Tra i rumori del traffico e il telefono spento

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Bucky si svegliò poche ore dopo essersi addormentato. Non riuscì a dormire molto. Probabilmente era per via del divano della sua amica oppure erano semplicemente i sentimenti che non lo lasciavano in pace. Si era messo a sedere, si era fermato un secondo e aveva fatto un respiro. Non si era mai sentito così, mai. Non si sentiva bene, non si aspettava che fosse completamente il contrario di quello che dicevano tutti. 

Vedrai, quando ti innamorerai sentirai la testa leggera, libera. 

Sbagliato. Si sentiva la testa così pesante e piena di pensieri che temeva sarebbe scoppiata, lasciando in giro tutto se stesso.

Vedrai, quando ti innamorerai sorriderai, non avrai più quel muso lungo!

Sbagliato. Il sorriso gli morì sulle labbra proprio in quel momento, mentre pensava a lui, mentre si lasciava distruggere da qualcuno che neanche conosceva bene.

Vedrai, quando ti innamorerai il petto sarà leggero e il cuore... beh il cuore sarà vivo, lo sentirai battere forte ogni volta che incrocerai lo sguardo con l'altra persona.

Sbagliato. Bucky lo sentiva battere il cuore, ma batteva forte a causa della rabbia. Il cuore era pieno di così tante emozioni che la rabbia era l'unica che poteva esprimerle tutte quante assieme. Ogni battito era così forte e pesante che lo sentiva rimbombare nelle orecchie, come un tamburo.

Vedrai, quando ti innamorerai sentirai le farfalle nello stomaco e le gambe tremeranno!

Sbagliato. Farfalle? Quali farfalle? Perchè lui non sentiva le farfalle? Sentiva solo un vuoto incolmabile. Però le gambe gli tremavano eccome, non riusciva a stare in piedi. I sentimenti lo stavano mangiando.

Si stava chiedendo per quale motivo tutti dicessero che l'amore fosse il sentimento migliore del mondo. Sentirsi così male è un orrore, ci si sente indifesi e non si trova un appiglio, le emozioni ti corrono per tutto il corpo, attraverso ogni singola fibra. Bucky era su quel divano, solo, in una casa non sua, con la paura di essere scoperto. Scoperto a fare cosa? Era solo seduto su un divano a pensare, a sentirsi morire, in un certo senso era una cosa che poteva capitare a chiunque. I rumori del traffico erano ormai quasi cessati. Le luci dei fari delle macchine facevano poca luce e, assieme alla luna, facevano sì che Bucky potesse girovagare per la stanza vedendo dove stava mettendo i piedi. Si avvicinò alla finestra, aveva bisogno di aria. La aprì e rimase affacciato per un pò mentre i pensieri ancora correvano. Sapeva che il giorno dopo avrebbe fatto finta di niente, come al solito. Avrebbe preparato la colazione a Natasha, si sarebbe seduto con lei a tavola scherzando e fingendo di non aver pronunciato quella frase. Avrebbe finto di non aver mai detto "Mi piace Steve". Poi però lei avrebbe cominciato a fare domande e lui...Lui sarebbe rimasto in silenzio. Al moro proprio non andava di discutere dei suoi sentimenti. Aveva bisogno di prendere le cose con calma e con le pinze, anche se poi tutto degenerava, rimaneva solo dentro di lui. Poteva ritirare ogni cosa, ogni frase in ogni momento, poteva contraddirsi e insultarsi, senza pensare alle conseguenze. A Bucky andava bene così. Infondo sapeva che questa "cotta" gli sarebbe passata nel giro di qualche giorno, doveva solo resistere e non sbottare. Non era amore quello che stava sentendo, non si ama una persona in così poco tempo, questo succede solo alle principesse dei cartoni animati, non alle persone reali. L'amore era bello, no? L'amore non era quello che stava sentendo in quel momento. Non era un composto di sensazioni orrende. L'amore era quel sentimento che provava per i suoi amici, per la famiglia e le sue passioni. L'amore era quel sentimento che provava per le cose belle, per il sole che gli scottava la pelle, per il mare, per la sua canzone preferita, per il rumore della pioggia e qualsiasi cosa gli piacesse tanto. 

L' amore era quello che stava cominciando a provare per un ragazzo biondo, uno sconosciuto, che solo con uno sguardo sapeva mettere assieme la pioggia, il sole, il mare, la sua canzone preferita, tutto.

Ti Dedico il SilenzioDonde viven las historias. Descúbrelo ahora