Distanze...💔

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BIONDO
La giornata non era iniziata nel migliore dei modi: i commenti di Di Francesco e della Turci non mi erano, ancora, del tutto scivolati da dosso, la chiamata dei miei per quanto m'avesse tranquillizzato e portato con la mente, per un secondo, a casa non m'aveva fatto sbollire il nervoso che portavo dentro; il fatto che avessi sognato Emma rendeva ancora tutto più complicato e a momenti se fosse stato possibile sarei esploso.

Strinsi tra le mani il biglietto che Emma mi aveva lasciato nel borsone, lo rilessi:

"The distance between us you know it don’t mean much....Ti amo
Tua pupellina"

Emma era il mio calmante e se fosse stato possibile sarei corso da lei, mi sarei fatto bastare uno sguardo o un semplice abbraccio; la distanza, per quanto potesse mettere a posto ogni tassello su quello che eravamo, mi rendeva decisamente instabile.

Strinsi di nuovo il biglietto tra le mani ed entrai in video box "C'è qualcuno?" chiesi aspettando una risposta "Biò tutt'appost?" l'accento napoletano di Marcello era inconfondibile e fui contento di trovare lui dall'altra parte "Bene dai. Disturbo?" domandai con un po' di esitazione "Successo qualcosa?" era diventato serio e dal suo tono lo si percepiva, infondo era sempre un supporter per noi "Nono" dissi più tranquillo possibile "Sei sicuro Simò?" domandò quasi con insistenza "Ecco vedi, io" incespicavo tra le parole, non riuscivo a formulare una frase di senso compiuto così parlò lui "Emma" sussurrò ed il mio cuore accellerò istintivamente "Le é successo qualcosa?" chiesi nel panico più totale senza rendermi conto che lui avesse solo pronunciato quello che io non ero riuscito a dire  "No Simò. Calmati" rise e coinvolse anche me "Volevi chiedere di lei, giusto?" mi si seccò la gola "So che non posso vederla anche se vorrei" dissi prendendomi una pausa "mi interessava sapere come sta" tirai un sospiro di sollievo "Sta bene Biò. Credo fortemente che le manchi ma si tiene impegnata proprio come te. Mangia, canta e studia tanto" percepì il suo sorriso anche se non potessi vederlo "Sta bene Si?" domandai di rimando "Si. Se fosse successo qualcosa t'avremmo avvisato. Ma sta bene" "Grazie Marcé" dissi, infine, salutandolo e chiudendomi la porta alle spalle del video box più tranquillo.

Trovai Einar e Matteo lì fuori che fumavano e mi aggregai a loro
"Ancora non ti è passato?" chiese il pugliese facendo riferimento alle critiche dei prof "Capisco che nun te piaccio ma fatemi esibì prima" ammisi piuttosto seccato rientrando dentro.

Mi accomodai sul letto e passai in rassegna i testi che mi avevano assegnato, tra tutte mi concentrai su : "Una carezza in un pugno" di Celentano. Per quanto fosse lontana dallo stile che facessi io, sentivo che fosse mia anzi nostra, che mi fosse stata cucita addosso e sapevo che l'avrei dedicata a lei.. a noi..
La canzone scorreva lenta nelle cuffie del mio lettore musicale, chiusi gli occhi e Celentano incalzò la dose:
"...E stringerò il cuscino fra le braccia mentre cercherò il tuo viso che splendido nell'ombra apparirà..."

Mi beai immaginandola lì accanto a me mentre dolcemente mi accarezzava il viso oppure mentre cercava di sistemarsi sul mio petto e mi resi conto che, davvero, in qualsiasi istante, in qualsiasi luogo sarebbe stata MIA!

EMMA
Me ne uscì in giardino, per quanto fossi felice non lo ero al 100%, mi sedetti su uno dei pouf e mi coprì la faccia col plaid.
Le nuove assegnazioni e i commenti strapositivi dei prof mi avevano aiutato tantissimo ed ero contenta di come stava procedendo la settimana.
Eravamo nel bel mezzo della settimana e nonostante ne fosse trascorsa, quasi, una dalla divisione era come se a tratti mi mancasse l'aria.

Simone mi mancava e non averlo costantemente attorno mi diede la conferma che dipendevo completamente da lui. Lo stargli lontana mi faceva sentire completamente persa, completamente vuota, completamente sola...
Era incredibile come una persona potesse essere tutto ciò che ti da forza e contemporaneamente essere anche un punto debole.
Simone per me lo era ed io, quando potevo, gli ripetevo in continuazione che lui fosse la malattia e la cura e lui capiva perfettamente senza che io dovessi spiegare.

"Emma" la voce dolce di Valentina mi fece spostare la copertina bianca "Oi" dissi mettendomi seduta composta "Fa freddo entra dentro" era molto premurosa nei miei confronti tanto da affidarle il ruolo di mamma all'interno della casa.
"Tra un po' Vale" le dissi a testa bassa, mi accarezzò, aspettava che a parlare fossi io e così feci "Vale com è possibile che una persona ti manca così tanto da mancarti l'aria? Da pensare costantemente a lei: a cosa fa, cosa mangia, se ti pensa. Vale com è possibile da sentirne la mancanza fin dentro le ossa?!?.. Non credevo fosse possibile" Valentina continuava ad accarezzarmi "Sei innamorata piccola" mi poggiai sulla sua spalla "Non so se riesco a sopportare tutto ciò" si irrigidì "Devi farcela, te lo sei sudata questo posto e mollare così non puoi. Simone é perdutamente innamorato di te ed anche lui stava uno schifo e sicuramente sta in para. Emmì quello t'aspetta non va da nessuna parte senza de te. Quindi forza" le sorrisi dolcemente "sarà anche la stanchezza" ammisi cercando di cambiare l'argomento "ah quello incide sempre" affermò lei "oggi m'hanno uccisa completamente. Le lezioni a prima mattina de classico, poi, sono sempre quelle più simpatiche" scoppiai a ridere "speramo che non me blocca" il suo sguardo si fece più serio "No Vale. Stai lavorando sodo. Non ti fermi un attimo. Pensiamo positivo" dissi incoraggiandola "Emmì che dici na bella camomilla?" annuì "Ci sta tutta"
l'abbracciai e visto che il freddo divenne insistente entrammo dentro "La facciamo pure a Daniele che sta sottotono" disse a bassa voce ed io annuì semplicemente.

Io per quanto fossi giù di morale cercavo di tenermi impegnata mentalmente tutta la giornata, mi dedicavo completamente alle canzoni, alle lezioni cercavo di essere sempre più concentrata del solito e quando ritornavo in casetta riguardavo tutti i testi per non perdermi nessun particolare, per non lasciare nulla al caso e per far si che le mancanze prendessero il sopravvento. Per quanto ci riuscissi capitavano sempre dei momenti in cui il mio cervello si annebbiava ed iniziavo a pensarlo costantemente tanto da farmi venire i mal di testa mentre Daniele, a differenza mia, manifestava costantemente il suo malessere; soprattutto la notte quando capiva che non dormivo. Io da buon amica cercavo in tutti i modi di rincuorarlo ma capitava di non aver parole giuste da potergli dire anche perché ero nella sua identica situazione e per quanto mi facesse male cercavo di concentrarmi sulle promesse che avevo fatto al mio ragazzo ripetendomi che: dovevo mantenerle a tutti i costi.

Dopo le consuete battute di Filippo, che non dovevano mai mancare a fine giornata, augurai la buonanotte a tutti e sgattaiolai in camera pronta ad addormentarmi "Emma" la voce di Daniele mi fece quasi sobbalzare "Sabato è vicino giusto" annuì "Andrà tutto bene vero?" gli poggiai una mano sulla spalla "Lei c'è, lo sai" sorrise "Grazie Emma. Buonanotte" disse girandosi dall'altro lato, ringraziai Irama per aver spento la piccola luce che era poggiata sul comodino "Buonanotte ragazzi" sussurrai portandomi le coperte su tutto il viso aspettando che Morfeo mi accogliesse.

Eravamo una bella squadra ed ero contenta di farne parte!

Ricomincio da NOI❤ #BIEMMA❤ (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora