Le cose continuarono ad essere le stesse per almeno altri due mesi. Okay, probabilmente erano quasi le stesse dato che a lavoro ormai lo sapevano tutti che il moro era cotto di Steve. L'unico rimasto all'oscuro era proprio il biondo.
Bucky non aveva smesso di provare quei sentimenti. Anzi, per come la vedeva lui stavano crescendo. Sam, Tony e Wanda erano quelli che più cercavano di aiutarlo a farsi avanti, volevano a tutti i costi che il moro dicesse qualcosa.
Tony era amico di Steve da tempo, lui gli aveva fatto avere il posto ed era diventato anche amico di Bucky quindi era perfettamente al centro. Ogni tanto chiedeva al biondo cosa ne pensava dei colleghi e quando arrivava a Bucky cercava informazioni in più. Cercava di non farsi scoprire, di essere discreto e ci stava riuscendo ma lui voleva che la scintilla scoppiasse perchè vedeva Steve interessato.
Sam, il coinquilino di Bucky (che era più come un fratello per lui), cercava di convincerlo in tutti modi. Un giorno gli aveva lasciato dei post-it in giro per casa e ognuno aveva una scritta diversa. Uno diceva "dichiarati", un altro diceva "sottone", un altro ancora diceva "muoviti" e tanti altri riportavano frasi sconce come "daglielo". In pratica a Sam piaceva divertirsi.
Mentre Wanda gli diceva solamente di buttarsi e basta, senza pensarci più di tanto. Il mare era pieno di pesci secondo lei ma Bucky ne voleva solo uno.
Questi tre ogni giorno si divertivano a infastidirlo e ogni volta che lo vedevano parlare con il biondo si riunivano come delle vecchiette. Se Steve davvero non aveva capito cosa stava succedendo e se era vero che non ne aveva nemmeno una mezza idea era proprio scemo. Il moro gli dava segnali visibili e i tre moschettieri lanciavano battutine e si lasciavano scappare qualche parola in più. Però il giorno in cui si decise, lo fece a sorpresa, senza avvisare gli altri.
Fissò per dieci minuti il cellulare e poi gli scrisse un messaggio."Ciao Steve, scusa il disturbo ma ho qualcosa di importante da dirti. Ti prego non odiarmi dopo questa cosa, ho solo bisogno di togliermela dalle spalle. Bene, volevo solo dirti che mi piaci. Non ci conosciamo da tantissimo tempo, sono passati solo tre mesi ma sono sicuro di quello che provo. Tu mi piaci e penso che dirtelo sia la scelta giusta. Non mi importa essere ricambiato, davvero. Ci tenevo a dire anche che non mi piace essere preso in giro quindi per favore, non prendermi in giro. Puoi leggere questo messaggio e non rispondere, rispondere bene, rispondere male, scrivermi una parolaccia, quello che ti pare però non scrivere nessuna bugia, fai quello che ti dice la testa o il cuore, non lo so. Steve non mi va di fare l'elenco delle cose che so di te, di quello che sento, di quanto ti odio da uno a dieci eccetera. Mi piaci. Tutto qui.
-Bucky"Semplice e dritto al punto. Ora doveva solo aspettare e vedere cosa succedeva, se succedeva, qualcosa. Era seduto al centro del divano, in ansia, con il cellulare sul tavolino difronte a lui. Si stava pentendo di ciò che aveva appena fatto, il cuore gli era salito in gola e l'ansia lo stava divorando. La risposta del biondo era importante per lui e non era vero che non gli importava di cosa e come gli avrebbe risposto. Se fosse arrivato un messaggio con una faccina o con qualche risposta idiota si sarebbe andato a nascondere per sempre. Ci pensò due minuti in più e poi decise che si sarebbe andato a nascondere per sempre in qualsiasi caso. Il pentimento stava salendo e avrebbe voluto star fermo, avrebbe voluto non scrivere quel messaggio senza prima averne parlato con qualcuno. Aveva reagito d'impulso, veloce, senza far arrivare il sangue al cervello che gli era scoppiato in un istante. Il cellulare vibrò. Perse dieci anni di vita. Chiamò in tutta fretta Sam, che era uscito per un caffè.
- Sam, Sam sono Bucky. Ho fatto la cazzata più grossa della mia vita, per favore AIUTO - gli disse in panico appena rispose.
- Ma che stai dicendo? Che hai fatto? - rise dall'altro lato Sam.
- Ho scritto a Steve, mi sono dichiarato Sam! Io non ci vengo a lavoro, non oggi, né domani, mai più. Che figuraccia Sam! Che figuraccia! Questo è perché vi ho ascoltati e mi sono buttato, vi odio. - cominciò ad urlare.
- FINALMENTE! QUESTA è LA PRIMA SCELTA GIUSTA CHE FAI DOPO TRE MESI! - ribatté l'altro.
- Mi ha risposto, non ho visto se è davvero lui, ma penso sia lui e non ho visto cosa ha scritto. Sto per scoppiare d'ansia. Quello mi ha preso a parolacce, sicuro - continuò.
- Io riattacco, vedi cosa ha scritto e rispondi. Muoviti capra. Ci vediamo dopo - e poi chiuse il telefono.
Bucky si ritrovò spaesato e una volta che lo schermo mostrò l'anteprima del messaggio si sentì morire. Non se lo aspettava, nemmeno un pò.
"Credo che mi piacerebbe molto conoscerti meglio"
Rimase immobile e fu allora che il cuore gli scoppiò nel petto di felicità. Era una specie di sì. Gli stava dicendo che era interessato e che magari dopo averlo conosciuto meglio ci avrebbe pensato. "Oh Gesù" fu tutto ciò che pensò. Gli rispose che per lui era okay e si scusò ancora per il messaggio improvviso e, dopo un cuore veloce da parte di Steve, la conversazione finì lì.
Bucky e Steve si erano appena infilati in un guaio enorme. In quel momento si erano presi per mano e avevano cominciato a camminare verso il destino, in un tunnel buio per scoprire se c'era davvero una luce infondo.
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Ti Dedico il Silenzio
Fanfiction"E ti dedico il rumore Di queste inutili parole Un quadro senza il suo colore Che è andato via a volare altrove Io ti dedico il silenzio tanto non comprendi le parole Questa sera provo a farlo Questa sera io ti chiamo E tanto tu non mi rispondi E ta...