapevo a cosa si riferisse nell'ultima parte. Da quando Emma era entrata mi ero concentrato, oltre che sulla musica, soprattutto su lei; non la lasciavo mai sola e quando serviva ero sempre pronto a schierarmi dalla sua parte. Non so cosa m'avesse fatto ma aveva completamente stravolto tutto ed io, in quella settimana, stavo lottando con tutte le mie forze per far si che la mia mente non ritornasse sempre e solo su di lei, ma tutto era nullo. Era il fulcro di qualsiasi cosa ed ancora una volta si era piazzata al centro dei miei pensieri.

Riuscì a seguire a stento tutti gli altri filmati, sentivo le guance andarmi a fuoco ed i brividi, che poco prima mi aveva provocato Maria, aumentare sempre di più. Stavo prendendo coscienza di quello che in pochi mesi avevo creato ed ero felice; la cosa che, però, più mi appagava era che avrei continuato a portare avanti la mia musica.

Le immagini finirono, Maria augurò un in bocca al lupo alla squadra e ci abbracciammo.
Eravamo pronti a far bruciare quel palco, a metterci in gioco e in quell'istante mi accorsi che niente ci faceva paura!

EMMA
I ragazzi della produzione ci dissero che dovevamo seguirli, Irama nel breve tragitto mi poggiò un braccio sulla spalla "A cosa pensi?" chiese senza che gli altri potessero ascoltare "Nulla di importante Fil. Sembra tutto un sogno" ammisi sorridendogli "É tutto vero principessa, forza" disse lasciandomi un tenero bacio tra i capelli.

Filippo in quella settimana, nonostante fossi incompleta, mi faceva sentire meno sola; era un continuo spronarmi ed incitarmi ed io gli volevo un gran bene

Entrammo nello studio che ci lasciò senza parole, eravamo tanto elettrizzati dall'idea di esibirci su quel   palco e per di piu dinanzi ad un pubblico maggiore rispetto a quello del pomeridiano. La padrona di casa ci fece posizionare dinanzi allo schermo e dopo il video di Luca, la mia immagine riempì interamente il led e la voce della conduttrice si fece spazio tra gli applausi dei ragazzi.

“Benvenuta ad una ragazza di diciotto anni”
Le mie immagini sul led passavano lente

“bellissima, introversa che quando è in imbarazzo sorride e se le viene da piangere è contenuta anche nel pianto”
La mia mente ritornò in un niente alle lezioni con Paola Turci, ai ti vedo bella ma vuota, alle notti insonni ed ai pianti lunghi, a Simone che credeva fortemente in me e a tutte le volte che non mi ha lasciata sola, ai sacrifici fatti e alla voglia di non mollare.

“Piange in silenzio mentre le scendono goccioloni di lacrime ma quando canta e come se fosse nel suo elemento naturale. In bocca al lupo Emma”  
le parole della De Filippi avevano fatto centro tanto da farmi riuscire a dire un semplice “GRAZIE” che per quanto potesse sembrare banale e scontato per me, contava tanto.  Maria era riuscita sin da subito a capire come fossi realmente, le bastava semplicemente guardarmi ed io le ero immensamente grata per il sogno che mi stava facendo vivere.

Ero cresciuta ed avevo fatto enormi cambiamenti; c'era una nuova Emma, me ne rendevo pianamente conto e per quanto volessi essere perfetta nell'intonazione volevo far arrivare a tutti le emozioni che provavo quando cantavo. La De Filippi aveva ragione, ero nel mio elemento naturale e quando stringevo tra le mani quel microfono oppure accarezzavo i tasti del pianoforte i muri che costruivo per proteggermi da chi potesse ferirmi crollavano in un secondo.

Uscimmo dagli studi con una carica pazzesca, eravamo pronti a salire su quel palco e a mostrare tutto quello che, giorno dopo giorno, stavamo apprendendo.
"Speriamo che non ci ferma nessuno" affermò Filippo, uno dei ballerini della squadra, rompendo il silenzio che si era creato "Ma no dai" sentenziò Zic dandogli una leggera spinta "Stiamo lavorando tutti sodo" continuò lui aprendo la porta della casetta.
La possibilità di essere fermati era quello che ci preoccupava di più; non potersi esibire dopo tanto lavoro ci creava non poche paranoie e a contribuire a queste erano la stanchezza e le mancanze che si facevano sentire sempre di più.

Li lasciai ai loro discorsi e mi lanciai sul letto; la malinconia prese il sopravvento e prima di crollare in un sonno profondo mi resi conto che mancava poco alla prima puntata e speravo che l'ansia, l'adrenalina e la voglia di fare ci portassero in alto così da poter ritornare tutti insieme. Eravamo una bella squadra si.... ma Simone continuava a mancarmi costantemente!

*Buonasera, mi scuso per la lunga assenza ma per problemi strettamente personali non ho avuto tempo per postare . Spero che il capitolo vi piaccia e come sempre GRAZIE❤*

Ricomincio da NOI❤ #BIEMMA❤ (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora